Riceviamo e pubblichiamo.
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Conosco il dott. Gioachino Pedrazzoli, professionista attento e capace, ma questa volta non mi trova d'accordo. La logica di non fare le opere in montagna così non vengono danneggiate può essere pari pari trasportata alla strada statale 63 interrotta da una frana e ad altre centinaia località. Il problema vero è che oggi più che mai il territorio montano ha bisogno di opere, soprattutto rivolte al territorio, in particolare: briglie, difese spondali, opere di consolidamento, regimazioni idrauliche superficiali e profonde, recupero e conservazione del bosco, ecc.
Credo che sia arrivato il momento di smetterla con la politica del non fare; chi abita e vive la montagna comprende che occorrono cose concrete e lavori veri, sicuramente un bacino idrografico in cui siano state realizzate adeguate opere idrauliche e una manutenzione idonea sul reticolo di scolo, come primo risultato vorrebbe dire abbassare il valore dell'onda di piena e ridurre i danni conseguenti.
(Aronne Ruffini, responsabile ufficio montano della Bonifica Bentivoglio Enza)
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Pezzi correlati:
- Gatta-Pianello, gli strali di Pedrazzoli: "Ve l'avevo detto, guardate qui" (9 dicembre 2008)
