L’interruzione della viabilità sulla nostra strada statale 63 a seguito di una frana causata dalle violente precipitazioni del 5 dicembre scorso è oggetto di un’interrogazione presentata nell'aula del Consiglio regionale, per il question time, da Laura Salsi, Marco Barbieri e Gianluca Rivi (Pd). Come si sa, la frana ha interrotto un'importante transito fra Emilia-Romagna e Toscana e ha lasciato isolati alcuni noti centri turistici come Cerreto Laghi e Cerreto Alpi con conseguenti disagi alla popolazione e danno per gli operatori turistici in un periodo di alta stagione.
I consiglieri denunciano l’incuria e l’inadeguatezza della manutenzione della strada in questione e chiedono pertanto alla giunta di sollecitare l’Anas – che ne è proprietaria - a mettere a disposizione le risorse adeguate per ristabilire “con somma urgenza” la viabilità e risolvere i problemi legati alla regimazione delle acque, affinché in futuro eventi del genere non si ripetano.
"Nonostante l’immediato e proficuo intervento, tra gli altri, della Provincia di Reggio Emilia e della Regione per far fronte all’emergenza - fanno notare gli esponenti del Pd - difficilmente il ripristino della normale viabilità potrà avvenire in tempi rapidi, mentre la situazione richiede che i collegamenti siano riattivati il prima possibile".
Per queste ragioni, in attesa della sistemazione ordinaria, i firmatari del documento sollecitano l’esecutivo regionale ad attuare tutte le iniziative necessarie all’immediato ripristino del vecchio tracciato della strada statale 63.
L’assessore regionale ai trasporti, Alfredo Peri, ha riferito che il lavoro svolto di concerto tra diversi soggetti, tra i quali i servizi regionali, la Protezione civile, gli enti locali e l’Anas, ha permesso di intervenire in modo tempestivo ed individuare gli interventi necessari per consentire la riapertura del vecchio tracciato della strada statale 63. Tra questi “l’imminente messa in opera delle barriere di protezione che consentirà la riapertura del traffico ai privati prima delle feste natalizie”.
La strada provvisoria avrà probabilmente un esercizio di diversi anni in quanto il ripristino a regime del tracciato definitivo comporterà tempi di indagine, monitoraggio, progettazione di lungo periodo.
Vista la consistenza e la durata dei lavori da eseguire la Regione "effettuerà un monitoraggio costante sull’evolversi della situazione, collaborando a rimuovere i possibili ostacoli burocratici ed eventualmente ad interessare la direzione centrale Anas per ottenere le risorse necessarie".
La consigliera Salsi si è dichiarata soddisfatta per la risposta ricevuta, "che conferma – ha detto - la disponibilità e l’impegno della Regione". "È importante – ha quindi aggiunto – continuare a mantenere l’attenzione sul lungo percorso che abbiamo davanti e che anche per quanto riguarda le risorse Anas si assuma le sue responsabilità".
Non ci siamo
Ho capito bene? La strada provvisoria che porterà a Cerreto Alpi avrà un esercizio di diversi anni? Per effettuare la riparazione del tratto franato occorreranno ANNI?? Ma stiamo rasentando la follia? Come si fa a definirsi soddisfatti con risposte del genere? Andrà a finire che il vecchio tratto della SS 63 diverrà la definitiva via di accesso (il che comporta un lavoro enorme, viste le condizioni in cui è ridotto… e poi voglio vedere come faranno a far scorrere il traffico visto quanto è largo quel tratto) e il tratto franato rimarrà lì come un fantasma. No, non ci siamo. Non ci siamo davvero…
(Davide Ferretti)
Verso il 2009…
Non conosco le vostre realtà politiche, sono solo un turista affezionatissimo alle vostre terre. Nonostante la frana sia evidentemente profonda e il ripristino difficile in tempi brevi, sentire parlare di anni (oggi) per un rifacimento stradale di un piccolo tratto quando contemporaneamente si traforano le montagne, si fanno ponti sospesi in aria per km e si viaggia con treni a 300 km all’ora non è ridicolo ma è semplicemente l’evidenza che quel tratto di strada non è ritenuto abbastanza importante in Regione o da chi di competenza. Tutto il resto sono scuse. Peccato, perchè quella strada è bellissima e collega solo l’Emilia-Romagna alla Toscana!!!! Condivido quanto dice Ferretti: se queste sono le premesse transiteremo in compagnia di un “fantasma” per chissà quanto tempo…
(Miriano Monnanni)
Le comiche… però non fanno ridere!!!
