Home Cronaca La minoranza sul brutto (?) muro: “Avevamo avuto la stessa risposta”

La minoranza sul brutto (?) muro: “Avevamo avuto la stessa risposta”

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Riceviamo e pubblichiamo.

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Dopo il nostro comunicato del mese di maggio sul “micronido” di Vetto (oggi la giunta vettese lo definisce così, dopo averlo in precedenza chiamato “servizio sperimentale con educatore domiciliare per la prima infanzia”) vediamo con piacere pubblicato su Redacon, nella giornata di avant’ieri, con tanto di foto, il pezzo dal titolo: Il muro che non piace.

Ci fa anche piacere constatare che questa notizia ha destato interesse tra i frequentatori del sito di Redacon, dal momento che in due soli giorni sono state superate le duecento letture.

La documentazione fotografica allegata al pezzo è chiara ed eloquente, quanto a distanza del nuovo fabbricato dal confine stradale, al punto che chi ha scattato le fotografie afferma giustamente che “nessun privato avrebbe potuto chiedere tale autorizzazione”.

E’ una domanda che anche noi ci andiamo ponendo da tempo, a partire dal 2006, da quando cioè abbiamo cominciato a sollevare riserve in merito a questo intervento, proponendo sistematicamente soluzioni alternative.

Nel mese di novembre 2007 avevamo poi espressamente richiesto al sindaco che ci venisse motivata, sul piano tecnico-normativo, la “deroga” attuata per l’allargamento della scuola materna comunale, dal momento che la distanza del nuovo corpo dalla via comunale figurava essere ben al di sotto dei canonici cinque metri.

Dopo aver ripetutamente rinnovato questa nostra richiesta, a metà maggio ci è pervenuta una stringata risposta che rimanda a taluni articoli delle Norme tecniche di attuazione del P.R.G. (Piano regolatore generale) e che conclude con l’affermare che essendo il Comune “proprietario dell’area oggetto dell’intervento e dell’area attigua, attinente e compatibile, la distanza dai limiti di zona non opera”.

Nella sostanza si tratta della stessa risposta che, stando alla pagina di Redacon, hanno ricevuto i cittadini che si sono rivolti al Comune per manifestare il loro disappunto sull’opera in questione.

Abbiamo a nostra volta replicato richiamando un articolo del Regolamento edilizio, ove si stabilisce che le distanze degli immobili dal confine stradale “non possono essere inferiori, in ogni caso, a cinque metri lineari”.

Siamo in attesa di ricevere una risposta al riguardo, ma intanto ci soddisfa il vedere che le preoccupazioni da noi più volte espresse hanno trovato condivisione nella comunità vettese, tanto che anche altri se ne sono fatti lodevolmente portavoce.

Da ultimo, come notizia di cronaca, è rimasta fin qui inascoltata anche la nostra proposta di inizio luglio circa l’installazione di uno specchio parabolico nel vicino incrocio, che potrebbe a nostro avviso migliorare l’indice di visibilità per i conducenti dei veicoli provenienti dal centro di Vetto, proprio perché ci sembra che la presenza di un manufatto così vicino alla strada non sia al riguardo ininfluente, diversamente dalla situazione pregressa. Siamo anche in attesa di conoscere se e come si sia pronunciata la Commissione per la qualità architettonica e il paesaggio.

(Giovanni Ferrari, capogruppo di minoranza consiliare a Vetto)

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Pezzi correlati:
- IL CASO / Il muro che non piace (23 agosto 2008)