MANTOVA – Il presidente che non ti aspetti è quello della provincia di Mantova, Maurizio Fontanili. Invita alcuni amici della natia Casina e li conduce, lui guida tra le guide, nella ‘sua’ città, a visitare una delle mostre su Matilde di Canossa. Il fatto è realmente accaduto ieri, domenica 4 gennaio e, per merito del regista Ubaldo Montruccoli, ne siamo stati piacevoli testimoni.
“Da alcuni mesi stiamo lavorando – spiega a Redacon Ubaldo Montruccoli - alla realizzazione di un cortometraggio sul primo ‘formadio’, antesignano dell’odierno Parmigiano Reggiano. Una storia che, nell’esposizione finale, dimostrerà l’importanza della figura di Matilde nel gettare le condizioni per la produzione di questo prodotto. E una mostra come quella di Mantova è sicura fonte di arricchimento”.
Cosa è accaduto? Che sabato scorso, a Casina, è giunta una telefonata.
“‘Venite in mostra a palazzo Mantegna, a visitare ‘Matilde di Canossa, il Papato, l’Impero’, vi guido io’ sono state le parole di Fontanili che è rimasto molto legato alla sua terra”, racconta Montruccoli “un presidente che, forte delle sue origini, non ha certo dimenticato l’umiltà”.
Gentile, ci accoglie il presidente che, di tasca propria, estrae il denaro per i biglietti. Umile. Si siede al tavolo di lavoro del book shop per distribuire cartine, materiali informativi, aggiungere spiegazioni e consigliare i ristoranti, convenzionati per il menu matildico, sapientemente disseminati in provincia.
Orgoglioso delle proprie origini, ma mantovano nella vita. “Questa donna – spiega Fontanili – fu davvero straordinaria. Era originaria del nostro Appennino, ma nel Mantovano ha fatto cose rimaste nella storia. E avevamo solo una strada nel proporre questa mostra, pensata due anni fa a Paderborn, farla all’altezza di colei che contribuì a dominare l’Europa”.
Curioso. Sbircia dietro le croci in mostra, cerca i dettagli, corregge gli appunti della guida distribuita all’ingresso, dimostra una preparazione culturale invidiabile.
Ma il presidente Fontanili, in questa visita d’eccezione, ogni tanto si interrompe. Chiede soddisfatto ai visitatori attorno da dove provengono (e quel giorno scorgiamo Genovesi, Milanesi, Bergamaschi, Tedeschi, Inglesi), illustra loro alcuni particolari, li ringrazia personalmente, poi torna a farci da guida. Racconta le difficoltà e le soddisfazioni di un allestimento che, davvero, pare sopra le righe tra le diverse mostre visitate. E’ un tuffo al cuore la corona imperiale di Enrico IV, la croce in oro, la corona che lo accompagnarono nel sepolcro, il trono Niedersachsen Goslar, ma anche oggetti di minore valore ma sicura suggestione, come una mitria di Marola, o di contatto diretto con Matilde: la sua firma che, nelle pergamene membranacee originali esposte (1 su 4 delle 150 ancora esistenti è qui!) si fa incerta con l’approssimarsi agli ultimi mesi di vita.
“Per ammirare questa esposizione – spiega ancora a Redacon Montruccoli – c’è tempo fino all’11 gennaio 2009. Se i pezzi in mostra hanno il valore di milioni e milioni di euro, ancora più grande è il valore per la nostra storia. In quei secoli affonda la nostra identità cristiana e la nostra cultura, tra religione e laicità. Matilde di Canossa è stata ed è portatrice di valori altamente culturali, civili e religiosi, credo ancora attuali per il nostro tempo. Di lei si parla, si è parlato e si è scritto molto. Con questa esposizione è davvero possibile comprenderne a fondo lo spirito, per coglierne, forse, il ritratto più autentico. Di una donna potente, ma anche sola nelle sue scelte”.
Cosa la ha colpita di più in questa giornata?
“La disponibilità e la preparazione di un presidente, Fontanili, che ha mantenuto il contatto con la gente e le sue origini. E nella mostra osservare, per la prima volta da vicino e dal vero, il monogramma di Matilde: un segno di potere immenso, ma anche, al tempo stesso, una grande testimonianza di umiltà e di fede”.
Era ora
Finalmente. Dopo il debordante Fornili (il sindaco più bravo e acclamato d’Italia, l’ho votato anche io!), ecco un altro casinese illustre. Fontanili, quindi, dimostra che a Casina i cavalli di razza non mancano ancora una volta.
Grazie presidente!
(Jacopo da Cortogno)