Riceviamo e pubblichiamo.
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A fine settembre le pagine di Redacon si sono occupate del tratto stradale Vetto-Ramiseto, riportando le opinioni espresse al riguardo dal direttore di Telereggio e dal sindaco di Busana nonché presidente dell’Unione dei comuni del crinale.
Non vogliamo schierarci per l’una o l’altra posizione (anche se qualcuno potrà legittimamente vederci più vicini ad una delle due tesi) ma, visto che si è parlato di Vetto, ci sentiamo di dover far sentire anche la nostra voce, tanto più che questo argomento è stato affrontato in Consiglio comunale poco meno di due anni fa, nella seduta del 27 novembre 2006, e fu allora oggetto di più d’una considerazione da parte nostra (come da verbale della seduta).
In quella occasione il relativo punto dell’ordine del giorno recitava infatti così: "Approvazione accordo di programma con la Provincia di Reggio Emilia per la realizzazione di viabilità nei comuni di Ramiseto e Vetto". Per noi si pronunciò, in particolare, il collega Paolo Bolognesi.
Il Consiglio comunale vettese diede il via libera a tale accordo, anche con l’assenso del nostro gruppo di minoranza, ma rimarcammo nondimeno alcuni aspetti della tematica che ci parevano meritevoli di attenzione e che qui riassumiamo:
• le opere previste su questo tratto stradale (e che per la quasi totalità interessano la sua parte ramisetana)vennero motivate col fatto che la zona produttiva di Gazzolo ha indotto un traffico pesante superiore a quello in essere al momento dell’accordo iniziale, risalente al 1988.
Il che è certamente vero se non fosse che a quel primo accordo/convenzione ne seguì un secondo, del marzo 1999, e v’è dunque da presumere che nel disegno progettuale del 1999 si fosse tenuto conto di quanto si andava prefigurando, anche in ordine al volume di traffico. In buona sostanza, alla data del 27.11.2006 (giorno in cui si tenne il Consiglio comunale di Vetto), ci pareva poco spiegabile che si modificasse un pezzo di tracciato (appunto quello ramisetano) confermato soltanto sette anni prima;
• ci domandavamo nel contempo se, ovviamente sposando un diverso ordine di priorità, non fosse più opportuno indirizzare in modo diverso le corrispondenti risorse economiche, e tra queste destinazioni alterative delle risorse citavamo un intervento su alcune delle curve che si incontrano nel tronco vettese, sempre della medesima via provinciale per Ramiseto, laddove la strada costeggia il torrente Lonza (per chi è pratico dei luoghi, nel tratto antecedente il ponte che attraversa il torrente per condurci a Gottano). Analogo discorso poteva a nostro avviso farsi per la curva cosiddetta “della Rocca” ubicata appena sotto Vetto capoluogo, sulla via Provinciale che scende lungo l’Enza verso la pianura (SP513).
Queste nostre valutazioni nascevano dal principio che se non si rimuovono o migliorano le eventuali “strozzature” stradali a valle, gli interventi a monte rischiano di vanificarsi o di veder sminuiti gli effetti quanto ad agevolare tempi e condizioni di percorrenza.
• abbiamo poi ritenuto di dover rilevare un’altra circostanza: come più sopra già ricordato, negli anni precedenti il 2006 erano già stati adottati accordi/convenzioni riguardanti la cosiddetta fondovalle Lonza, vale a dire la strada in questione, di collegamento Vetto-Ramiseto, e tra i soggetti firmatari di quegli atti figurava sempre la Comunità montana, che invece non troviamo più presente nell’ultimo accordo (appunto quello portato in approvazione il 27.11.06). Un'assenza che non abbiamo condiviso perché ci sembrava, e ci sembra, che in materia di viabilità montana il nostro Ente comunitario posso svolgere un importante ruolo di regia e anche di garanzia, ossia di tramite verso le istituzioni “superiori”. A mò di esempio, come rappresentanti della comunità vettese, continuiamo a temere che la via che sale a Gottano per poi proseguire verso Gazzolo, ovvero verso Temporia-Cereggio, si trovi ora, dopo la sua sprovincializzazione a favore della fondovalle Lonza, ad essere penalizzata quanto a manutenzione (ai cui costi dovevano percentualmente concorrere sia la Provincia che la stessa Comunità montana), mentre noi contiamo molto sulla valorizzazione di Gottano, un borgo di indiscusso pregio storico, e dunque la relativa accessibilità viaria non dovrebbe mai subire scadimenti.
Andando a concludere, come minoranza consiliare abbiamo ritenuto di non far mancare il nostro appoggio ad un intervento che si profilava essere a favore della mobilità per i nostri territori, ma le osservazioni e le riserve che abbiamo allora avanzato restano per noi ancora valide e del tutto attuali.
(Giovanni Ferrari, capogruppo della minoranza consiliare "Insieme per Vetto")