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“Anche gli alpini della Rsi nell’oratorio romanico di Beleo”

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BELEO (Casina, 8 ottobre 2008)- Anche i militi alpini dell’Rsi nella lapidi di Beleo. Probabilmente è una notizia di cui si parlerà per un po’. Accade, infatti, che Giuseppe Pagliani, capogruppo in provincia di An-Pdl, reclami l’inserimento anche di questi caduti tra le iscrizioni del restaurato oratorio di origine romanica. Anche perché l’oratorio stesso è curato proprio dagli alpini.

Negli anni settanta l’edificio religioso di Beleo di Casina venne affidato dalla Curia vescovile di Reggio Emilia agli alpini reggiani. Da allora è stato dedicato a “chi è andato avanti”, come in gergo alpino si dice di chi ha superato gli eventi bellici. Dopo tanti anni di restauri l’oratorio è ora ritornato al suo antico splendore; e si è deciso di apporre alcune lapidi contenenti i nomi dei militari alpini caduti.

“Attraverso ricerche dei nominativi con collaborazione fondamentale del Ministero della Difesa e dello Stato Maggiore dell’Esercito Italiano – spiega Pagliani - si è riusciti a ricostruire un elenco quasi completo dei caduti reggiani dal 10 giugno 1940 al 25 aprile 1945”.

E questo elenco chi comprende?
“Anche i nomi degli alpini caduti durante il periodo della Repubblica Sociale Italiana – sottointeso, che avevano aderito alla Rsi e non avevano aderito alla guerra partigiana, ndr - che non devono mancare nelle lapidi che verranno apposte presso l’oratorio di Beleo di Casina”.
“Siamo certi – conclude Pagliani - che questo sia il giusto riconoscimento che si dovrà tributare agli alpini reggiani caduti in tutte le guerre”.

4 COMMENTS

  1. Errata corrige sul “Chi è andato avanti”
    Dopo aver sentito telefonicamente l’amico Pagliani, abbiamo convenuto che nel testo originale del comunicato stampa c’è un’inesattezza. Pare infatti che nel corrente linguaggio degli alpini l'”andare avanti” significhi incamminarsi verso la vita eterna… Risulta pertanto ovvio che ciò sia riservato a coloro che, malauguratamente, non hanno superato un evento bellico!

    (Umberto Gianferrari)

  2. A ciascuno il suo
    Nell’articolo mi sembra poco chiaro chi chiede e chi dichiara: il signor Pagliani ha responsabilità oltre che in consiglio provinciale anche nell’ANA, come sembrerebbe dalle dichiarazioni virgolettate a proposito delle ricerche per la compilazione degli eventi? Chiede o annuncia? E Redacon si associa alla richiesta, come farebbero pensare il tono e la scelta di alcuni avverbi (giustamente, proprio…)? Mi sembra poi totalmente estranea agli alpini e a chi è loro vicino (ma anche allo stile di Redacon) la leggerezza, amplificata nell’errata corrige, con cui ci si è accostati a chi è andato avanti, una vera ferita per chi ha subito la perdita.

    (Commento firmato)

    @CRISPONDE LA REDAZIONE
    La frase “giustamente” è di Pagliani (cfr. comunicato stampa originale) che annuncia/chiede la questione in veste di consigliere provinciale. Sempre nella nota originale non è menzionato il suo ruolo nell’Ana. Redacon, naturalmente (ci sia concesso l’avverbio), si limita a registrare la notizia senza prendere posizione.#C

  3. Di questo passo presto commemoreremo anche i nazisti caduti
    Al di là del sentimento di compassione che riunisce tutti quelli che hanno perso la vita in guerra (ma un po’ di più la popolazione civile innocente… ) la discriminante su chi “celebrare” tra questi caduti deve essere quella degli ideali per i quali si è combattuto. I militari della RSI, vorrei ricordarlo, si misero al di fuori dello Stato Italiano, rappresentato dal Re e dal Governo che prese accordi dopo l’8 settembre con gli alleati, e si allearono con un esercito, quello tedesco, che era di fatto in quel periodo invasore. So che per i ragazzi in età di leva che risiedevano nel territorio repubblichino presentarsi alle armi era dato come obbligo, ma c’erano comunque altre scelte, come cercare di nascondersi o passare tra i partigiani. Di questo passo mi chiedo quando arriveranno richieste di commemorazioni ed onori per i militari nazisti tedeschi caduti in Italia nell’adempimento del loro dovere…

    (Commento firmato)

  4. Lasciamo decidere all’Ana
    Come riportato nell’articolo, l’iniziativa di questi elenchi è dell’Associazione Nazionale Alpini di Reggio Emilia; non è una scelta dettata dalla Provincia o da motivi politici. Pertanto trovo la richiesta del Signor Pagliani assolutamente fuori luogo. Gianfranco Fini, molto distante dalle mie idee ma che Pagliani dovrebbe conoscere, il giorno seguente alle affermazioni di La Russa ha precisato che chi aderì alla RSI era contro lo Stato italiano. Sulle lapidi spesso si trova scritto “caduti per la patria”. Come detto da Fini gli alpini della Monte Rosa non dovrebbero stare in quell’elenco. Si trova anche “caduti in guerra” e qui possiamo trovare tutti. All’ANA sono iscritti anche gli Alpini della Monte Rosa e sfilano a fianco di chi stava da questa parte della barricata con ugual dignità e onore. Spetta all’Associazione Alpini decidere, non ai politici.

    (Alpino Mauro Cervi)