Un convegno a Collagna sulla valorizzazione dei boschi con modalità imprenditoriali sabato 4 ottobre.
L’occasione è la presentazione di una pubblicazione scientifica su “I cedui dei faggio dell’Alta Val secchia: prove di recupero del trattamento a sterzo e avviamento ad alto fusto” di Matteo Coppini, Luigi Hermanin, Pierluigi Molducci, Nicola Scoccimarro.
Si tratta di un lavoro di ricerca realizzato nell’ambito del Progetto Foresta Appenninica promosso da Federforeste e dal Consorzio Nazionale per la valorizzazione delle risorse e dei prodotti forestali.
Partendo da qui, il Consorzio Forestale Alta Val Secchia, che amministra boschi nei comuni di Collagna, Busana e Ligonchio su cui è impostato il lavoro di ricerca, ha organizzato a Collagna un convegno, sabato 4 ottobre dalle 9 alle 13, nella Palestra Comunale di via, Burapino 5, per discutere di “Imprenditorialità forestale per la gestione ambientale: proposte operative”.
Dopo i saluti dei sindaci dei tre comuni su cui opera il Consorzio, di Alberto Ovi vice presidente della Comunità Montana e del Presidente del Consorzio Giovanni Campani, toccherà ai tecnici Pierluigi Molducci di Studio Verde, Luigi Hermanin dell'Università di Firenze e Giorgio Govi, offrire spunti di riflessione sulla possibilità, le modalità e l’utilità del recupero dei boschi del territorio montano reggiano.
Su tali riflessioni sono poi attesi gli interventi di Fausto Giovanelli Presidente del Parco nazionale di cui tali boschi fanno parte, di Luciano Correggi, presidente del GAL territoriale, di Marco Fornaciari Chittoni, già direttore del Consorzio Alta Val Secchia, di Marco Barbieri, consigliere regionale, di Vincenzo Fatica, presidente del Consorzio nazionale prodotti forestali e di Pier Luigi Ferrari, presidente di Federforeste.
A seguire il dibattito e le conclusioni di Lino Zanichelli assessore all’ambiente della Regione Emilia-Romagna.
In un momento in cui le risorse destinate alla conservazione ed al miglioramento del patrimonio boschivo vengono centellinate dalla pubblica amministrazione è necessario che tutti coloro, enti e privati, proprietari e fruitori, cooperino nel migliore dei modi per salvaguardare e tramandare alle prossime generazioni un patrimonio costruito con tanta fatica dal lavoro di tanti nei secoli.
E’ anche per questo che il convegno farà memoria di Giovanni Ferretti, per tanti anni amministratore del Consorzio Alta Val Secchia, scomparso da poco tempo, che aveva dato il via al progetto di lavoro su cui è incentrato il convegno.
Per informazioni: Federforeste (Borgo Val di Taro), tel. 0525 90507, fax 0525 91189, e-mail [email protected].
Chiamiamole foreste
Andate a vedere a Febbio come tagliano le “foreste”, lasciano gli alberi più piccoli che con il vento e la neve si rompono e dopo alcuni anni sotto si riformano le sterpaglie e addio all’alto fusto. Invece andate a vedere a Civago o nel modenese dove la cultura dell’alto fusto c’è da venti anni, le foreste ora possono chiamarsi tali.
(Giuseppe Stauder)
Iniziativa buona
Sono contento dell’iniziativa e porgo un ringraziamento agli organizzatori, finalmente si parla anche di bosco, ma a mio avviso non basta, occorre passare dalle parole ai fatti, intendendo per fatti tutti gli interventi selvicolturali necessari ad un buon governo del bosco. Se riercorriamo il percorso finanziario che la Regione ha messo a disposizione per interventi forestali in questi anni registriamo una caduta verticale. Mi auguro che l’assessore regionale, relatore al convegno, non porti solo parole, che sono sì importanti, ma comprenda la necessità di rivedere una politica forestale che in questi anni ha relegato nell’angolo il nostro patrimonio boschivo e forestale.
(Aronne Ruffini)