Un vezzanese alle Olimpiadi di Pechino. E’ il 36enne ing. Luca Giaroli, dirigente della Optocore, la ditta tedesca per la quale lavora da sette anni e che è stata scelta, per la seconda volta di seguito (la prima ad Atene 2004), dal responsabile delle celebrazioni olimpiche, quale network unico per la raccolta e distribuzione di tutti i segnali audio all'interno dello stadio e la trasmissione degli stessi a tutte le televisioni del mondo.
E lui, nella sua qualità di International Sales and Technical Manager, negli ultimi tre anni è stato impegnato nella realizzazione di questo importante progetto.
Dapprima a livello commerciale/politico, poi anche per tutti gli aspetti tecnici, fino all'installazione, programmazione e collaudo di tutti i loro apparati a fibra ottica.
La sua avventura cinese è iniziata nel gennaio 2008 a Pechino per le riunioni tecniche finali, poi a giugno per l'installazione in vista delle prove e tre settimane prima della cerimonia di apertura (che si è svolta, come si ricorderà, alle ore 8 dell'8 agosto scorso) per le prove generali e la cerimonia di apertura stessa.
Luca, poi, dopo alcuni giorni passati in Italia a Vezzano è ritornato in Cina un giorno prima della cerimonia di chiusura che si è svolta domenica 24 agosto.
Un grande impegno per lui perché le sue funzioni non sono state solo tecniche, ma anche e soprattutto quelle di rappresentare la sua azienda ed affrontare l'enorme responsabilità che era stata loro affidata: pensate solo a cosa sarebbe successo in caso di malfunzionamento dei nostri sistemi: 4 miliardi di persone non avrebbero udito le parole del presidente cinese o di quello del comitato olimpico che dichiaravano ufficialmente i giochi aperti!
Una bella e importante esperienza per questo vezzanese, che è rimasto sorpreso dalla grande preparazione, dalla grande volontà e voglia di emergere che i cinesi hanno dimostrato al mondo intero sia sotto l’aspetto tecnico produttivo e organizzativo e anche a quello umano morale e
disciplinare.
Doti, queste, che cancellano se ce n'era ancora bisogno, lo stereotipo che faceva del cinese un popolo indifferente, copione, superficiale. Niente di tutto questo: un grande popolo con i giovani che hanno tanta voglia di lavorare e di emergere e ci stanno riuscendo.
"Per me", ribadisce Luca, "è stata un'esperienza eccezionale e gratificante, di quelle che in un'intera carriera lavorativa ti capitano una volta sola (se sei fortunato)".
Ora che è passata, è pronto a godersi la sua famiglia e la figlia (la prima) che sta arrivando!
E la comunità vezzanese tutta, oltre a fargli tanti auguri per il nuovo arrivo in famiglia, si congratula e gli esprime la dovuta riconoscenza per aver dato lustro, oltre che all’Italia, anche, in particolare, a Vezzano.