Un articolo ospitato sull’ultimo numero del settimanale diocesano La Libertà reca come titolo: “Diga di Vetto, sono maturi i tempi?”. Al di là di ragioni e torti, si tratta di un argomento ormai trito; ma stavolta almeno cambiano i gruppi che lo ripropongono: si tratta dell’associazione culturale incia di Gattatico e del gruppo agricolo-culturale Bizzozero di Parma.
Questi due sodalizi “nella convinzione di interpretare il parere della maggioranza dei cittadini della val d’Enza relativamente alle soluzioni dei pressanti problemi che attualmente si pongono riguardo alla crisi idrica (non in questi giorni, però!!, ndr) ed alla ricerca di fonti alternative non inquinanti per la produzione di energia elettrica – riporta il giornale – hanno ritenuto che sia giunto il momento opportuno per rimettere in discussione la realizzazione della ‘diga di Vetto’ come una delle possibili e migliori soluzioni”.
Poca memoria
Erano gli inizi degli anni ’90, a Vetto non si faceva altro che parlare di diga, riunioni con amministratori, progetti. ecc. ecc. presentati nella sala del ristorante Rossel. Era un tema intrigante e per questo non mi perdevo nessun appuntamento. Partecipavo alle riunioni, da profano, ma con l’attenzione che mette un addetto ai lavori. Ero riuscito persino, tramite un conoscente, ad avere una bozza del progetto di massima, un invaso gigantesco, oltre 100 milioni di metri cubi. Una diga realizzata in materiale naturale posta nella vallata dell’Enza, per usi idrici e per la produzione di energia elettrica, con l’installazione di turbine da alcuni megawatt. Poi un giorno iniziano i lavori, il famoso TAGLIONE. Poco tempo dopo l’avvio dei lavori un’associazione ambientalista si SVEGLIA ED ESCLAMA: “L’impatto ambientale c’è??? E la LONTRA???”. Ed allora tutti a dire “facciamo lo studio di impatto ambientale”, ma nel mentre i lavori erano iniziati, ferro, cemento, scavo, cassero taglio nel letto del fiume. I lavori si fermarono, spesi qualche miliardo, sotterrati nel letto del fiume. E la relazione sull’impatto ambientale, costata 2 miliardi, che fine ha fatto??? Qualcuno l’ha mai letta? E’ stata effettivamente fatta? Arriviamo a metà anni 90, nel letto del fiume si trovano tonnellate di tondini di ferro arrugginiti, il cassero posto a lato di un campo, il cantiere in stato di abbandono. Non molto tempo fa mi hanno riferito che tutto il materiale accantonato a lato del fiume è sparito, e che il sito del taglione è praticamente un’ammasso di ferraglia che affiora dal fiume, una situazione pericolosissima. Mi sono più volte chiesto come sia stato possibile BUTTARE soldi dei contribuenti, iniziare lavori mai portati a termine! Inoltre per la nostra montagna sarebbe stata una boccata di ossigeno, avrebbe permesso a Vetto di progredire e non di arretrare. La diga avrebbe prodotto ricchezza, energia PULITA, arginato le piene, permesso l’irrigazione della pianura senza depredare la falda acquifera. Ma tutto questo è un sogno e come tale rimarrà. Purtroppo possiamo solo sognare, e peccato che il sogno di sotterrare la pochezza di certi politici non si possa avverare.
Vi lascio con qualche domanda: qualche politico ha forse pagato di tasca propria per gli sperperi degli anni ’90? Qualcuno ha ripagato i cittadini di Vetto per il danno subito dal non aver voluto fare la diga? Chi ripaga l’ambiente del danno subito, per non aver prodotto circa 800.000 megawatt di energia pulita per un controvalore di circa 120.000.000 di euro in 10 anni? Ma non state a pensare! Le mie erano battute!!! Vi rispondo io, paghiamo noi.
(Roberto Malvolti)
La solita scusa della lontra funziona sempre. Originale… davvero
Erano gli inizi degli anni ’90 anche per me ed ero più giovane e combattivo contro chi sostiene senza analizzare bene i risultati e leggere le sentenze, ma mi piace da matti, sono allibito, ma rido di questa caccia alle streghe ambientaliste, leggo come al solito le solite frasi fatte e rifatte, la diga è stata fermata per due lontre (vi potrei giurare che non esistono nemmeno, ho già scritto che al massimo qui vivono alcune nutrie scappate o liberate dagli allevamenti). Ma credo che sia da ipocrita, da falso scrivere certe demenziali conclusioni; solo non sono vere il Tar nella sentenza che fermava il lucroso ed ambito cantiere dello sperpero non parlava di lontre ma di irregolarità procedurali, di mancanza di autorizzazioni. I giudici non sono degli sprovveduti. non credo neppure amino tanto le lontre, lo hanno fermato e basta perchè c’erano irregolarità gravi; lo hanno bloccato a ragione, caro Malvolti, non per le lontre. Se vuoi credo di avere la sentenza da qualche parte e mi farebbe piacere che tu la leggessi e ho fatto anche un segno sulla mia firma con l’evidenziatore perchè ne sono davvero fiero. No, non parla di lontre ma di gravi irregolarità; sarebbe come tu costruissi una casa un palazzo sulla Pietra senza le dovute regole. Mi sembra proprio un discorso dal sapore populista, un proclama nel quale le lontre non potevano mancare fanno sembrare gli ambientalisti degli imbecilli e i massacratori buoni, si sa sono un classico della polemica a favore del serbatoio melmoso per dare torto a chi ama il suo territorio e il suo fiume. Mi sono detto: sono felice che la mia firma sul ricorso assieme a quella di tante altre persone abbia fermato questa demenziale opera, sono contento che il Tar abbia dato ragione a noi delle lontre ed accolto il ricorso, sono fiero di avere salvato il mio fiume dalla speculazione e mi sono accorto che si vuole ammettere le vere ragioni per cui è stata fermata la costruzione dell’orribile contenitore vuoto d’estate e pieno in inverno coloro che sanno solo parlare di lontre accusano ma non dicono la verità. Perchè non pubblicate la sentenza? E’ forse scomoda e mette alla luce le vere finalità? Racconta la verità sul perché la diga non si è fatta, ci propinano invece una valle morta (foto fatta in inverno), una valle viva con il lago (fotomontaggio fatto anche da cani), false immagini di gente felice con il surf, la barchetta e la canoa o intenta a prendere il sole, peccato che pure io che mi accontento di poco su cinquanta metri di fango e zanzare evito di andarci a prendere il sole e si sa che la normativa non permette la navigazione e balneazione in bacini di questo tipo che sono recintati e @Cofflimits#C alla gente. Dite la verità, vi prego, siate onesti, amate la vostra terra e dite cosa diventerà davvero, perché bluffare per fare un regalo a chi specula. Spero comunque che il buon senso vinca e che non ci riuscirete a convincere la gente della bontà della mostruosa cattedrale, continuerò ad oppormi a questa violenza sul territorio, perlomeno, ed è un punto a nostro favore le direttive provinciali e regionali vanno in un altro senso per fortuna a ragione; ma se alla fine cambieranno le cose e perderemo i buoni samaritani riusciranno nell’assurdo intento mostruoso almeno io non sarò mai$ stato complice.
(Paolo Maria Ruffini)