"E' un testo migliorativo" Claudio Gaspari, responsabile provinciale per il "Turismo Verde" della Confederazione italiana agricoltori, commenta le nuove normative previste dal disegno di legge che sarà discusso entro fine ottobre dall’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna.
“Si tratta di un testo che prevede, rispetto alle precedenti versioni, ulteriori miglioramenti in linea con le nostre richieste” dice Gaspari che è pure il responsabile della Confederazione italiana agricoltori della montagna, con sede a Castelnovo Monti.
"In sintesi la nuova normativa prevede vincoli per garantire la qualità, controlli e sanzioni, incentivi per aumentare la ricettività delle strutture e promuovere la produzione agroalimentare regionale e provinciale tipica e tradizionale".
“Riscontriamo alcuni elementi innovativi come, ad esempio, la previsione di 5 camere in più per le aziende aderenti a club di prodotto - precisa Gaspari - e un coefficiente di crescita dei pasti legato al numero delle camere (2 per camera). C’è da segnalare, tuttavia, anche un elemento di criticità – come il persistente elemento di ambiguità presente nella definizione dello strumento di gestione dell'attività dei Club di prodotto stesso”.
Per la Confederazione Reggiana, il disegno di legge, valorizza l’agriturismo come elemento necessario per lo sviluppo del territorio, definendo condizioni anche impegnative per le imprese che devono svolgere questa attività con caratteristiche di qualità e tipicità.
“La proposta di legge attua a nostro giudizio il principio della valorizzazione dell'attività agricola attraverso la multifunzionalità aziendale e le diverse combinazioni di attività creano quel valore aggiunto di tipicità, legame col territorio e con le produzioni agricole aziendali che le stesse organizzazioni del commercio auspicano” Con particolare riferimento alle piccole aziende di Montagna ove è prevista e disciplinata la ‘Ospitalità Rurale familiare’".
La legge impone quindi agli agriturismi obblighi superiori a quelli cui sono soggetti il comparto ricettivo e della ristorazione, con oneri effettivi ad essi corrispondenti.
“La nuova configurazione dell’ospitalità degli agriturismi, così come prevista, assume una dimensione simile al regime urbanistico e igienico sanitario alberghiero - conclude Gaspari –. In particolare, il legame con il lavoro agricolo, l'obbligo di utilizzo di prodotto proprio, a denominazione protetta e delle aziende agricole del territorio è tale da evitare qualsiasi abbassamento di rapporto tra agriturismo e ambiente circostante”.