Home Cronaca “Tre milioni per Febbio: noi la nostra parte l’abbiamo abbondantemente fatta”

“Tre milioni per Febbio: noi la nostra parte l’abbiamo abbondantemente fatta”

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"La messa in liquidazione di 'Alto crinale', la Srl che gestisce ed è proprietaria degli impianti di Febbio, ripropone, purtroppo, l'annoso e delicato tema del rilancio, o meglio della sopravvivenza, di una stazione sciistica essenziale per la tenuta e lo sviluppo del tessuto socio-economico del crinale appenninico e in generale del comprensorio montano reggiano".

Così inizia un intervento del vicepresidente della Provincia di Reggio Emilia Pierluigi Saccardi, affidato agli organi di stampa quest'oggi.

"La Provincia di Reggio, come noto - dice Saccari - ha tempo ha affidato ai privati la responsabilità della gestione della stazione sciistica. Non è socia della 'Alto crinale', ma si è comunque - come sempre - impegnata per supportare il rilancio di questa e di altre stazioni. Soltanto dal 2003 ad oggi, tra risorse proprie e contributi della legge regionale 17/02, la Provincia ha stanziato oltre 560.000 euro che - sommati ai fondi strutturali comunitari e regionali elargiti nello stesso periodo - portano a 3 milioni la somma dei contributi pubblici concessi per sostenere investimenti relativi al rilancio della stazione, alla messa in sicurezza e al rinnovo degli impianti, all'ammodernamento di strutture ricettive e commerciali private, alla riqualificazione di spazi pubblici".

Nel 2006 lo stesso Consiglio provinciale ha impegnato la Provincia a sottoscrivere un accordo teso a sostenere per 15 anni l'impegno della "Altro crinale" srl con un contributo di 43.000 euro all'anno a partire dal 2007, subordinato alla presentazione di "piani annuali e/o pluriennali di sviluppo turistico finalizzati in particolare ad una attività degli impianti di Febbio che non si limiti al periodo invernale, ma sia funzionale alla bistagionalità del comprensorio turistico.

Afferma Saccardi che "noi la nostra parte, dunque, l'abbiamo fatta. E in maniera più che abbondante".

"In virtù di questo riteniamo opportuno chiedere conto di come sono stati utilizzati i contributi pubblici elargiti dalla Provincia in questi anni per sostenere l'impegno dei privati gestori degli impianti e sollecitare una nuova, approfondita riflessione sul futuro della stazione sciistica di Febbio, tesa a verificare in quali modi e con quale forma sia ancora possibile garantirne l'attività, specie alla vigilia della stagione invernale".

4 COMMENTS

  1. Differenze
    A Cerreto tutte le funivie sono al momento regolarmente collaudate, due sono state realizzate negli ultimi anni e la stazione ha acquistato numerosi nuovi cannoni per la neve artificiale. A Febbio al momento solo una delle seggiovie, la Fortino Mardonde, installata un anno e mezzo fa, sarebbe nelle condizioni di funzionare. Almeno, dall’esterno, questo è quello che mi risulta.

    (Commento firmato)

  2. Problemi di memoria?
    Caro signor Saccardi, vedo con rammarico che in Provincia molto probabilmente esistono problemi di memoria. Mi permetto di riportare per intero a risposta dell’articolo soprascritto edito da Lei stesso, apparso sul sito della provincia in data 02/10/2006 raggiungibile
    @http://www.provincia.re.it/page.asp?IDCategoria=703&IDSezione=5244&ID=93252@=a questo indirizzo#L.
    Ritengo inopportuno continuare, dato che in quella data Lei stesso si è dato risposta. E comunque preciso che tre milioni sono stati dati a Cerreto Laghi.

    (Marino Borghi)

