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Flauto e arpa al castello di Sarzano

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In vista del concerto di presentazione dell'ultimo lavoro del flautista Giovanni Mareggini e dell'arpista Davide Burani, in programma domani sera al castello di Sarzano di Casina, proponiamo questo contributo-guida all'ascolto di Stefania Roncroffi, docente di storia della musica all'Istituto "Merulo" di Castelnovo ne' Monti.

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L’arpa e il flauto sono due tra gli strumenti più antichi, conosciuti fin dai greci. Ampia naturalmente l’evoluzione a livello organologico nel corso dei secoli e altrettanto ampia la letteratura prodotta da vari compositori. Ma è a Mozart che spetta il merito di aver messo insieme questi due timbri strumentali, dando il via allo sviluppo di un vasto e affascinante repertorio. Nel 1778 il musicista salisburghese si trovava a Parigi ed ebbe la commissione di un concerto per flauto e arpa da un flautista dilettante, il duca di Guinnes e da sua figlia, abile arpista. Era un’idea ardita coniugare il timbro di due strumenti diseguali, entrambi molto amati dalla nobiltà dell’epoca. In realtà il risultato fu ottimo e permise di valorizzare due strumenti che si abbinano molto bene tra loro: il flauto melodico fornito di un registro virtuosistico e l’arpa delicata e polivoca. La ricerca espressiva dei compositori si sviluppa poi nel Romanticismo e trova il suo culmine nel Novecento: a questo secolo, per molti aspetti ancor oggi musicalmente inesplorato, è dedicato il nuovo cd che vede protagonisti Giovanni Mareggini e Davide Burani.

In 65 minuti di musica i due interpreti, che formano un consolidato duo, apprezzato a livello internazionale, presentano al pubblico pezzi in gran parte sconosciuti, tra cui la prima incisione assoluta del Moto velocetto perpetuo di Giorgio Gaslini. Si tratta di un repertorio tratto quasi totalmente dalla letteratura italiana e francese, che ci presenta un Novecento in gran parte di tradizione neoclassica, con qualche incursione nel linguaggio proprio della musica d’oggi soprattutto con Chorus (1965) di Gaslini in cui il flauto solista è impegnato in effetti quali frullati, note percussive, glissati. Apre la raccolta la sonata di Nino Rota, composta nel 1937 e dedicata all’arpista Clelia Gatti Aldovrandi. L’autore sceglie un genere di tradizione storica, suddiviso in tre tempi: all’interno di un linguaggio tonale, inserisce alcuni elementi armonici nuovi, di sapore talvolta orientaleggiante. Vi prevale un grande lirismo: temi spiegati e cantabili caratterizzano soprattutto il primo e il secondo movimento.

Al flauto è affidato un ruolo di primo piano, all’arpa sonorità quasi orchestrali a sostegno del canto e suggestivi interventi solistici nella riproposizione dei temi. Nino Rota, noto al grande pubblico per le sue musiche da film, era direttore del conservatorio Piccinni di Bari quando era insegnate di solfeggio il sacerdote salesiano Andrea Padovano, di cui è presentata una sconosciuta, quanto originale Berceuse. All’ambiente italiano appartiene ancora Marco Lorenzini, autore dell’Improvvisazione per arpa sola, in cui prevale un carattere rapsodico con ricerca timbrica delle diverse potenzialità dello strumento. Al Novecento francese appartengono invece le cinque le nuances del compositore, poeta e drammaturgo Marc Berthomieu, cinque brani di grande cantabilità, ognuno dei quali contraddistinto anche nel titolo da una precisa connotazione: Patetico, Lascivo, Idillico, Esotico, Dolcissimo. E ancora al Novecento francese appartiene la Pastoral de Noel, composta da André Jolivet nel 1943 e qui presentata nella versione per flauto, violoncello e arpa (al violoncello Matteo Malagoli). Si tratta di un brano di musica a programma che, suddiviso in quattro quadretti, descrive luoghi e personaggi della natività: la Stella, i Magi, la Madonna con Bambino e una danza di pastori. Da ultimo un salto in Svizzera quando, nel 1973, il pianista a compositore Julien-Francois Zbinden realizzò la sua Introduction et Scherzo-Valse che, come anticipa il titolo, è costituito da una parte introduttiva, uno scherzo centrale e un brillante valzer conclusivo. Un programma vario e originale che consente di ascoltare un repertorio inusuale e di grande interesse, nell’esecuzione di due interpreti d’indubbia perizia tecnica ed espressiva.

