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Crisi di Villa Minozzo / “Mi fanno fuori in nome di una futura alleanza con l’Udc”

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Luigi Fiocchi, sindaco in conflitto con i suoi stessi assessori e consiglieri comunali, che di fatto gli stanno dando il benservito, senza alcuna remora scrive una lettera aperta indirizzata nientemeno che direttamente al segretario nazionale del Pd, Walter Veltroni, per metterlo al corrente della situazione del suo comune. Eccola integralmente.

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Stimato segretario del nuovo Partito Democratico, è con tristezza che mi rivolgo a te ritenendo affossato il mio mandato tra la mia gente, cioè quella gente che mi ha votato e che quotidianamente mi manifesta stima e fiducia. Non lascio tuttavia senza denunciare come un partito che si chiama democratico, e vuole essere il nuovo che contrasta e combatte l’arroganza della destra e lo strapotere berlusconiano, possa sposare metodi che travolgono le persone a fini di puro potere, facendo dell’interesse di pochi il motivo vero della politica.

Nel maggio del 2006 mi è stata chiesta la disponibilità ad affrontare una campagna elettorale per il centro-sinistra. Abbiamo vinto le elezioni con il 66% delle preferenze, contro un’unica lista di centro-destra che voleva “passare” tra la gente come lista civica, il cui candidato sindaco era ed è il massimo esponente dell’Udc della montagna reggiana.

Ho affrontato con lealtà, onestà e modestia questo mio nuovo ruolo volendo capire, conoscere per scegliere il meglio per la mia comunità. Ho tagliato e soppresso ogni legame con il passato, con gli errori e i vincoli che determinavano la vita amministrativa di Villa Minozzo e non solo. Ho solo agito in nome del buon senso e del bene comune, valori forse che non sono molto attuali e di cui si è persa la memoria nell’attuale gestione del potere. E purtroppo, devo dire, anche all’interno del nuovo partito al quale ho aderito con fiducia e speranza.

La mia lealtà e la mia disponibilità verso il nuovo corso del partito sono state scambiate da alcuni influenti personaggi politici locali, e non solo, per gli interessi di bottega di chi solo vuole rappresentare, gestire o forse, dovrei dire, “comandare” la montagna reggiana. Il mio ruolo di sindaco onesto è messo al bando in favore di un patto politico che il nuovo Pd stringe con l’Udc: solo nella zona della montagna o in tutta la provincia di Reggio Emilia? E’ questo il nuovo corso politico? E’ questo il futuro del centro-sinistra?

Lo sanno gli elettori, i sostenitori e anche gli attivisti che il nuovo partito, nato dalle primarie tanto pubblicizzate e declamate, non ha alcuna difficoltà a sfiduciare un suo sindaco e mettere a repentaglio la vita amministrativa, sociale e finanziaria di un Comune importante come quello di Villa Minozzo, decorato (unico tra i 45 Comuni della provincia di Reggio Emilia) Medaglia d’Argento al Valor Militare della Resistenza, solo in nome di un “patto segreto”, siglato agli alti livelli della Provincia?

Ti chiedo, Walter, di riflettere su quanto sta accadendo a me, al mio Comune e a tutte le persone che ancora mi manifestano fiducia. Se davvero passa il messaggio che, pur di salvaguardare vecchi interessi, si deve passare sulle persone, sui valori etici e sull’onestà, allora credo che la missione del nostro nuovo partito sia fallita all’inizio e che non possiamo chiedere quel sostegno agli elettori che dimostriamo con i fatti di non saper meritare.
Con stima e amicizia.

(Luigi Fiocchi, sindaco di Villa Minozzo)

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Pezzi correlati:
- Pasticcio in salsa villaminozzese (2 ottobre 2008)

4 COMMENTS

  1. Stritolato da logiche partitiche
    Conosco piuttosto bene la politica montana e soprattutto i suoi protagonisti per non aver intuito che in questa foga anti-Fiocchi si nascondano in realtà ben altri disegni. Sin da subito era chiaro che il sindaco di Villa era fuori dai giochi soliti che i soliti noti e amici degli amici da decenni ci impongono, per cui il suo presunto isolamento anche istituzionale (pochi collegamenti con Provincia e Parco di cui viene accusato dai suo “compagni” di partito, tanto per capirci) non credo affatto siano imputabili al sindaco. A lui tutta la mia stima e solidarietà per quanto ha cercato di fare, certamente in buona fede, ma, si sa, certi gruppi di potere alla fine ti stritolano e da solo non ce la puoi fare… Aspettiamo che i cittadini montani si sveglino dal torpore…

    (Commento firmato)

  2. Ragion di partito
    Qualcosa mi dice che il destino del sindaco Fiocchi è già segnato. La sua testa sarà servita sul classico vassoio d’argento in nome della ragion partitica; purtroppo per lui (e soprattutto per i villaminozzesi) non ha nè la forza nè il carisma di un Massimo Cacciari per andare contro alle regole di partito.

