La montagna reggiana è, da ieri, decisamente più vicina al suo cielo. La ditta artigiana trevigiana Reginato ha infatti consegnato ieri mattina un grande e prezioso telescopio riflettore di configurazione newtoniana, dell’apertura di 610 mm, F/3,6, al Gadar, Gruppo astrofili dell’Appennino reggiano che ha sede a Cervarezza. Lo strumento astronomico è stato alloggiato nel suo sito già da tempo pronto ad accoglierlo, vale a dire l’osservatorio della Sparavalle, sito in località Costa Volpara, a due passi dalle Fonti di S. Lucia, di proprietà del Comune di Busana e gestito dall’associazione capitanata dal presidente Pietro Campani.
Ieri mattina c’era anche il figlio Stefano, responsabile tecnico della stazione, che ha provveduto tra l’altro subito ai primi collegamenti. In ottobre, poi, vi sarà l’inaugurazione formale, nell’ambito di una tre giorni (dal 10 al 12; ne riparleremo) che vedrà anche lo svolgimento di un convegno nazionale promosso dall’European Astrosky Team e organizzato operativamente dal suo direttore Rodolfo Cavalca, giornalista scientifico, già vicedirettore della prestigiosa rivista di settore Coelum, anch’egli presente all'appuntamento nella località termale. Non mancavano inoltre altri due assidui associati, i carpinetani Luigi Pignedoli e Gabriele Fontana.
“Le caratteristiche del nostro strumento sono davvero ottime – ha detto Campani – e oggi possiamo dire di avere raggiunto un primo, notevole traguardo dopo dodici anni di fatiche; da quando cioè, nel 1996, con altri sette amici, ci costituivamo in associazione, poi formalizzata davanti al notaio nel 2000”. “Anche se – soggiunge subito vicino a lui Cavalca – in verità il vero lavoro comincia solo adesso… “.
Siamo convinti che questo servizio ora a disposizione della nostra comunità si rivelerà di grande interesse. Pensiamo ad esempio alle scuole. Hanno contribuito finanziariamente alla sua realizzazione diversi enti: in primis il comune in cui ha sede la postazione, Busana; poi gli altri enti dell’Unione, Ramiseto, Ligonchio e Collagna, il Comune di Castelnovo ne’ Monti, il disciolto Parco del Gigante, la Provincia di Reggio Emilia, la Fondazione Manodori. Si aggiungerà il Parco nazionale dell'Appennino tosco-emiliano.
L’associazione – che nei prossimi giorni provvederà ai lavori di completamento, come l’installazione del sistema informatico, col quale sarà comandato lo strumento, e alle rifiniture del caso – è ormai pronta ad iniziare il lavoro astronomico vero e proprio: divulgazione e anche un po’ di ricerca. Sempre Campani: “Abbiamo già valutato che avremo a disposizione circa 120 notti all’anno favorevoli. La nostra postazione, che si trova ad una quota intorno ai 1000 metri, può anche godere di buone trasparenza (il cosiddetto seeing) e grado di buio del cielo notturno”.
L’appello, fin da subito, è a tutti quanti fossero interessati a farsi avanti. Lo spazio non manca di certo!
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Cliccando qui puoi consultare il sito web del Gadar, attraverso il quale puoi avere le prime informazioni e soprattutto proporre la tua collaborazione contattando i responsabili.
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Complimenti!!!
Complimenti per la bella strumentazione installata nuova nuova. Complimenti per l’iniziativa e spero che porti molti giovani a stare con il naso all’insù… Scoprire le meraviglie del cielo e capirne i suoi meccanismi ci fa pensare a quanto siamo piccoli in questo universo. Auguri di buon studio e lavoro da un astrofilo… mancato… visto il poco tempo a disposizione, ma appassionato fin da giovane con un piccolo 114/900 newtoniano ed un semplice binocolo 7×50 che mi ha fatto scoprire il fascino di osservare, di studiare per orientarmi con le mappe stellari per scoprire alcune tra le bellezze del nostro immenso spazio cosmico.
(Tiziano Spelti)