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Tra l’incredibile e il vero: all’asta Corte Ghirardini a Manno

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TOANO (20 ottobre 2008) - Se Totò voleva vendere la Fontana di Trevi a un incauto americano, fatte le debite proporizioni a Toano il sindaco vuol vendere, sul serio, la Corte Ghirardini a un intraprendente imprenditore.
Già, perchè ci sono angoli del nostro Appennino che, per la loro storia e monumentalità, rappresentano la nostra identità. Dalla Pietra di Bismantova a Gottano, dalla Rocca di Minozzo al Castello di Canossa. La Corte Ghirardini, di Manno, a un tiro di schippo dalla matildica Sanata Maria in Castello, è sicuramente uno di questo angoli. Che, di proprietà comunale, ora finisce all'asta.

“La mettiamo all’asta affinché possa essere recuperata e valorizzata in tutta la sua bellezza”, spiega il sindaco Michele Lombardi. E annuncia l'imminente vendita dell’antica Corte Ghirardini, in particolare di quella parte del palazzo di Manno di proprietà comunale “che - prosegue il primo cittadino - rappresenta circa la metà della pregevole struttura, di indubbio valore storico e architettonico”.

Questa dimora signorile fa infatti parte di una tipologia “che suol definirsi - scrive Renzo Martinelli, storico locale - delle ‘corti padronili’ e che cominciò a diffondersi nei secoli diciassettesimo e diciottesimo”.
L’asta si svolgerà giovedì 20 novembre alle 10, in municipio.

“Il prezzo base - spiega Lombardi - è stato fissato in 45 mila euro. Per essere ammessi alla gara, gli aspiranti dovranno presentare in Comune, entro le 12 del giorno precedente, la loro offerta, secondo le modalità indicate nel bando”.

Sottolinea poi il sindaco: “Si tratta certamente di una delle emergenze architettoniche più importanti del toanese, ma non solo. Il complesso a corte dei Ghirardini, costituito da un’ampia struttura chiusa con chiara natura difensiva, si sviluppò attorno a un’originaria torretta del sedicesimo secolo”. Torre e abitazione “si arricchirono - sostiene inoltre Renzo Martinelli - di altre costruzioni di servizio, poste ad arco, con al centro un cortile, cintato da un muretto interrotto da una larga apertura per consentire il passaggio dei carri”.

Oltre alla corte di Manno “nel nostro territorio - conclude Michele Lombardi - abbiamo molti altri esempi di questi edifici, come le corti di Casa Guglio, Cerredolo, Toano, L’Oca e Cavola”.

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