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La “Via dei Presepi 2008” ripropone il viaggio dalla Via Emilia alla Liguria e alla Toscana attraverso la bellezza dell’arte presepistica

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E’ già alla ottava edizione la “Via dei Presepi”, la manifestazione curata da Clementina Santi in qualità di assessore alla cultura della Comunità Montana Appennino Reggiano. Si tratta di un appuntamento ormai entrato nella tradizione del Natale in montagna che offre una occasione tutta particolare alle famiglie ed ai tanti appassionati dell’arte presepistica per cimentarsi su di un itinerario che parte dalla via Emilia per arrivare, scavalcando il crinale, fino alle Cinqueterre.

Antonio Pigozzi, il celebre presepista di Gazzano di Villa Minozzo cui Clementina santi ha voluto riconoscere il grande merito di aver funzionato da volano per l’avvio e la continuità di questa iniziativa, era presente alla conferenza stampa di presentazione della iniziativa.
Con la modestia che gli è connaturata Pigozzi non ha voluto insistere su questo tasto, ma ha precisato che:”Considerato che la tradizione presepistica italiana è riconosciuta a livello mondiale come la più antica ed ancora la migliore, ci si aspetterebbe da parte delle istituzioni al più alto livello una attenzione maggiore per attrezzare musei e raccolte stabili. La Comunità Montana e gli altri enti locali di questo territorio hanno fatto e fanno molto e questo è un merito che va loro riconosciuto”.

La “Via dei Presepi 2008” è stata illustrata da Clementina Santi riprendendo la nota esplicativa a sua firma che si legge sul pieghevole in distribuzione gratuita presso gli IAT, i locali pubblici e gli enti del territorio, a partire dai Presepi di Luce posti a Felina e ai passi del Cerreto e di Pradarena, presepi, fra l’altro, realizzati per la prima volta quest’anno con attenzione al risparmio energetico utilizzando i leds.

Nell’anno matildico poi si è operato per valorizzare alcune delle 100 chiese matildiche: dalla Pieve di Paullo (Casina) con i diorami di Pigozzi, alla Pieve di San Paolo (Fivizzano) col presepe toscano di Lando Landi, a quella di Minozzo (Villaminozzo) con un presepe napoletano.
Ed ancora i presepi a “cielo aperto” di Susineta di Casina e di Cerezzola di Canossa ed i tanti presepi viventi attivi nelle giornate intorno al 25 dicembre a Bebbio di Carpineti, a Giandeto di Casina, a Gazzano di Villaminozzo che si fregia del titolo di “paese del presepio”, a Corneto di Toano, a Cerredolo dei Coppi di Canossa e, oltre il crinale, a San Terenzo Monti, Equi Terme, Ortonovo.

La partenza ideale dell’itinerario è fissata comunque, anche per i suoi legami storici col territorio montano, alla Basilica della Ghiara di Reggio con la “Natività” di Pellegrino de Risi, per salire poi a Montalto di Vezzano con i diorami delle stesso artista e, sempre a Vezzano, al Mulino Boni, un grande presepe a grandezza naturale.
A Castelnovo ne’ Monti il Comune, rappresentato dall’assessore alla cultura Claudia Corbelli, ha allestito in Palazzo Ducale 22 scene di presepe di 13 diversi autori tra cui, naturalmente, Antonio Pigozzi, di cui sei provengono dal Museo del Presepio di Dalmine (Bergamo). Attorno a queste scene i dipinti di Attilio Bizzarri, pittore reggiano scomparso nel 2001, che rappresentano scene invernali, innevate, prevalentemente di ambiente appenninico.

Sempre a Castelnovo ne’ Monti, ma nella Chiesa della Risurrezione, è esposto il grande (3 mt. di lato) diorama di Antonio Pigozzi che rappresenta la “Natività all’ombra della Pietra”.

La conclusione ideale dell’itinerario è prevista alle Cinqueterre per il famoso presepe luminoso di Manarola (il più grande del mondo!) allestito sui terrazzamenti a vigneti del territorio, oppure, più avanti, a Lucca, nella Chiesa di Santa Maria Bianca con diorami sulla vita di Gesù ed un grande presepe scenografico.

La via dei presepi, gode del sostegno della Provincia di Reggio Emilia, del Parco Nazionale dell'Appennino Tosco Emiliano e, dal punto di vista organizzativo del Consorzio Conva, oltre che di Enìa e Kleos.

Citando Clementina Santi: “I presepi vanno così, naturalmente, ad riabituare i luoghi, le chiese, le case, le sale espositive, le strade. Possono perfino ricomporre percorsi e riannodare cammini, anche dove le strade di valico sembrano fermarsi.”
Ogni riferimento all’attualità della SS 63 forse non è casuale!