In merito alla vicenda che ha portato allo scioglimento del Consiglio comunale di Villa Minozzo pubblichiamo, integrale, la nota diffusa da Claudia Lazzari Monti, segretario locale del Pd. I consiglieri dimissionari sono: Bonini, Govi, Magnani, Lazzari Monti, Moretti, Pensieri, Sassi (maggioranza) e Coloretti, Lanzi, Moggi, Sbrighi e Zobbi (minoranza).
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A seguito della grave situazione venutasi a creare a Villa Minozzo stamattina i consiglieri comunali del Pd e della minoranza hanno rassegnato le loro dimissioni irrevocabili e contestuali in quanto ritengono sia impossibile continuare a svolgere il ruolo a loro assegnato con il voto e le preferenze accordate dai cittadini nelle elezioni del 2006 per una serie di motivazioni che vorremmo rendere note.
Il fatto è indubbiamente grave e traumatico per il Comune, ma questa decisione, presa attraverso un lungo percorso, è stata un doveroso atto di responsabilità, essendo ormai Fiocchi incapace di governare materialmente l’Ente, continuando con un immobilismo che rischia di portare sull’orlo del baratro un Comune già provato da questo modo di amministrare o meglio di disamministrare.
Certamente questo atto non cade improvvisamente dal cielo, ma è il frutto di un processo di progressivo logoramento, condiviso, per quanto riguarda il gruppo del Pd, dall'assemblea degli iscritti e dal direttivo.
Dover dire di aver sbagliato non è cosa semplice ma riteniamo sia coerente con il mandato che ci hanno dato con fiducia 28 mesi fa gli elettori del comune di Villa prendere atto della fine di un'esperienza che si è rivelata negativa non solo per gli attori coinvolti ma soprattutto per l’impatto e la ricaduta su un comune che invece si merita e ha bisogno di ben altro.
Come gruppo avevamo ideali che nei fatti ed in estrema sintesi debbano far riferimento al confronto, all’interno del Consiglio e con la cittadinanza, avendo grande attenzione a temi quali la solidarietà e le associazioni, il volontariato, le realtà produttive del territorio, la cultura, il turismo e la formazione. Purtroppo abbiamo visto che nei fatti non sono gli ideali di Fiocchi.
Nonostante i ripetuti tentativi, nel corso di due anni e mezzo, non hanno sortito effetto, non è valso a nulla cambiare 12 assessori e 3 vicesindaci. La situazione non è migliorata, anzi.
Da tempo e nelle sedi opportune si era cercato senza ricevere alcun riscontro maggiore trasparenza ed incisività nell’azione amministrativa ma a tutti questi tentativi le risposte di Fiocchi sono state polemiche e populiste, senza cercare di risolvere le situazioni ma parlando per spot, che servono solo a illudere l’opinione pubblica, dando una falsa illusione di risoluzione dei problemi che in realtà si sono solo elusi. Fiocchi ha dimostrato giorno dopo giorno la sua totale inadeguatezza a ricoprire il ruolo di primo cittadino, che avrebbe tra i suoi compiti ed obiettivi quello di cementare una comunità. La nostra comunità, grazie alla teoria dell’accerchiamento e all’isolazionismo che ha da sempre contraddistinto le modalità del nostro Fiocchi, è scomparsa dai tavoli provinciali e regionali. Non è solo periferica e marginale ma non esiste.
Chi è al momento l’uomo di riferimento della nostra realtà all’interno delle istituzioni? Nessuno. Chi ha partecipato, magari rappresentando un pensiero critico assolutamente giusto in una comunità in fermento, ai vari tavoli? Nessuno. Chi ha portato avanti un progetto per Villa? Nessuno. E questo nessuno è stato Fiocchi.
Questa sindrome di autosufficienza deriva da una sottovalutazione delle potenzialità del comune nel quale noi invece crediamo fermamente e porta ad esiti disastrosi, e dà un’immagine distorta di noi cittadini di Villa.
La maggioranza dei consiglieri comunali ritiene pertanto di non poter ulteriormente assistere a questo modo di gestire la cosa pubblica da parte del sindaco che mortifica e penalizza le aspettative dell’intera cittadinanza ed ha ritenuto di perseguire il bene della comunità con una scelta difficile ma, probabilmente, ad oggi, l’unica possibile.