Complimenti, ecco le comiche delle comiche, ci risiamo… Queste cose succedono solo in provincia di Reggio Emilia!!! Ecco come buttare via tempo, risorse e denaro, nel recupero di una strada ritenuta inidonea al traffico anni e anni fa! Magari a restare in disuso è migliorata!! In fondo ora le macchine sono piu strette i camion piu leggeri, i pullman piu corti, il traffico in generale è diminuito!!! Cito una frase dell’@CInformazione#C di ieri, 16 dicembre: “La strada va riaperta al più presto, gravi danni al turismo, se è necessario LAVORINO anche di notte”! Ecco la frase del Duce… sul genere ARMIAMOCI E PARTITE!!! CHE LAVORINO ANCHE DI NOTTE.
Come ben si sa nel periodo di dicembre di notte c’è abbastanza luce e non fa per niente freddo.
(Valeria Tirelli)
Provo una previsione
Avere il ripristino della SS 63 franata:
– entro 1 anno: impossibile;
– entro 2 anni: lo ritengo un miracolo;
– entro 5 anni: possibile ma non ci credo;
– da 5 a 10 anni: scommetto su quest’ultima possibilità.
Chi altri vuole scommettere???
(A.F.)
P.S. – Mi auguro di sbagliarmi.
Speriamo che la lezione Abruzzo insegni qualcosa
Dopo il mio intervento con la lettera aperta al sindaco di Collagna mi sono tenuto costantemente informato sull’evolversi della situazione SS 63, leggendo qua e la, e sono sempre più convinto dell’inconcludenza di alcuni personaggi. In pompa magna, dopo i sopralluoghi, tutti ad esternare sui giornali “faremo presto”, poi ordinanze su ordinanze, comunicati su comunicati… e poi!!!? Il nulla, capirei i tempi se uno dovesse ripristinare la strada con zappa, cariola e badile, ma oggi i mezzi ci sono; e a parere di molti addetti ai lavori, realizzando palificazioni e poi un muro di contenimento la strada si potrebbe sistemare in tembi brevi. Invece no! Si ripristina il vecchio tracciato e qui ricadiamo nella poca memoria dell’italiano. Mi chiedo come sia possibile che si voglia far credere alla gente che il vecchio tracciato, chiuso oltre 20 anni fa perchè divenuto insicuro a causa di un’imponente frana a monte dello stesso, oggi possa essere utilizzato per molti anni come alternativa. E se l’alternativa “FRANA” si rimuovesse? Molto semplice si chiuderebbe definitivamente la SS 63, con immenso piacere di tutti coloro che vorrebbero creare UNA RISERVA naturale nel nostro Appennino. Scusate la polemica, che forse non è! Ma questa situazione rasenta l’incredibile: 80 metri di frana dividono un territorio ed a distanza di quasi 20 giorni la soluzione non si vede. Si sono sentite chiacchiere, ma i fatti? C’è forse qualcuno che ha preso il TORO per le corna? Dimenticavo: i tori sono scappati prima, qualche anno fa, quando si è smesso di fare manutenzione sulla SS 63. Non dimenticate, cerretani, c’è sempre la Tav, 3 ore circa da Milano a Roma, può essere utile per un biglietto solo andata per i responsabili di questo disastro.
Grazie come sempre, un montanaro avvilito.
(Roberto Malvolti)
Che fortuna…
…pensate in che condizioni saremmo se la frana fosse avvenuta A VALLE del vecchio tracciato della SS63… Come sempre la natura è molto più lungimirante dei politici!!!!
(Laura)
Bravo Roberto
Bravo Roberto, condivido e concordo. Ma nessuno dice niente del traforo? E il tavolo permanente sulla SS 63, promosso dai politici che non concordavano sulla fondovalle, che fine ha fatto? Un amico me lo ha ricordato. Non ricordo però i nomi dei componenti, li sto cercando, poi li comunicherò, a meno che gli interessati non dicano qualcosa.