    * * *

    Testo dell’articolo

    Approvato all’unanimità il rilancio di Febbio

    @CIl Consiglio provinciale ha approvato all’unanimità le linee di indirizzo proposte dalla Giunta per il rilancio e un nuovo assetto gestionale della stazione sciistica di Febbio. E’ stato il vicepresidente della Provincia con delega al turismo, Pierluigi Saccardi, ad illustrare in aula i contenuti di una “delibera che segue la linea adottata in questa legislatura dalla Provincia per una ridefinizione generale delle stazioni
    sciististiche, partendo da una situazione storica e gestionale che in passato ha creato qualche difficoltà”. “La nostra intenzione è quella di completare un processo di privatizzazione degli impianti, che non devono più essere di proprietà pubblica – ha aggiunto. Dopo il Cerreto, tocca dunque a Febbio, dove con notevole sforzo l’imprenditoria locale ha dimostrato di volersi impegnar, chiedendo benefici pubblici per poter garantire il cambio dell’attività gestionale nonché il rilancio e la destagionalizzazione della stazione”. Si è così costituita la Alto Crinale Srl che ha chiesto di subentrare alla Star nella gestione degli impianti dell’Alpe di Cusna, sostituendo una seggiovia con un esborso di 1,2 milioni e impegnandosi
    alla revisione entro il 2010 dell’altra seggiovia. In cambio, sulla base di un piano che sarà discusso annualmente con gli enti locali, dal 2007 e per 15 anni l’Alto Crinale Srl avrà un contributo pubblico annuale di 83.000 euro così suddivisi: 43.000 euro a carico della Provincia, 30.000 della Comunità montana e 10.000 del Comune di Villa Minozzo. “Un impegno che la Provincia intende assumere anche in considerazione dell’importanza che la stazione sciistica riveste per il territorio”, ha concluso Saccardi. Ad aprire il dibattito è stato Tarcisio Zobbi dell’Udc che, dopo aver sottolineato come “un impianto di risalita sia un debito e come l’economia di Villa Minozzo non abbia le risorse per farsi carico di questo
    inevitabile peso finanziario”, ha chiesto un maggior impegno economico da parte della Provincia e, dunque, di sospendere l’iter della delibera per poter rivedere l’importo a carico di Palazzo Allende. Dopo che Alberto Ovi della Margherita ha approvato il progetto di rilancio degli impianti di Febbio “in quanto è giusto valorizzare l’intervento dei privati, in grado anche di effettuare investimenti e di garantire un buon andamento della stazione che risulterà utile a tutta la realtà della zona”, Claudio Guidetti ha annunciato l’intenzione di Forza Italia di astenersi, “pur condividendo la strategia del vicepresidente Saccardi, al quale riconosco comunque una coerenza storica e di aver ereditato una situazione non facile, che punta a favorire l’intervento dei privati e a chiudere con l’assistenzialismo degli anni passati”. Proprio sugli anni precedenti si è incentrato l’intervento di Guidetti, che “ha ricordato come le stazioni sciistiche abbiamo rappresentato un problema costante nel tempo costando tanti soldi pubblici, anche per una serie di nefandezze compiute in montagna e risolte anche grazie all’intervento determinante di Forza Italia”. In particolare, ha aggiunto, “la Provincia ha dato oltre 2 miliardi e mezzo alla Star, che oggi non credo sarebbe in grado di pagare la cospicua penale prevista dagli accordi per progetti non realizzati, per cui prima di impegnarsi economicamente così a lungo con un nuovo soggetto sarebbe opportuno avere ogni possibile garanzia circa il rispetto da parte dei privati degli accordi presi: nella scorsa consiliatura dai rispettivi banchi politici sia il sottoscritto sia Saccardi, a quel tempo consigliere, ci siamo battuti in diverse circostanze per ottenere questo
    cambiamento di filosofia e se oggi, Saccardi, da vicepresidente saprà offrirmi precise garanzie potrei fare valutazioni di maggiore apertura”. E’ quindi intervenuto il presidente del Consiglio provinciale, Lanfranco Fradici, condividendo a sua volta “una profonda modifica di strategia
    rispetto al passato”. “C’è una assunzione di responsabilità anche da parte del privato per uno sviluppo del territorio, ma il pubblico non si ritira – ha tenuto a sottolineare – In quanto alla quantificazione della contribuzione, credo si sia tenuto conto della realtà attuale, di ciò che si è iniziato a fare e di ciò che si potrà fare nei prossimi anni: è difficile dire in questo momento se la cifra è giusta o sbagliata, ma tale cifra, va ricordato, è stata concordata, valutata ed evidentemente ritenuta congrua da privati e pubblico”. La discussione si è chiusa con la replica del vicepresidente Saccardi, che dopo aver chiarito alcuni punti ha ricordato che “in ogni caso il
    finanziamento pubblico è subordinato alla presentazione di piani annuali, che saranno discussi in sede di Commissione da tutti i gruppi consiliari”. In seguito a questa “rassicurazione sulla garanzia di un controllo pubblico condiviso sul rispetto dell’accordo da parte dei privati”, Claudio Guidetti ha dunque annunciato il voto favorevole, e non più l’astensione, di Forza Italia. Voto favorevole che – “confidando in ulteriori risorse, anche in considerazione del fatto che, quando alla fine faremo i conti, la mostra di Pomodoro verrà a costare quanto i 15 anni di contributi a Febbio” – è stato annunciato pure da Tarcisio Zobbi dell’Udc. “Il fatto che Forza Italia e Udc abbiano deciso di votare a favore, ci impegna ancora di più, anche verso le opposizioni e non solo verso questa che è una delle zone più deboli della nostra provincia”, ha quindi aggiunto il consigliere dei Ds Angelo Paterlini.#C

    * * *

    Comunque, dato che Alto Crinale è in liquidazione, i libri contabili sono disponibili in tribunale.

  3. Ritrovato un piccolo pezzo di storia del comune
    Ritrovato un piccolo pezzo di storia comunale di Villa Minozzo che spiega esattamente dove sono finiti i tre milioni di euro che il Sig. Saccardi non trova. Se avete pazienza di leggere il periodico comunale, alla pagina due, del dicembre 2007, capirete dove sono finiti i soldi. Indirizzo internet per leggere: @Lhttp://www.comune.villa-minozzo.re.it/documenti/Bun%20d_.pdf@=www.comune.villa-minozzo.re.it#L.
    L’articolo porta la firma del Sig. sindaco Luigi Fiocchi. Indi chiedete a lui e non continuate a gettare fango su una stazione chiusa, che non riuscirà probabilmente ad aprire, perchè continuando così solo la Provincia potrà farsi carico della gestione, che comunque sarà in passivo negli anni a venire.
    Saluti.

    (firmato B.M.)