Fa sorridere pensare a chi proclama di “lavorare per la gente” che, mentre proclamava questo, anticipando la Gelmini, già l’anno scorso proponeva di interrompere il tempo pieno per risolvere alcuni problemi sul bilancio e, sempre sullo stesso tema ha evitato, ultimamente, di andare ad incontri, preoccupandosi invece di fare polemiche sugli sms.
Facciamo inoltre notare come nessunissimo confronto sia stato aperto, nemmeno per una richiesta di informazioni, con l’assessore alla scuola da parte di Fiocchi, tutte le iniziative che saranno portate avanti lo saranno in modo autonomo. In compenso si è notata l’assenza del sindaco all’incontro pubblico a Castelnovo organizzato dal PD con la presenza della senatrice Pignedoli.
Sul tema micronidi l’assessore ha dovuto essere informato da terzi dell’esistenza di un tavolo tecnico e politico aperto che discuteva delle problematiche che esistono per il mantenimento del servizio sul territorio.
La giunta ha chiesto di mettere in calendario una maggioranza ogni 15 giorni, un incontro tra la giunta e i responsabili dei servizi dell’amministrazione, un maggior coinvolgimento reale sulle scelte... La risposta reale, non a parole ma nei fatti, è stata il nulla.
Questa è stata la politica di Fiocchi, la politica degli spot: quella a vocazione demagogica che si è limitata ad assumere atteggiamento da vittima su un tema focale per tutto il comune, quello inerente Febbio, senza fare, se voleva davvero cercare una soluzione, quello che il Consiglio comunale intero gli aveva più volte chiesto, ovvero una seduta aperta e tematica sull’argomento o portare a conoscenza della maggioranza dati sui quali ragionare.
Non si amministra bene facendo solo quello che è congeniale, si amministra bene se si affrontano con serietà e dedizione tutti i temi, anche quelli spinosi, lavorando nelle sedi istituzionalmente preposte.
L’Amministrazione deve lavorare sul micro guardando il macro, avendo presente l’obiettivo che ci si propone e che non è definito casualmente ma è quello che si stabilisce con il programma elettorale.
Villa, per incapacità ma anche presunzione, non ha gestito situazioni importanti, non ha chiesto la collaborazione della maggioranza su temi come il Psc, che sostituisce il vecchio piano regolatore: basti pensare che fino a giugno, quando si sono fatte in fretta alcuni incontri con la cittadinanza, senza coinvolgere veramente i cittadini, il piano regolatore ha dormito nei cassetti dell’Ente e non ha visto il coinvolgimento della maggioranza, non è stata attivata la commissione apposita; anzi, spesso non si era presenti alle riunioni, e, come ultimo atto, il sindaco ha deciso, autonomamente, di non portare in Consiglio l’approvazione del piano, escludendo Villa e lasciando i suoi cittadini senza uno strumento di tale importanza. Ben pochi sanno che si doveva predisporre l’atto più importante di un comune che disegna lo sviluppo di Villa per i prossimi 15 anni, ma perdere un anno su questi argomenti significa lasciare Villa, le sue imprese, i suoi professionisti ai blocchi di partenza con un mondo, una provincia che guardano avanti e vanno avanti.
Basti pensare al rapporto con il Parco accusato da Fiocchi di non aver fatto senza però dire cosa si voleva fosse fatto, quali erano i progetti in campo: era in effetti difficile da fare visto che Fiocchi non ha portato avanti quello che la sua maggioranza gli aveva chiesto e che era un documento elaborato dai consiglieri sul parco stesso. Noi vogliamo esserci, da subito, per collaborare nella costruzione di progetti, perché non è vero che qui i progetti non ci sono o riguardano solo il tema della ristrutturazione dei cimiteri, unica cosa che cita sempre Fiocchi: noi vogliamo occuparci anche di tutto quello che riguarda la vita precedente l’ultima dimora: vogliamo progettare con il Parco, con le imprese, con il territorio, perché se ci piangiamo addosso e ci isoliamo arriveremo a perdere il ruolo di primo piano che con le passate amministrazioni avevamo, per limitarci a fare, spesso male, le cose di tutti i giorni, perdendo tutto ciò che i nostri cittadini meritano. Fiocchi ha cercato di ricoprire la figura del i "buon samaritano", oscillando tra buonismo e autoreferenzialità cercando solo un consenso spicciolo.