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In occasione della presentazione del cd Giovanni Mareggini e Davide Burani propongono un programma articolato in due sezioni: nella prima ci faranno ascoltare la sonata di Nino Rota, primo pezzo del cd, nella seconda invece hanno scelto di spostarsi su un repertorio in gran parte ottocentesco che comprende parafrasi, trascrizioni variazioni di brani operistici. Si tratta di pezzi appartenenti a un’ampia produzione, eseguita nei salotti romantici, che ben coniuga la cantabilità delle arie del melodramma con il virtuosismo degli interpreti in un binomio che da sempre riscuote grande successo di pubblico. Potremo dunque ascoltare nella realizzazione per flauto e arpa le melodie più belle del Flauto Magico di Mozart, della Carmen di Bizet, una variazione sul tema dell’aria Di tanti palpiti dal Tancredi di Rossini. Da ultimo una romanza da camera, la celebre Musica proibita di Stanislao Gastaldon, composta intorno agli anni Ottanta dell’Ottocento e caratterizzata da quel famoso tema “Vorrei baciare i tuoi capelli neri” a cui qualcuno ironicamente aggiunse….. “perché quelli biondi li ho baciati ieri…..”.
Buon ascolto!

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Concerto per flauto e arpa

Programma

Gioacchino Rossini Introduzione, tema e variazioni sull’aria
1792 – 1868 “Di tanti palpiti”

Francois Borne Fantasia su “Carmen” di Bizet

Nino Rota Sonata per flauto e arpa
1911 – 1979 - Allegro molto moderato
- Andante sostenuto
- Allegro festoso

Stanislao Gastaldon Musica proibita
1861 – 1939 trascrizione di Leopoldo Pieroni, op. 59

Wolfgang Amadeus Mozart Fantasia sul “Flauto Magico”
1756 – 1791 trascrizione di Werner Richter

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GIOVANNI MAREGGINI, flauto

Si diploma in flauto col massimo dei voti sotto la guida del M° Sergio Ruscitti, perfezionandosi in seguito con Conrad Klemm e Peter Lukas Graf.
Dopo avere vinto numerosi concorsi nazionali ed internazionali, collabora come aggiunto prima e come primo flauto poi con numerose Orchestre: Giovanile dell’Emilia Romagna, Haydn (BZ), Teatro Comunale (BO), Lirico - Sinfonica (PC), Camerata musicale Padana, Internazionale d’Italia.
Intraprende la carriera solistica e cameristica con Gli Archi Italiani e Accademia Ensemble (quartetto di flauti) incidendo per Bongiovanni e TGE (da ricordare la prima assoluta del Largo e Allegro per flauto e archi di Tchaikovskj).
Si afferma a livello internazionale come uno dei più ricercati interpreti della letteratura novecentesca e contemporanea: suona con l’Ensemble Musica Realtà e fonda Icarus Ensemble.
Come solista ed in Ensemble suona nei più importanti Teatri e Festival italiani (Scala (MI) Regio (TO), Valli (RE), La Fenice (VE) ecc) e del mondo; tra gli altri: Bellas Artes (Città del Messico), Colon (Buenos Aires), Musikhochschule (Monaco), Opera (Zagabria), Oji Center (Tokyo), Sibelius Accademy (Helsinky), Musikhochschule (Zurigo) e inoltre Amsterdam, Nizza, Rosario, Baku, Appeldoorn, Mons, Huddersfield, Galway, Lugano, S. Pietroburgo, Pola, Lugano,Queretaro, Ennis, Guanajuato ecc…
Incide per Ricordi, Bottega Discantica, RivoAlto, Stradivarius, Dynamic.
Ha collaborato e collabora abitualmente con i maggiori compositori: Bussotti, Manzoni, Donatoni, Sciarrino, Levinas, Hurel, Goebbels, Clementi, Guarnieri, Solbiati, Romitelli, Fedele, Sani, Paris, Trigos, Rasgado, Casale, Nova, Castaldi e molti giovani compositori, con diverse prime esecuzioni.
Collabora in duo con Giorgio Gaslini ed ha suonato con Jan Anderson, leader storico dei Jethro Tull. Con Kumi Uchimoto ha di recente tenuto una serie di concerti in Giappone esibendosi anche come solista con la Filarmonica di Nagoya all’Aichi Centre e invitato come docente a Master-Classes tecnico-compositive. Ha tenuto corsi di perfezionamento flautistico a Gualdo Tadino (PG) ed è regolarmente invitato alle International Flute Master Classes di Andrea Griminelli con cui si è più volte esibito. Dall’inizio del 2007 è Direttore dell’Istituto Musicale pareggiato “C. Merulo” di Castelnovo Monti dove è titolare della cattedra di flauto e dove ha inciso prime assolute di musicisti reggiani tardo ottocenteschi come Peri e Valcavi.E’ Direttore artistico del Teatro Bismantova di Castelnovo Monti e della Rassegna di concerti “Phos Hylaron” della Chiesa della Madonna dell’Uliveto di Montericco (RE).Nell’ultimo anno ha intrapreso una fruttuosa collaborazione con l’Arpista Davide Burani (incentrata soprattutto sul repertorio mozartiano) che tuttora prosegue per numerosi concerti in tutta Italia.