    (Commento firmato)

  3. Hai tutto il mio sostegno
    Ho avuto modo di conoscere personalmente Luigi, di dialogare con lui, di confrontarci su problematiche inerenti una passione che ci accomuna. Sicuramente non posso entrare nel merito della discussione e dei problemi di Villa Minozzo, ma posso asserire che è una persona onesta e degna della massima fiducia, aperta al dialogo ed alla discussione, “un gran combattente”. Se quello che scrive a Veltroni è vero, e non ho nessun motivo per dubitarne, questa è
    l’ennesima occasione persa, dimostrazione a noi cittadini comuni che sempre di più la politica si allontana dal senso della parola, POLITICA al servizio del CITTADINO.
    Spero vivamente che il PD, e più precisamente Veltroni, mettano una pezza a questa situazione che ha del surreale. Luigi, hai tutta la mia solidarietà, per quello che può valere, e mi auguro che non andrai dimissionario al Consiglio comunale, non dare a loro la soddisfazione; è quello che vogliono, combatti e dialoga.
    Grazie come sempre.
    Vista l’omonimia con un cittadino di Villa Minozzo, mi firmo così:

    (Roberto Malvolti, Castelnovo ne’ Monti)

  4. Aveva anche il mio sostegno… all’inizio
    Quando non si conoscono i fatti, meglio sarebbe tacere. Questo è un concetto fondamentale in ogni dibattito o discussione, @Cde visu#C o virtuale. Nessuno mette in dubbio l’onesta della persona Luigi Fiocchi, ma la capacità di gestione e di relazioni del sindaco sì. Analizziamo con distacco quanto avvenuto in questi due anni e mezzo di legislatura Fiocchi.
    Si sono avvicendati alla carica di vicesindaco tre persone;, si sono alternati o passati il testimone nella carica di assessore comunale almeno 12 persone. Ritengo, tutti altrettanto degni ed onesti come il sindaco. Si sono fatti incontri, dibattiti, riunioni, dove si diceva “ricuciamo e ripartiamo”. Non sono serviti a nulla.
    In tutto questo vorticare di persone l’unica che è sempre rimasta al proprio posto è il sindaco. Una domanda viene spontanea. Ma il sindaco si è mai interrogato, ha mai fatto, come si usa dire, un esame di coscienza? Sul proprio @Cmodus operandi#C, sul proprio modo di proporsi? Possibile che tutti quelli che si sono avvicendati in questi due annni nelle “stanze dei bottoni” avessero qualcosa che non andava ed il sindaco fosse immune da tutto? Personalmente ritengo che per “litigare” occorrono due parti; nel “caso Villa minozzo” la parti sono addirittura tre: sindaco, Pd, minoranza. Nel suo intervento di ieri sera in Consiglio comunale lo stesso Fiocchi ha dichiarato e ribadito quanto scritto nella lettera aperta a Veltroni, di rappresentare la DISCONTINUITA’ rispetto alle precedenti amministrazioni, incapaci e sciupadenari. Salvo poi affermare di essere un iscritto al Pd e di stupirsi di non essere sostenuto dai consiglieri del gruppo. Un po’ di coerenza, però, specie da chi in prima persona ha la responsabilità grave e pesante di guidare un’amministrazione è richiesta. Non si può sputare nel piatto dove si mangia o si è mangiato fino ad ora.
    Condivido quanto detto dal segretario provinciale del Pd Fantuzzi: “IL SINDACO DA’ LE CARTE ED HA IL MESTOLO DELLA CUCINA, NON PUO’ SCARICARE SU ALTRI SCELTE E COLPE SOLO SUE”. Nel caso di Villa, come di tutti i piccoli comuni, questo è ancora più vero; infatti, per tutti i bisogni, le istanze, i chiarimenti, siamo abituati a rivolgerci direttamente al sindaco, riconoscendogli il ruolo di vertice dell’Amministrazione.
    In tutta onestà, a questo punto, con questo stato di cose, la scelta più corretta è quella di riconsegnare in mano agli elettori cittadini, la scelta di una nuova Amministrazione; e in quell’occasione chi avrà voglia di candidarsi o ricandidarsi dovrà avere il coraggio delle scelte.

    (mb)