Il Consiglio di Villa Minozzo è sciolto. Questa la conseguenza delle dimissioni "in massa" presentate questa mattina: sette consiglieri di maggioranza più cinque della minoranza, cioè la maggioranza assoluta dei componenti.
L'agonia del Comune della nostra montagna guidato dal sindaco Luigi Fiocchi e da una giunta di centrosinistra, per un'amministrazione che era solo a metà legislatura essendo entrata in carica nella primavera del 2006, giunge alla sua fine ormai prevedibile.
Sette consiglieri del Partito Democratico di Villa Minozzo su dodici eletti si sono uniti ai cinque consiglieri della minoranza e hanno, assieme, presentato le dimissioni da consiglieri comunali, causando lo scioglimento del Consiglio stesso.
"Viene sancita pertanto la chiusura di una esperienza politico-amministrativa nuova che, partendo dalle necessità dei cittadini, era impegnata a portare avanti il bene comune", commentano il sindaco e i suoi sostenitori rimasti, Alberto Castellini, Alessandra Scaglioni, Francesca Sorbi e Piero Ferrari.
"Prendiamo atto - affermano - che questo nostro modo di intendere la politica, la democrazia e l'amministrazione della cosa pubblica, condivisa e trasparente, si scontra con chi sembra aver perso la consapevolezza della necessità oggi più che mai di un rapporto vasto e autentico con i cittadini. Da oggi il nostro impegno sarà quello di verificare e condividere un percorso di autentica democrazia che, valorizzando l'apporto di tutte le persone più responsabili e più generose, possa prefigurare un governo del comune teso veramente al conseguimento del bene comune".
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