Un mese dedicato alla relazione tra moda, fotografia, pubblicità. Un percorso che unisce l’evoluzione della pubblicità della moda e le immagini di Aldo Fallai
La moda ha appena compiuto 150 anni. È stato infatti nell’inverno tra il 1857 e il 1858 che il sarto inglese Charles Frédéric Worth ha aperto a Parigi il primo atelier di alta moda dando vita ad un modello basato su caratteristiche che sono state successivamente perfezionate, ma rimangono ancora oggi fondamentali per il funzionamento del sistema industriale dell’abbigliamento (la figura dello stilista, la collezione di abiti, le sfilate, le modelle, le boutique, gli eventi e i profumi).
Il modello ottocentesco dell’alta moda parigina ha soprattutto stabilito per la prima volta un legame indissolubile tra la moda e la comunicazione.
La mostra “Fashioncamera. La moda, la fotografia, la pubblicità”, curata da Vanni Codeluppi con la collaborazione di Damiano Razzoli e del Centro Elearning dell’Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia, cerca di tracciare un bilancio di quello che la moda ha comunicato nel suo secolo e mezzo di vita ed è incentrata soprattutto sugli impieghi del linguaggio fotografico.
La prima parte della mostra racconta l’evolversi nel corso del tempo del linguaggio pubblicitario della moda mostrando gli esempi migliori di quell’arte di costruire manifesti che si è sviluppata nei primi decenni del Novecento. La seconda parte presenta una selezione di fotografie provenienti da Seductio & Riflessi, evento espositivo che l’Associazione Oltre la Moda e l’agenzia Luigi Salvioli hanno realizzato a Milano nel giugno di quest’anno per l’Associazione Via Montenapoleone e Convivio, da dieci anni il più importante evento di beneficenza della moda italiana. Tale evento è stato curato da Roberto Mutti e comprende fotografie in bianco e nero di Aldo Fallai, uno dei grandi maestri della fotografia di moda, che in oltre trent’anni di attività ha firmato numerose campagne pubblicitarie di stilisti e aziende, ma ha sviluppato soprattutto un rapporto molto intenso di collaborazione con Giorgio Armani.
La mostra Seductio & Riflessi è il risultato di un progetto di ricerca personale di Fallai, un progetto nato negli anni Novanta su ispirazione di Federico Zeri e che tenta di esplorare nuove strade espressive. Strade che nascono dall’interazione tra corpi e luoghi, tra corpi e culture lontane. Non si tratta dunque di fotografie pubblicitarie, ma di una riflessione sul linguaggio della comunicazione pubblicitaria della moda che, proprio perché libero da committenze, è anche libero di esplorare i confini della stessa comunicazione della moda. Ne è derivato un progetto di ricerca che interagisce direttamente con il lavoro di fotografo pubblicitario che Fallai svolge abitualmente e perciò che interagisce anche con le immagini della prima parte della mostra.
La parte conclusiva dell’esposizione cerca di ragionare sugli strumenti che la comunicazione di moda impiegherà in futuro concentrandosi principalmente sugli sviluppi resi possibili da Internet.
Il progetto espositivo non ha la pretesa di analizzare nella sua totalità un fenomeno che presenta una natura piuttosto complessa, ma di fornire alcuni spunti di riflessione su una delle aree della comunicazione d’impresa più efficaci e che dunque richiede ai suoi interlocutori una capacità di analisi e interpretazione altrettanto efficace.
La mostra “Fashioncamera. La moda, la fotografia, la pubblicità” è un progetto della Facoltà di Scienze della Comunicazione e dell’Economia dell’Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia, realizzato con la collaborazione dell’Assessorato alla Cultura del Comune di Reggio Emilia, dell’agenzia Winston Wolf, dell’Associazione Oltre la Moda, dell’agenzia Luigi Salvioli e della società Inside.
Orari: da martedì a venerdì ore 18-23: sabato e domenica 10-13 e 16-23; il 1 gennaio aperto 16-23