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Ciak si girano gli 850 anni del formadio a Castello: le latterie d’Appennino attrici contro la crisi

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CASINA (26 settembre, 2008) – “Di fronte a questa crisi rivendichiamo con orgoglio la nostra produzione di Parmigiano Reggiano di ottima qualità e con origini antiche di otto secoli e mezzo”. E’ l’appello dei 17 caseifici del progetto “Latterie d’Appennino” lanciato giovedì sera nella ex chiesa di San Bartolomeo al Castello di Sarzano di Casina (Reggio Emilia) in occasione della registrazione, dal vivo, del cortometraggio sulla storia del primo “formadio”, vero e proprio spot per le celebrazioni del prossimo anno.

“E le latterie locali, gravate da maggiori costi di produzione, hanno bisogno di risposte” ha detto Carlo Fornili, sindaco di Casina nel porgere il benvenuto a un pubblico delle grandi occasioni.
“Col progetto Latterie d’Appennino giunto alla sua terza edizione – ha spiegato Nilde Montemerli, presidente della Comunità Montana dell’Appennino Reggiano – il nostro intento è proprio quello contribuire a fare sistema. Focalizzare i caseifici attorno a un marchio, crearne momento di promozione legata anche al turismo. Le latterie per questo, oltre ad avere ammodernato le loro strutture, propongo eventi e si aprono alla ricettività. Con orgoglio rivendicano, anche, la storia del primo “formadio”: era il 13 aprile del 1159 quando tre fratelli di Frombolara presero terreni in affitto dai Monaci di Marola, come documentato da un prezioso atto redatto a Corniano di Bibbiano e oggi conservato all’Archivio di Stato di Modena”.

“La Provincia di Reggio Emilia è chiamata a essere di fianco alle aziende soprattutto in momenti di grave crisi del Parmigiano Reggiano come quelli attuali – ha detto Roberta Rivi, assessore all’agricoltura dell’ente –. Occorrono nuovi interventi. ‘Latterie d’Appennino’ riesce a unire i caseifici ed ora occorrono strumenti straordinari”.

“Un tavolo regionale sulla crisi del Parmigiano Reggiano – ha annunciato Giuseppe Alai, presidente del Consorzio del Formaggio del Parmigiano Reggiano, plaudendo all’iniziativa – perché a questi prezzi non si può pensare di avere un futuro roseo per un prodotto che ha più di 850 anni e che, a scapito della sua ottima qualità, compete al ribasso. Ne discuteremo in Regione con i diversi enti”.
“E l’Italia per la montagna può e deve aprire nuove strategie – ha aggiunto Davide Barchi, responsabile del Servizio produzioni animali della Regione Emilia Romagna –. Come? Cercando alleanze e lanciano nuove proposte nella revisione di medio termine della politica agricola comune in corso”.

“Di mercato si parlava anche 850 anni fa, quando per la prima volta comparve la parola ‘formadio’ come bene di scambio al cospetto dei monaci benedettini”, ha ricordato il giornalista Gabriele Arlotti nel dare il via alle riprese del filmato: 25 figuranti in scena, pronti a ricordare l’atto di donazione delle terre da Matilde all’eremita Giovanni per l’Abbazia di Marola, così importante per questa storia. Ben curato dal regista Ubaldo Montruccoli l’atteso atto sul primo “formadio”, sino al momento, carico di emozione e suggestione, del taglio della prima forma.

L’iniziativa svolta sotto l’egida dell’assessore all’agricoltura Afro Rinaldi, in collaborazione con l’assessorato alla cultura di Clementina Santi, ha avuto il sostegno e il saluto del Gal Antico Frignano e Appennino Reggiano col presidente Luciano Correggi, del presidente del parco Nazionale dell’Appennino Tosco Emiliano Fausto Giovanelli, del consigliere regionale Marco Barbieri, del direttore della Coldiretti di Reggio Emilia, Gianfranco Drigo, dell’unico assessore al mondo a un formaggio (il Parmigiano Reggiano naturalmente) Umberto Beltrami, del presidente dell’Unione regionale delle Bonifiche Emilio Bertolini, del presidente della commissione provinciale agricoltura Silvano Domenichini, di diversi assessori, consiglieri comunitari e comunali, sindaci della provincia e dell’Associazione scrittori reggiani. La serata è stata organizzata dal Consorzio Conva.

Il progetto “Latterie d’Appennino 2008, dal Sole alla Neve” ha per protagonisti: Latteria Sociale Selvapiana, Latteria Sociale Cigarello, Latteria Sociale S. Pietro, Latteria Sociale Migliara, Latteria Sociale S. Giorgio, Agriturismo Sordiglio, Latteria Sociale Cagnola, Latteria Sociale Carnola, Latteria Sociale Casale, Latteria Sociale Fornacione, Latteria Sociale Garfagnolo, Latteria Sociale Madonna della Pietra di Bismantova, Latteria Sociale del Parco, Latteria Sociale Cavola, Latteria Sociale Quara, Latteria Sociale Minozzo, Azienda agricola Fiori Pier Paolo.

Sempre nell’ambito del progetto alla Fiera di San Michele di Castelnovo Monti sarà possibile degustare e apprezzare, da sabato 27 a lunedì 29 il Parmigiano Reggiano della Latteria di Carnola.

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