Home Cronaca Addio a Celide nella ‘sua’ valle dell’Enza

Addio a Celide nella ‘sua’ valle dell’Enza

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Mentre l’estate sta volgendo al termine si è conclusa anche la vita terrena della Luigia Celide Ferrari vedova Fiori, spirata domenica 24 agosto nella sua casa di Vetto.

Era nativa di Costa di Vetto, ma si era sposata con Gino ad Atticola, dove aveva vissuto sino agli ultimi anni, quando per una malattia era salita nel capoluogo, assistita amorevolmente dalla famiglia del figlio, Renziono Fiori, veterinario Ausl e apprezzato scrittore.

La comunità vettese si è così stretta intorno alla famiglia colpita dal lutto, oltre al figlio Renzino alla nuora Giuseppina e ai nipoti Alberto e Giorgia, che tanto amorevolmente l’ hanno accudita anche nel tempo della malattia.

Molte numerose sono state le persone che hanno fatto visita alla salma per esprimere il loro cordoglio, e hanno poi partecipato alle esequie.

La funzione religiosa, svoltasi ieri nella chiesa parrocchiale di Vetto, è stata toccante e commovente, vuoi per la musiche ed i canti che si sono levati dal coro ad accompagnare tutta la cerimonia funebre, vuoi per le parole con cui don Carlo Castellini ha ricordato l’operosità e la sorridente ospitalità sempre dimostrata dalla defunta fino a quando le forze glielo avevano permesso.

In questa come in altre occasioni la comunità vettese ha saputo onorare i suoi defunti, secondo una tradizione che la nobilita e andrebbe conservata nel tempo, anche perché rappresenta un esempio di solidarietà, ed un valore, da trasmettere alle generazioni più giovani.

Ora Celide riposa nel cimitero di Vetto accanto alla figlia Ivana, prematuramente scomparsa undici anni orsono, e al marito Gino che ancora in tanti ricordano, nonostante siano trascorsi oltre trent’anni dalla morte, perché era un figlio autentico di queste terre e ne sapeva interpretare lo spirito e le abitudini, secondo quelle tradizioni che ormai più d’uno va rimpiangendo e che il figlio Renzino, forse proprio pensando al padre, ha raccolto e raccontato nel libro “Piccoli racconti sulla valle dell’Enza”.

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