DAVIDE BURANI, arpa

Davide Burani è nato a Modena, ove ha iniziato lo studio del pianoforte per poi diplomarsi brillantemente presso il Conservatorio “Niccolò Paganini” di Genova.
Successivamente, ha intrapreso lo studio dell’arpa sotto la guida di Francesca Frigotto, presso il Conservatorio “Arrigo Boito” di Parma, diplomandosi con il massimo dei voti e conseguendo, sempre presso lo stesso Istituto, il diploma Accademico di secondo livello, con il massimo dei voti e la lode, sotto la guida di Emanuela Degli Esposti.
Ha compiuto studi di perfezionamento in arpa con Judith Liber, Fabrice Pierre ed Ieuan Jones (presso il Royal College di Londra), e si è imposto in numerosi Concorsi Nazionali ed Internazionali: al Concorso Internazionale “Tournoi International de Musique” – XI edizione dove, a Salon de Provence (Francia), ha superato le selezioni finali per la categoria “Arpa” aggiudicandosi una menzione d’onore ed è risultato vincitore, nella categoria Arpa, al Concorso Internazionale di Fivizzano “Music World” ed. 2004.
La sua attività concertistica lo ha portato ad esibirsi con successo in Italia ed all’Estero, collaborando con artisti di chiara fama tra i quali le attrici Monica Guerritore e Gisella Bein, i registi Cesare Lievi e Renzo Sicco, i direttori d’orchestra Alain Lombard e Julian Kovatchev e numerosi musicisti.
Ha collaborato con l’Orchestra della Radio Svizzera Italiana, con I Virtuosi Italiani, con l’Orchestra Pro Arte Marche e con l’Orchestra Sinfonica dell’Emilia Romagna “Arturo Toscanini”.
Ha partecipato come ospite a numerose trasmissioni radiofoniche e televisive, ed è stato invitato a presentare i suoi lavori discografici presso gli studi di Radio Uno della Radio Televisione Svizzera Italiana di Lugano nel dicembre 2003
Nel mese di ottobre 2006 è stato invitato a partecipare, in diretta, alla trasmissione Radio tre Suite, nel corso della quale sono state trasmesse alcune sue interpretazioni per arpa.
Si esibisce frequentemente in duo con il soprano Paola Sanguinetti, proponendo un interessante accostamento tra la voce lirica e l’arpa, nel repertorio originale per voce e arpa tra Settecento e Novecento; con questa formazione ha debuttato, nel mese di aprile 2006, al Teatro dell’Opera di Praga con un concerto dal titolo “Capriccio Italiano”, per il Ministero dell’Istruzione della Repubblica Ceca.
Collabora stabilmente con il flautista Giovanni Mareggini, in duo e come solisti con diverse orchestre, distinguendosi in modo particolare per l’interpretazione del Concerto per flauto, arpa e orchestra di Mozart, che, in occasione della ricorrenza Mozartiana (2006) ha eseguito in una ventina di repliche in prestigiosi teatri e sale, tra i quali ricordiamo Modena - Collegiata di Sant’Agostino, Venezia - Palazzo Ducale, Carpi – Teatro Comunale, Bologna – Pinacoteca Nazionale.
E’ direttore artistico delle rassegne musicali “Lungo le Antiche Sponde” e “Musica a San Michele” realizzate dalla Provincia di Modena in collaborazione con l’Assessorato alla Cultura della Regione Emilia Romagna.
Davide Burani ha inciso i cd Arpamagica, per arpa solista e Arpadamore, con Sandra Gigli.
Attivo anche nel campo didattico ed editoriale, si dedica all’insegnamento dell’arpa in seminari specifici proposti nelle scuole di ogni ordine e grado ed ha pubblicato alcune sue trascrizioni per arpa.
E’ docente di arpa presso l’Istituto Diocesano di Musica Sacra di Modena.