(Fabio Leoncelli)
Consiglio
Consiglierei ai bravi commentatori di recarsi sul posto con a fianco qualche ingegnere o geologo di loro fiducia. Si facciano dare soluzioni costi e tempi, dopo di che confermino o meno il loro commento. Temo che non conosciate bene la situazione. In una situazione analoga non avrei saputo fare di meglio, voi sì?
(mc)
Qualcosa che non mi quadra…
Mc, però, se sistemano la strada vecchia e lo faranno per la settimana dopo di Natale permettendo il transito degli autoveicoli c’è qualcosa che non mi quadra… Per risistemarla devono fare calcoli geologici, verificare il flusso delle acque, bonificare il territorio, asfaltare la carreggiata… Tutti lavori che stan facendo in meno di un mese e non è che questi lavori poi siamo meno imponenti di tappare il buco frenato… C’è qualcosa che non va, non credi?
(Davide Ferretti)
Il difensore del potere
Bravo mc, sei sempre in difesa del potere che non sbaglia mai ed è tanto umile da riconoscere sbagli ed incuria del territorio.
(Fabio Leoncelli)
Rifllessione
Cari lettori, è bello vedere che tanta gente si interessa della SS 63 proprio in questo momento… Io sono un ragazzo di Collagna che per motivi di studio sono (e sarò in futuro) costretto ad allontanarmi per tutta la settimana. Ricordo che nei week end scorsi si sono visti tutti i maggiori esponenti politici locali e non sopraggiungere in località “Piagneto”, dove la frana ha aperto la voragine sulla 63… Era veramente tanto che non si vedeva qualcuno su di qui!!!!!! Mi meraviglio soprattutto della noncuranza che in tutti questi anni ha interessato la NOSTRA viabilità; ciò significa in primis l’impossibilità di sviluppo della NOSTRA montagna. Da parte di persone importanti a livello politico ogni momento è buono per sventolare in pompa magna la nascita del NOSTRO Parco nazionale, che per il momento, mi spiace dirlo, non è che abbia portato tutti questi benefici?! Non è possibile continuare a pretendere che il NOSTRO Appennino diventi una riserva naturale fine a se stessa! Si sente tanto parlare di ripopolamento dell’alto-crinale… Mi spiegate (e mi rivolgo ai politici) come si può pretendere che la gente ritorni in questi posti dove qualsiasi cosa è lasciata al caso e all’abbandono più assoluto (soprattutto la viabilità e le infrastrutture)? Sento parlare di investimenti milionari sulla SS 63 da Reggio Emilia al Ponte Rosso… Ma stiamo scherzando? E gli altri km per arrivare al passo del Cerreto? E’ una vergogna. Per concludere voglio ringraziare di cuore tutti quei personaggi che stanno facendo di tutto e di più per portare allo scatafascio più completo il NOSTRO (e anche il LORO) Appennino; personaggi che sono particolarmente attenti alle questioni politiche ma poco propensi ad ascoltare i bisogni dei cittadini…
Scusate lo sfogo ma era doveroso.
(MD, giovane di Collagna)
Caro mc…
Mi permetto di portare alla tua conoscenza un mio passato lavorativo, per farti capire che ingegnere non sono, ma proprio sprovveduto no! In tempi passati il metano non c’era e veniva fornito tramite cisterne poste al cimitero di Castelnovo ne’ Monti. Alla fine degli anni ’80 la Snam realizzò il metanodotto che oggi fornisce di gas la montagna; ebbene, per circa 1 anno ho lavorato su detto tracciato, a stretto contatto con chi ha posato la tubazione. La mia mansione assieme ad altri componenti della mia squadra era quello della risistemazione del tracciato. Ti posso garantire che ho visto realizzare opere in posti (vedi frana di Giandeto) che la nostra frana a confronto è nulla. Forse questa è la prova che volere è potere. Ricordo un anziano che sconsigliava il passaggio in quel luogo; e un giorno assistetti alla discussione tra l’ingegnere e l’anziano. L’ingegnere spiegò che con i mezzi dell’epoca tutto era fattibile. Passato un mese il metanodotto era posato, l’anziano tutti i giorni veniva a vedere ed incredulo dovette ammettere che l’ingegnere aveva ragione.
