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Ciao sono Buddha

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Buon autunno a tutti, se si può dire buono... Ho cercato a lungo di rendere il mio ragionamento accessibile a tutti
e ho pensato ad ogni mio pensiero, come a un'onda in uno stagno, un'onda che parte per via d'una goccia, si muove, rimbalza contro le pareti e si dissolve in un'altra onda.

Ho pensato al mio pensiero come il vento, che da un soffio comincia a muoversi, parte, fino a incontrare una nuvola, e spostarla più in là senza riuscire ad afferrarla.

Ho pensato che il mio pensiero se non sapesse di rimbalzare contro le pareti dello stagno forse non partirebbe neanche.

Ho pensato che il mio pensiero se non amasse giocare con le nuvole forse non soffierebbe.

Ho pensato che ogni cosa ha una causa ed un effetto.

Quindi ho pensato che quando voglio verificare la mia natura, affermo di pensare (1), pensare tanti pensieri uno differenti dall'altro, differenti dunque perchè differiscono nelle cause e negli effetti, forse in entrambi...

Le cause sono da rintracciare nel profondo della mia mente, gli effetti sul mondo dei fenomeni... e quindi la diversità dei miei pensieri dimostra la diversità del mondo esterno e interno della persona.

Quindi solo verificando il mio pensiero posso dire che cambio in continuazione... e perchè?

E ho capito che se il mio pensiero cambia in continuazione è perchè nel profondo di me e nel mondo esterno esiste una variabilità infinita.

E ho capito che il mio pensiero, il "cogito", l'unica cosa che posso percepire, ha come causa il mio tormento e come effetto cercare l'Altro. Perchè se cercasse se stesso sarebbe come un'onda, in un piccolo stagno chiuso... e coglierebbe solo se stessa, fino a distruggersi; invece è sospinto, insieme ad altre onde e torna indietro.

Io credo che la mia esistenza dimostri il desiderio di cercarne un'altra.

(1)Cogito ergo sum