Il Cho Oyu per ora non ne vuole sapere di farsi montare in groppa. Il nostro gruppo di alpinisti - li ricordiamo: Nicola e Lorenzo Campani, Daniele Corsini, Fabrizio Silvetti, Fausto Sassatelli - è costretto a girovagare su e giù dai campi base e 1, senza ancora avere avuto la possibilità di raggiungere il campo 2 e da lì attendere il momento buono per provare a raggiungere gli 8201 m. della vetta.
Annotava ieri Lorenzo: "La finestra di bel tempo sembra quella giusta. Ormai è deciso, questi sono i giorni della montagna. Stamattina partenza del gruppo per campo 1 (dove da ieri c'è già Fabrizio). Poi domani su a piantare una tendina a campo 2 e quindi l'attesa per tentare la vetta. Nessuno è andato fino ad oggi sopra il secondo campo. Non c'è ancora la traccia nella neve e la fascia di roccia non è stata ancora attrezzata. Vedremo se accadrà nelle prossime ore. C'è consapevolezza delle difficoltà e molta serenità".
"E' la serenità di attraversare stamattina il campo base e ascoltare i tanti good luck, i sinceri suerte, gli in bocca al lupo da mezzo mondo. E' la serenità del ciao e del sorriso degli sherpa che in queste sere ci sono venuti a trovare nella tenda di Ngima. E' la serenità di questo piccolo gruppo di matti italiani che qualcosa umanamente ha seminato nella piccola famiglia del campo base. Per noi questa è già una vetta conquistata".