Per restare sui fatti pensiamo ai mancati investimenti sulla casa protetta, messi in coda ad altri investimenti nonostante il gruppo li avesse messi come prima cosa da fare sul bilancio e la determinazione di applicare l’aumento delle rette, che per noi doveva essere applicato solo se venivano approntati i lavori.
Sempre per restare sui fatti pensiamo che nessuna cifra è stata inserita a bilancio sulla cultura e intenzione di non inserirne su Artigianfidi, Agrifidi e Fidicom (e questo è chi crede nelle imprese in montagna?!).
In merito ai fondi Europei (asse 3) il sindaco si è ben guardato dal fare un lavoro di analisi dei bisogni del territorio, ha pensato bene di non ascoltare nessuno, nè i cittadini nè le associazione e men che meno i suoi consiglieri, cioè quelli che devono votargli le cose. Ha messo insieme una serie di progetti slegati tra di loro, senza una visione strategica con l'apparente fine di accontentare qualcuno a scapito di altri. Bella mossa. Un gran bel comportamento da parte di chi predica trasparenza e si sforza di dichiarare di essere il sindaco dei cittadini; di qualcuno lo sarà, di sicuro non di tutti. L'asse 3 significa importanti risorse sul nostro territorio, diverse centinaia di migliaia di euro che possono essere spesi a Villa. Non vi sembra opportuno che se ne parlasse in modo serio e trasparente con tutti?
La gestione personalistica e autoreferenziale ha portato a sprecare fondi e risorse. Un esempio: negli ultimi 3 anni decine e decine di migliaia di euro dei fondi della Bonifica sono stati destinati dal comune ad interventi su strade che, forse, non avevano una vera priorità. Chi è di Villa penso sappia bene quanto sia utile l'asfalto che è stato fatto sulla strada del cosiddetto "Bosco di gnocco"... su cui passeranno, esagerando, 100 persone... all'anno.
Dobbiamo quindi puntare sulla nostra identità ma non vogliamo rischiare l'isolamento. Ci interessa essere in rete con la montagna che crede in se stessa e che cresce. Affermiamo il nostro essere privilegiati in quanto cittadini che abitano in un territorio bellissimo e potenzialmente ambito da tanti. Vogliamo però ridurre ancora gli svantaggi dei montanari ed i limiti che la montagna mostra in termini di visibilità e di accessibilità. Questo era quello che ci avevano chiesto gli elettori: non ci avevano chiesto polemiche, non ci avevano chiesto incapacità.
I consiglieri hanno quindi ritenuto doveroso prendere le distanze, nel merito e anche nel metodo, dalla gestione personalistica del sindaco Luigi Fiocchi rassegnando le proprie dimissioni, nella consapevolezza che gli effetti di tale atto portano allo scioglimento del Consiglio comunale, alla decadenza del sindaco e al commissariamento dell’Ente, con la prospettiva di elezioni anticipate nel turno elettorale previsto per la primavera prossima.
