Riceviamo e pubblichiamo.
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La fusione tra Iride ed Enìa pone alcune interrogativi.
Citiamo i più rilevanti:
- si rischia di svendere il patrimonio di Enia ed impoverire il territorio cedendo la ricchezza industriale di ENIA alle lontane Genova e Torino;
- Iride sembra non cedere nulla delle proprie sedi industriali e si prende da Enia un prezioso flusso di cassa aggiuntivo per l’incremento della produzione elettrica e per investimenti nei rigassificatori di Livorno e Gioia Tauro;
- Torino resta padrona della divisione energia e Genova ottiene tutto il settore acqua (anche del crinale emiliano?), la parte ricca della filiera del gas e tutta l’attività commerciale;
- Torino sottrae all’Emilia ogni voce sugli acquisiti;
cessa quindi ogni garanzia e ruolo strategico per i nostri territori;
- Torino ha oltre 300 milioni di debiti verso Iride e quindi bisogno di mezzi freschi;
- la quota del 51 per cento (pubblico) c’è solo per 3 anni poi in pratica diventa aggirabile;
- sembrerebbe che Hera offra molto di più come ad esempio la sede legale della società commerciale a Reggio e a Parma e la supervisione strategica;
- certamente appare di buon senso e condivisibile la posizione di Gino Montipo’ (Pd) che dichiara la fusione tra Iride ed Enia sbagliata e propone di abbassare le tariffe;
- critica inoltre il disegno mentale del management Enia lontano dal modo di pensare e dalle aspettative della nostra gente; certo che purtroppo stiamo scontando le conseguenze negative del modo di gestire dei manager non solo per Enia ma in tutta l’economia e nel mondo intero;
- è ancora valido il concetto per cui le aziende debbano essere mastodontiche, mentre invece le piccole e medie imprese a lato pratico hanno dimostrato di essere una risorsa per la nostra economia sono quindi giustificabili e da prendere ad occhi chiusi queste fusioni?
- noi infatti dobbiamo puntare a servizi efficienti che costano meno alla nostra gente che deve affrontare una pesante crisi economica;
- tra l’altro i contribuenti devono sobbarcarsi 5 anni di tasse arretrate per i riaggiornamenti catastali ed inoltre sovrattasse degli enti locali;
- è questo il modo per aiutare i cittadini e superare la crisi? il porta a porta e la raccolta differenziata dei rifiuti ha portato solo disagi e svantaggi ai contribuenti?
- i rifiuti raccolti in modo differenziato non sono vendibili? come stanno facendo in altre realtà come il Piemonte?
(Luigi Cagni, consigliere comunale a Castelnovo ne' Monti, e Assunta Spadoni, consigliere comunale a Viano)
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Pezzi correlati:
- "La fusione Iride-Enìa? Ecco i risultati..." (6 dicembre 2008);
- "La fusione per incorporazione di Enìa in Iride è una scelta sbagliata": è il parere di Ginetto Montipò... (12 dicembre 2008)