Il Cavallo del Ventasso ha partecipato lo scorso fine settimana a "Fieracavalli", grazie a un progetto portato avanti dal Parco nazionale dell'Appennino tosco-emiliano, Associazione allevatori di Reggio Emilia, Associazione allevatori Cavallo del Ventasso, Comunità montana dell'Appennino reggiano e Comune di Ramiseto. L’obiettivo è la valorizzazione questo cavallo di origine autoctona, riconosciuto dal Ministero delle politiche agricole e forestali tra le popolazioni iscritte al registro anagrafico delle popolazioni equine riconducibili a gruppi etnici locali.
I cavalli che hanno partecipato alla manifestazione sono due femmine: la prima si chiama Desirée Del Lago, tre anni, di proprietà di Martino Dolci, montata da Cristina Muzzini. L’altra è Rebecca Del Lago, dodici anni, di proprietà di Roberto Malpeli e montata da Paola Scartabello. Le cavalle sono state presentate nel padiglione dedicato al cavallo italiano, all’interno della spettacolare rassegna denominata "Carosello Italiano", che vede sfilare tutte le principali razze e popolazioni di cavalli italiani.
Essere presenti ad una manifestazione di questo livello è un traguardo, poiché Fieracavalli è una vetrina che in questa edizione è stata frequentata da oltre 151mila visitatori, di cui il 12 per cento esteri. Essa si conferma come un punto di riferimento internazionale per gli appassionati di cavalli: ha ospitato più di 700 espositori da 25 Paesi su una superficie complessiva di 350mila metri quadrati, 880 giornalisti e 2.500 animali.
Sul cavallo del Ventasso sono state portate avanti altre azioni: si è appena conclusa la ricerca scientifica sulla caratterizzazione genetica della popolazione, i cui risultati aiuteranno gli allevatori a indirizzare le loro scelte per la selezione futura. E' quasi concluso anche l'aggiornamento dell'anagrafe in collaborazione con APA di Reggio Emilia. Continua poi la promozione del turismo equestre, attività per la quale il cavallo del Ventasso è particolarmente portato. A primavera partiranno gli interventi di recupero di pascoli nel ramisetano, ormai invasi da rovi e arbusti a causa dell'abbandono delle tradizionali attività agricole. Tra breve, anche l’istituzione a Ramiseto di un reparto ippomontano del Corpo forestale dello Stato, che utilizzerà per la vigilanza a cavallo nel territorio del Parco gli esemplari di questo splendido animale.