"Concordiamo: non bisogna vendersi per una manciata di voti". Così inizia un intervento del Comitato Alta Val Secchia, evidentemente "tirato" in causa da quello di Massimo Becchi. La "pista" Gatta-Pianello (e, emblematicamente e per estensione, la questione viabilità in Appennino) si conferma terreno sensibile per la polemica incrociata.
"E' quantomeno penoso il comunicato redatto dal sig. Massimo Becchi - vanno giù senza tanto girarci attorno i componenti del battagliero sodalizio - in riferimento alla strada 'Gatta-Pianello'".
Per vari motivi, come si specifica. Ed eccoli elencati.
"Innanzitutto informiamo Becchi che le 'strade di fondovalle' esistono in tutta Italia e non solo e si continua a farne di nuove. Se si è deciso di fare una 'pista' e non una 'strada' non lo si può certamente imputare agli abitanti del crinale e a chi ha richiesto fortemente tale opera. Se poi si decide di fare tale 'pista' con un metro di franco sulla massima piena venticinquennale e si fanno, per motivi ambientali, opere di protezione con gabbioni in sassi, risulta evidente che alla base delle scelte progettuali non si escludeva l'ipotesi che la 'pista' potesse essere invasa dalle acque del fiume; non a caso sono stati installati dei sensori per segnalare in tempo utile le situazioni di pericolo e chiuderla".
Prosegue la nota: "Se poi, come segnalato anche in atti pubblici (interpellanze corredate di foto), in lettere e in articoli sui giornali nel maggio dell'anno 2007 si segnalava che a seguito di verifiche con rilievi planialtimetrici risultava che il livello del fondo del fiume si era alzato e si richiedevano 'interventi di manutenzione straordinaria' sul corso di detto fiume per ripristinare il franco progettualmente previsto, ma nulla è stato fatto, riteniamo forse per paura di vedersi additati dai soliti noti pseudo-ambientalisti come 'distruttori dell'ambiente e amici dei cavatori di ghiaia'".
"Se accade tutto questo, perché stupirsi di quanto è successo in questi giorni?".
"E' stupefacente invece la proposta finale che ci propina il sig. Becchi, che tradotta in parole povere dice: chiudiamo la 'pista' e lasciamola per il parco e i suoi visitatori e, bontà sua, potrà essere utilizzata dai residenti, ma solo da loro che tanto sono pochi. Solo su una cosa siamo d'accordo con il sig. Becchi, e cioè che 'non bisogna vendersi per una manciata di voti' e che di manciata si tratti lo hanno dimostrato le ultime elezioni politiche".
Di tante cose abbiamo bisogno noi montanari - sostengono i membri del "Comitato" - ma non certo di questi professori-cattivi maestri.
Conclusione: "Ora riteniamo necessario che gli enti interessati avviino rapidamente interventi di manutenzione sulla strada 'Gatta-Pianello' e soprattutto nell'alveo del fiume al fine di effettuare una adeguata prevenzione".
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Assolutamente d’accordo
Il problema e la soluzione non potevano venir enunciati in maniera migliore. Concordo pienamente.
(Riccardo Bigoi, Ligonchio)