Questo per farti capire che non sempre chi risponde lo fa a vanvera, ma c’è anche chi per esperienza lavorativa può dare il suo consiglio o giudizio. Fermo restando che il mio primo intervento era centrato sullo stato di abbandono della SS 63 e che forse con un po’ di manutenzione il danno si sarebbe potuto evitare. Ma tanto paghiamo noi cittadini, sia in termini economici che di disagi. Hai mai sentito dire che per colpa ha pagato qualche dirigente? Ma dimenticavo, siamo in Italia, luogo dove si fa fallire l’Alitalia e poi la si vende per quattro soldi e solo dopo si indaga per bancarotta (vedi notizia di ieri) i capi. Ma mi chiedo: non era forse meglio cacciarli prima invece di distruggere un’azienda? Rinnovo il biglietto di sola andata a mezzo Tav per i responsabili, ma forse lo potremo già comperare le prossime elezioni, sempre che riacquistiamo un po’ di lucidità. E se questo lo scrive uno di sinistra la cosa è ancora più grave.
Grazie come sempre.
(Roberto Malvolti)
Tavolo permanente statale 63
Carissimo Leoncelli, io ho partecipato al tavolo permanente come coordinatore dell’Udc. Sono state convocate due riunioni a Busana, nella ex casa colonica. Una volta si è parlato della famosa Bocco-Canala e la seconda volta degli interventi da effettuare da Castelnovo al Cerreto; poi io non ne ho avuto piu notizie. Il tavolo era coordinato dal presidente della Comunità montana Leana Pignedoli, erano invitati i sindaci dei comuni interessati, le forze politiche, i consiglieri regionali anche di opposizione e un rappresentante della Provincia.
(Robertino Ugolotti, membro direzione Udc Reggio Emilia)
Rispondo a mc
Giorni fa, parlando con un mio collega, mentre ero al lavoro alla “bassa”, ci siamo trovati d’accordo sul fatto che, se fosse franata una delle arterie stradali di maggior traffico poste dove lavoro (Reggio e zone limitrofe), ci sarebbe stato un tale scalpore da far sì che sin dal giorno dopo avrebbero iniziato i lavori di ripristino… La SS 63 è la nostra UNICA arteria stradale e si parla di ANNI se tutto va bene. Dell’alta montagna non frega niente a nessuno, nè a destra nè a sinistra; i paesi sono spopolati e i voti da accaparrarsi ormai sono troppo pochi per giustificare un tale investimento.
(A.F.)
No voti? No party!
Concordo. Dell’alta montagna, ma anche di quella NON alta, non frega niente a nessun politico, nè di destra, nè di sinistra. Pure in questa occasione emerge il problema; al politico interessano i VOTI e da noi il raccolto scarseggia… Anche per questo motivo i lavori, come già si è detto, temo PARTYranno senza fretta…
(Umberto Gianferrari)
Sono d’accordo con mc, qui si fanno congetture e basta. Anch’io vorrei sentire pareri “esperti”. Ho avuto modo di sentire cosa ne pensa un geologo e mi ha confermato che la situazione è molto seria, anche perché oltre alla zona già distaccata ce n’è una che deve ancora distaccarsi. Mi ha confermato anche che i tempi per risolvere il problema saranno lunghi, ma non per la volontà (o non volontà) politica, ma per questioni oggettive.
(Commento firmato)
Che tristezza!!!
Ho lasciato la mia montagna 25 anni fa e ora continuando ad interessarmi ad essa(sono un’assidua lettrice di @CRedacon#C) apprendo che nulla è cambiato: la statale 63 continua a franare, i montanari continuano ad essere abbandonati a se stessi e nessuno degli enti preposti a prendersene cura se ne occupa. E’ una vera tristezza!!! Anche se lontana continuo ad amare la mia MONTAGNA e continuo ad essere fiera di essere MONTANARA!! Ma gli amministratori locali, se non erro, sono anche loro MONTANARI e come tali dovrebbero avere a cuore le sorti di questo bellissimo territorio. Ripeto: CHE TRISTEZZA!!!!
Per le imminenti feste natalizie che strada devo fare per andare a trovare i miei cari? Devo passare dal Lagastrello? Dalla Garfagnana? Oppure fare il giro e andare a Reggio e risalire? Se racconto che non potrò andare a casa mia (se non facendo il giro dell’oca) e che una strada statale non è ancora agibile dopo due settimane dall’evento franoso sono sicura che verrò derisa e con me tutti i miei COMPAESANI.
(Collagnese nostalgica e delusa)