(Claudia Lazzari Monti, segretario Pd Villa Minozzo)
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Pezzi correlati:
- Crisi al Comune di Villa Minozzo / Tanto tuonò che infine piovve (25 ottobre 2008)
- Crisi al Comune di Villa Minozzo / Visto dalla parte della minoranza (25 ottobre 2008)
Pentito e disgustato
Sono un ex elettore della lista “Bene comune”, pentito e disgustato. Mi vorrei soffermare sulle recenti dichiarazioni del segretario del Pd di Villa Minozzo, Claudia Lazzari Monti, uscite su @CRedacon#C e sui quotidiani reggiani:
1) nel replicare all’intervista di Fiocchi alla @CGazzetta di Reggio#C, la Monti parla di “arroganza” e di “regole calpestate”; o ora vorrei che qualcuno del Pd spiegasse quali sono queste regole calpestate (o forse intendevano piedi pestati?) e cosa si intende per arroganza; seguendo il ragionamento, quantomeno singolare, dei vertici comunali e provinciali del Pd, se una persona (in questo caso Fiocchi) viene invitato ad un’assemblea via SMS (inviato sempre dal segretario Monti) e chiede di parlare si comporta da arrogante; e allora come si definisce il comportamento del signor Alessandro Govi che non vuole far parlare Fiocchi perchè non invitato? Ma se lo hanno invitato loro… che si mettano d’accordo! la Monti ricorda l’assenza di Fiocchi all’assemble pubblica del Pd a Castelnovo… anche questo non va bene al presidente: se c’è perchè c’è, se non c’è perchè non c’è! forse gli esponenti del Pd non hanno ben chiaro cosa indichi la lettera d nel nome del loro partito;
2) il termine più utilizzato dagli esponenti villaminozzesi del Pd negli ultimi comunicati è “incapace”; Fiocchi non se ne abbia a male e non si senta offeso; sia invece orgoglioso di essere “incapace” di governare come hanno fatto i precedenti amministratori; si deve a loro e alla loro politica illuminata se il comune di Villa si trova in condizioni particolarmente floride (visto che, come ricorda il segretario Monti, Fiocchi in due anni e mezzo non ha fatto niente);
3) dal comunicato si apprende che Fiocchi sarrebbe anche il sig. “Nessuno”… si vuole forse far credere che, con l’ex sindaco Felicino Magnani, il comune di Villa Minozzo contasse di più a livello provinciale e regionale? Magari una politica maggiormente ossequiosa nei confronti di Giovanelli e della Masini avrebbe pagato di più, ma Fiocchi, purtroppo per il Pd, non sembra essere persona disposta a chinare la testa;
4) “Fiocchi ha sbagliato tutto: ecco perchè”. In questo caso mi trovo perfettamente d’accordo. Fiocchi ha sbagliato a mettere la sua faccia e la sua credibilità a disposizione di un ristretto gruppo di politicanti a cui non interessa cambiare le cose; se ne sono serviti per vincere le elezioni e poi hanno preteso di continuare il giochino che vede protagonisti i soliti noti da decenni.
(Commento firmato)
Leggendo il comunicato della Sig.ra Claudia Lazzari Monti ho avuto la netta percezione che il contenuto dello stesso si potrebbe benissimo applicare a moltissimi comuni del nostro Appennino. Se infatti entriamo nella sostanza ci rendiamo conto che la situazione di Baiso non è molto difforme dalla situazione di quasi tutti i comuni della nostra montagna che sono amministrati da sindaci del Pd. Volendo si potrebbe togliere il nome del comune di Baiso e intitolare il volantino “Situazione dei comuni dell’Appennino reggiano”. Lasciando inalterato almeno il 90% del contenuto ci si accorgerebbe immediatamente che la valutazione espressa dalla segretaria del Pd del comune di Villa Minozzo fotografa in modo chiaro la realtà nella quale si trovano quasi tutti i comuni del nostro Appennino, Comunità montana compresa. Sarebbe veramente interessante capire perchè critiche “giuste” non vengono estese ad altre amministrazioni locali che, per i risultati ottenuti, non brillano certamente di più (anzi) del Comune di Baiso. Cordialmente.
(C.V.)
Ha colto nel segno
Il commento “pentito e disgustato” mette in luce la pura verità. Dal momento che il sindaco Fiocchi ha criticato l’operato del Parco si è tagliato le gambe. Elettori e simpatizzanti del PD meditate sui vostri dirigenti e padroni!
(Commento firmato)
Scusate ma…
Non capisco se nel precedente commento i riferimenti a Baiso, un po’ incomprensibili, sono un errore o voluti, dato che si parla di Villa Minozzo…
(Commento firmato)
Error
Buongiorno, il riferimento al Comune di Baiso, nel mio commento, non è il frutto di una sottile e/o volontaria ironia, ma è soltanto un errore in quanto il commento lo si deve intendere riferito al Comune di Villa Minozzo e alla sua incredibile situazione. Chiedo scusa a tutti.
Cordialmente.
(C.V.)