Il Comune di Castelnovo ne’ Monti ha deliberato l’assegnazione della somma di 120mila euro per la ricapitalizzazione di Act. La decisione è venuta nell’ultimo Consiglio comunale. Era presente in sala Michele Vernaci, da poco nominato direttore della nostra azienda provinciale dei trasporti, che ha illustrato la situazione ai consiglieri che poi dovevano esprimere il loro voto.
Al di là di complicati passaggi societari tra Act, Ae, Til, Fer… ne è nato un dibattito sul sistema locale dei trasporti, da cui si è potuto dedurre che l’unica linea che, in montagna, “sta sul mercato”, è quella che congiunge la città col passo del Cerreto. Inoltre, a portare “acqua”, sono gli studenti.
Luigi Bizzarri, al termine dell’esposizione di Vernaci, ha parlato di “scelte sbagliate di Act, che rappresenta un punto basso della nostra emilianità”. “Mancano dati, un piano industriale… votiamo a scatola chiusa, come spesso accade”. Poi riprende un aspetto che aveva già avuto modo di sottolineare in passato (vedi): le corriere che girano vuote. In sostanza: “Cosa porta a casa la montagna da questa operazione?”.
Intervento più tecnico quello di Umberto Casoli, che ha domandato come mai Act sia sottocapitalizzata. “Dove troverà i soldi Autolinee dell’Emilia (di cui Act è proprietaria al 65%, ndr – vedi) per pagare i mezzi che gli venderà Act? Chi garantirà che tra poco tempo Ae non sarà nelle stesse condizioni attuali di Act?”. Anche il consigliere capogruppo della “Civica” ripete quindi i concetti già espressi da Bizzarri: “Non ci è stato illustrato alcun documento o programma: come si fa a votare?”.
Per Vincenzo Ferrari “occorre garantire la parte pubblica dei trasporti su gomma; cioè, voglio dire: meglio un pullman che gira vuoto piuttosto che perdere il collegamento tra due paesi”. “Se un privato dovesse utilizzare un mero criterio economico per la gestione… “.
Liana Gatti, neoconsigliere solitario del “Gruppo misto”, fa onore alla sua nuova posizione di referente diretta del Pdl in Consiglio comunale (come noto si è staccata dalla “Lista civica”): “Se ci fosse stato Berlusconi questo debito non si sarebbe visto”.
Il sindaco, Gian Luca Marconi, invita a guardare al futuro: “Si sta cercando di fare un’opera di risanamento. I discorsi di Bizzarri sono gli stessi che ho fatto col presidente di Act. E’ chiaro che il servizio in montagna è in perdita, ma cosa vogliamo fare? Mettiamo un biglietto del costo di 100 € per andare da Castelnovo a Reggio?”.
Di nuovo Bizzarri: “Siamo d’accordo colla cessione del ramo d’azienda, ma non sulla ricapitalizzazione”.
Vernaci afferma che il sistema del trasporto pubblico ha più caratteri di socialità che di business: “In montagna l’unica corsa che funziona è quella del Cerreto, tutte le altre sono abbondantemente in perdita. Il grosso del servizio è rivolto allo scolastico e, in minor parte, alla popolazione anziana”. “Voglio comunque sottolineare – aggiunge il direttore di Act – che dal 2004 il trasporto pubblico a Reggio Emilia è cresciuto e il nostro impegno forte sarà anche nel contrasto ai portoghesi. Se facciamo circa 6-700.000 sanzioni all’anno, l’evasione continua purtroppo ad essere ancora tanta”.
Dal dibattito si viene a conoscere poi il forte investimento che le amministrazioni pubbliche parmigiane riservano al loro servizio, la Tep, a differenza sia di noi reggiani che degli altri cugini, i modenesi.
Il voto comunque alla fine ha dato via libera alla concessione dei 120mila euro con 12 sì (maggioranza e “Voce della montagna”) e 6 no (“Lista civica”, “Rifondazione comunista” e "Gruppo misto").