Home Cronaca Ma dove saranno mai queste benedette Cinqueterre!?

Ma dove saranno mai queste benedette Cinqueterre!?

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C’è un turista che se lo vedi nella mezza stagione in Appennino mica ti passa inosservato. Soprattutto se in un giorno feriale ti vedi arrivare a Castelnovo ne' Monti qualcuno con un marcato accento straniero. Ma ci sono notizie che, manco a pensarle, parrebbero vere. Storie incredibili.

Perché la vicenda è quella di un gruppo di turisti inglesi che salgono nel capoluogo montano, fanno tappa in un noto esercizio di caffetteria e, comodamente, chiedono se “sono vicine le Cinqueterre”. “Sì”, è la risposta dell’esercente, con riferimento a quanto si può immaginare. “Basta scendere da via Bellessere e dopo pochi chilometri si arriva a Cinqueterre”.

Ma la successiva domanda degli inglesi lascia stupefatto l'esercente: “Ma il mare è vicino?”. Poco ci vuole a capire che ci deve essere un equivoco. Qui non siamo nella Liguria orientale, bensì in Emilia-Romagna: 110 dieci chilometri, un passo e una regione più in là. Qui c’è il castello di Canossa, o al massimo quelli di Carpineti e Sarzano; ma non quelli di Vernazza, Corniglia, Manarola, Riomaggiore… Qui c’è l’Appennino; e il mare, l’ultima volta che si è visto da questi parti, è stato qualche milione di anni fa.

E allora? Cosa ha potuto trarre in inganno gli anglosassoni? Una cosa che non c’era ai tempi di Matilde. Ma che oggi è molto usata: il navigatore satellitare. Un marchingegno utilissimo ai più per indicare la rotta a chi viaggia in auto grazie al collegamento con un satellite, ma che, se usato senza un po’ di intuito (o buon senso), può riservare talvolta qualche sgradita sorpresa.

“Il nostro navigatore ci consentiva di scegliere tra le Cinqueterre in Liguria o le Cinqueterre in Emilia-Romagna – hanno spiegato i turisti fai-da-te all’avventore - e noi abbiamo optato per quest’ultima”.

Risultato? Che il navigatore li ha portati puntualmente in comune di Castelnovo ne' Monti. Ma anziché esserci le terrazze liguri hanno fatto tappa nella terrazza del Direzionale. Mentre il patrimonio Unicef e il mare stavano da tutt’altra parte.

Quali idee trarre da una simile vicenda? “Beh, si potrebbe pensare di dare un incentivo turistico ai navigatori satellitari per indirizzare i turisti su rotte che diversamente non bazzicherebbero mai e poi mai”, ha commentato qualcuno. Peccato solo di non sapere se gli inglesi abbiano ugualmente apprezzato il nostro Appennino...

(Gabriele Arlotti)