Con un recente comunicato stampa Legambiente chiede alla Provincia la divisione dell’Ambito Territoriale di Caccia RE 4 “Montagna” in due o l’aggregazione di Castelnovo e Vetto all’ATCRE3 “Collina”.
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Ormai è da parecchio tempo che fra i cacciatori iscritti all’Ambito Territoriale di Caccia RE4 Montagna si respira “aria molto pesante”.
Ad intervenire sull’argomento è Massimo Becchi Presidente di Legambiente Reggio Emilia che precisa che il malcontento si presenta con una serie di problemi sulla gestione venatoria:"Già all’inizio del 2008 l’uscita della nostra GEV dal Direttivo aveva fatto scattare l’allarme ed è servito per fare scoppiare finalmente il fermento che ormai non poteva più essere taciuto. La cattiva gestione della caccia agli ungulati,il favoritismo attuato nei confronti dei cacciatori esterni, hanno alimentato i dissapori, così come la non trasparenza con l’esterno e anche all’interno da parte del Direttivo e della segreteria dello stesso, l’acquisto di selvaggina dall’estero, in contrasto con il Piano Faunistico Venatorio Provinciale.
Tutto ciò ha portato alla richiesta, attraverso una lettera da parte di quasi tutte le Associazioni Venatorie (con allegato le firme di 500 iscritti) diretta alla Provincia di Reggio Emilia, dello spacchettamento dell’Ambito Territoriale di Caccia RE4 “Montagna”, costituendone uno nuovo di dimensioni minori, quindi più gestibile, o aggregando i Comuni di Castelnovo ne’ Monti e Vetto all’ATCRE3 “Collina”. Avere ambiti territoriali più piccoli significa interrompere la catena di interessi economici che ha sorretto questa gestione della caccia in montagna e pertanto la nostra Associazione rinnova, appoggia e condivide la richiesta espressa dai cacciatori."
Mi permetto
Prendo spunto dall’intervento del presidente di Legambiente, il quale auspica lo smembramento dell’ATC 4, con il passaggio dei comuni di Castelnovo ne’ Monti e Vetto all’ATC 3. Un po’ di contraddizioni si leggono nella dichiarazione dello stesso, che asserisce che ATC più piccoli siano più gestibili, come se l’ATC 3 con l’accorpamento dei due comuni diventasse più piccolo. Io stesso ho sottoscritto il documento ed anch’io faccio parte di coloro che vogliono il cambiamento, ma nel sondaggio vi erano tre preferenze, non dimentichiamolo; e c’è chi come me ha firmato per IL RINNOVAMENTO e non solo per la scissione. Inoltre, il fatto di andare in collina, a mio avviso, va letto come l’alzata della bandiera BIANCA, e cioè: noi non siamo capaci di amministrare la fauna della nostra montagna e perciò andiamo in collina. Roba da mani nei capelli!!! Forse, prima di fare certe affermazioni, varrebbe la pena di fare la disamina del bilancio dell’ATC 4. Facendo questo, Becchi avrebbe capito che la zona alta del crinale non ha le risorse per gestire nulla, i soldi per i danni vengono dalla vendita dei permessi ungulati, tutti da Castelnovo e Vetto. O forse non ho capito bene io e Becchi ha lanciato il sasso nello stagno per far capire allo ZOCCOLO DURO che è al timone da 14 anni, che senza i due comuni che finanziano NULLA si può fare, con il risultato che tutti nel crinale ne subiranno le conseguenze, dai cacciatori ai contadini, visto che chi paga i danni dei cinghiali è il distretto 1 C. Monti e Vetto e pertanto se non si vuole la “guerra dei poveri” bisogna cambiare. Ebbene sì, si torna allo stesso ragionamento che da oltre un anno e mezzo vado proponendo: IL CAMBIAMENTO!!! Se si vuole la pace c’è bisogno che quelli dello SCRANNO facciano un passo indietro, come c’è bisogno di persone “DI BUONA VOLONTA'” che si trovino intorno ad un tavolo per delineare le linee guida di governo dell’ATC4 per i prossimi anni. A mio avviso le linee non si potranno discostare minimanente dai punti fondamentali che regolano la societa civile:
– uguaglianza;
– trasparenza;
– dialogo.
Al di fuori di questo c’è la guerra, che sicuramente non gioverà a nessuno. Spero che il mio sogno si avveri, ARIA NUOVA GENTE NUOVA. Grazie come sempre.
(Roberto Malvolti, [email protected])
Davvero paradossale!
Una delle più importanti associazioni ambientaliste riconosciute a livello nazionale, che “APPOGGIA E CONDIVIDE LA RICHIESTA ESPRESSA DAI CACCIATORI”!? Roba da non credersi!!! La gestione dell’Atc Montagna è riuscita a mettere d’accordo cacciatori e ambientalisti nel dire BASTA! E’ giunta l’ora del cambiamento! Se non erro c’è lo stesso presidente da 14 anni! Anche se uno fosse bravo, dopo tanto tempo andrebbe sostituito; pure di questo, se non erro, tiene conto la nuova norma regionale.
(Umberto Gianferrari)