A Villa Minozzo spirano venti gelidi e il Comune sembra ormai sull’orlo della rottura. “Le fondamenta per una corretta ed efficace politica amministrativa risiedono nella condivisione e nel dialogo; ed il problema centrale dell’attuale amministrazione consiste nella mancanza di questo presupposto”. Così recita, lapidaria, una nota del Pd locale firmata da Giordana Sassi, vicesindaco, e da Claudia Lazzari Monti, segretaria locale del partito, a nome del gruppo consiliare. Uno schiaffo. Diretto a chi? Chi è che non dialoga? Presto detto. Appuntano ancora – spiegando – le due esponenti: “Non esiste comunicazione tra il primo cittadino e la sua giunta, non esiste con la maggior parte dei consiglieri comunali, manca il costante rapporto con gli uffici e i funzionari”. Come dire: non si salva nulla.
“Senza peli sulla lingua”
Il sindaco, Luigi Fiocchi, da noi interpellato, però non ci sta. E si difende. “Sono un uomo schietto, senza peli sulla lingua, con un mio modo di essere sindaco della gente, che affronta i problemi a testa alta, con confronti aperti, cercando sempre di portare i problemi in casa della politica. Questo lo ritengo il modo migliore per ricreare quel legame indispensabile tra politica e società civile. La gente che mi conosceva sapeva com’ero e come sotto tutt’ora: poche parole ma fatti concreti. Il risultato elettorale, 66% delle preferenze, ne è la dimostrazione”.
Villa comune isolato
“Ci sono problemi che restano da risolvere, che non si possono considerare secondari”, dicono ancora Sassi e Lazzari Monti. Che poi elencano le cose che a loro avviso si dovrebbero fare: “Cambiare atteggiamento e cominciare a coinvolgere tutti i componenti della squadra, in particolare quanti il sindaco stesso ha delegato su temi importanti e con ruoli ben precisi; ricominciare ad occuparsi delle questioni pratiche che interessano direttamente i cittadini; recuperare il rapporto con gli enti del territorio (Provincia, Parco, Comunità montana, comuni… ) per uscire dall’attuale isolamento politico amministrativo.
“Ma i problemi c’erano ancor prima della mia elezione”
Ma il primo cittadino, seppure con tono interlocutorio, sembra poco concorde con questa visione, dato che osserva: “Il mio sistema di amministrare e di essere sindaco della gente dopo pochi mesi aveva già iniziato a dare i suoi frutti. E’ un sistema nuovo, che non voleva screditare il alcun modo quelli precedenti, coinvolgendo più amministratori comunali possibile. Come diversa era la politica che la sinistra andava a mettere in campo, una politica vissuta e condivisa con la gente con nuovi volti e nuovi obiettivi. Questo era ed è nelle mie aspettative di ‘giovane sindaco del Pd’”. Ma secondo Fiocchi “i problemi di questi due anni sono partiti forse ancor prima della mia elezione. Qualcuno che ha dovuto accettare la mia candidatura - in quanto, come poi è accaduto, dall’altra parte poteva esserci un’unica lista con un canditato forte (Tarcisio Zobbi), situazione che non accadeva da varie legislature - l’ha poi contrastata immediatamente dopo; e così, mese dopo mese, per oltre due anni”.
”Si lavora per l’effimero”
Parola ancora ad un duo tutto rosa ma che certo non gioca di fioretto: “Il clima attuale non consente l’operatività che un comune come il nostro merita. Villa è una realtà complessa che necessita di numerose attenzioni; se si perde di vista ciò si rischia di lavorare per l’effimero perdendo opportunità e risorse”.
Il Consiglio saltato
Si legge nella nota di Sassi e Lazzari Monti: “Venerdì 26 settembre il gruppo di maggioranza del Pd ha ritenuto di non partecipare al Consiglio comunale per richiamare con un gesto decisivo l’attenzione sulle problematiche esistenti. Intendiamo precisare che il segretario del Pd ha comunicato con una telefonata al sindaco l’intenzione del gruppo di non presenziare alla seduta, chiedendo il rinvio della medesima. Sarà garantita la presenza, come già anticipato al primo cittadino, al prossimo Consiglio comunale per l’approvazione degli adempimenti opportuni e obbligatori (variazioni al bilancio e verifica della salvaguardia degli equilibri di bilancio e ricognizione dello stato di attuazione dei programmi) in linea con il senso di responsabilità politica e amministrativa”.
E questo invece è quel che dice in proposito il sindaco Fiocchi: “L’assenza del gruppo Pd (a parte la presenza di Alberto Castellini), preavvisata solo poche ore prima, è stata in modo ufficioso un chiaro gesto di sfiducia al sottoscritto. Avremo un confronto a breve e vedremo se una reciprocità di impegni potrà far sì che si superi definitivamente questa situazione ormai giunta al capolinea. Il Comune che rappresento, la gente che mi ha dato fiducia e non solo, non merita tutto questo, pertanto una soluzione definitiva è assolutamente indispensabile”. Per concludere: “Informerò i miei concittadini degli episodi e delle situazioni a testimonianza di quanto affermo, nei tempi e nei modi opportuni”.
Dimissioni in vista
E intanto Massimo Bonini, già vicesindaco fino alla primavera dello scorso anno, quando rassegnò le dimissioni dalla carica in giunta, preannuncia la sua prossima uscita anche dal Consiglio. Un’assemblea civica che, a quanto pare, sembra avere sempre più i giorni contati.