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“Collette per i comuni senza soldi… “

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Riceviamo e pubblichiamo.

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Il giudice di pace di Reggio Emilia ha accolto il ricorso dell’avvocato Beatrice Silingardi: niente multa se manca la sosta libera. Chissà se i prossimi passi saranno quelli di prendere le distanze da certe sanzioni legate a un eccesso di zelo da parte degli agenti municipale, a Reggio e in provincia. Mi permetto da segnalarlo, da cittadina onesta ma non esemplare, perché nella mia vita ho collezionato varie multe.

Condivido l’esigenza di tutelare i cittadini da comportamenti pericolosi (guida in stato di ubriachezza, non rispetto del codice della strada), ma non nascondiamo che troppo spesso si assiste alla volontà di battere cassa, di vessare il cittadino.

Capisco che i Comuni sono erogatori di servizi fondamentali e quasi sempre, nella nostra regione, efficienti e di qualità: tali servizi hanno un costo che le rette versate dai fruitori non riescono a coprire totalmente. Ma forse è ora di dire come stanno le cose: i comuni hanno bisogno di maggiori risorse? Benissimo, facciamo dei versamenti volontari, che so, una colletta.

Ma basta essere vittime di agenti municipali che spadroneggiano in un rinnovato far west delle strade. Si dirà che fanno rispettare il codice: benissimo. Anche tanti automobilisti, pendolari da Castelnovo ne’ Monti a Reggio, devono rispettare un orario di lavoro e un traffico impazzito. Ad esempio non so se sia giusto stare in coda (anche se ci si sveglia alle sei di mattina) per tutta la statale 63, e poi essere multati nel primo tratta di strada un po’ più libera, parlando di velocità che non superano spesso i 70 km orari!

Allora: stare in montagna (o altrove) si può, la viabilità non va modificata, però non è il caso di prendere in giro onesti lavoratori che non stanno rientrando da un locale notturno ubriachi, ma stanno cercando di compiere faticosamente il loro dovere come tutti. Gli agenti recuperino la loro funzione di tutela del cittadino, non siano solo meri burocrati vessatori della gente perbene.

(Sara Di Antonio)

3 COMMENTS

  1. Scusa ma non capisco…
    In base a questa sentenza se io oggi mi reco a Castelnovo o a Reggio e non trovo un posto libero nella vicinanze di dove voglio recarmi sono autorizzato a parcheggiare dove mi pare? Per esempio: in doppia fila, nello spazio riservato agli invalidi, sui marciapiedi o in mezzo alla strada stessa, ect? Questo sarebbe davvero un nuovo far west!

    (Commento firmato)

  2. Ok per i versamenti volontari…
    Sono d’accordo: ogni volta che vediamo un cartello con scritto 50 all’ora e noi riteniamo opportuno andare ai 60 versiamo 10 euro, ogni volta che ci mettiamo al volante dopo avere bevuto un po’ versiamo 20 euro e così via. Lei, cittadina onesta ma non esemplare, quanto pensa di versare in un mese? Se le hanno attribuito un’infrazione inesistente è corretto pretendere giustizia, ma se lei corre in macchina il rischio non è di prendere un velox ma di essere pericolosi per lei e per gli altri. Non sono nemmeno d’accordo con chi mette il velox al bivio del Fariolo a Felina; lì non si fà prevenzione, si prende solo in giro chi lavora.

    (mc)

  3. Ma forse qualcosa non funziona…
    Essendo il tema in questione forze dell’ordine, multe e limiti, prendo spunto per raccontarvi quanto accaduto circa 40 giorni fa e del quale sono stato testimone oculare, per poi concludere con alcune riflessioni.
    Un giovedì pomeriggio mi recavo a Reggio Emilia in moto verso le 16. All’altezza di Ponte Rosso, appena usciti da Castelnovo, incontravo una colonna di auto, colonna causata dall’ambulanza “Villa Minozzo 1”, che procedeva ad andatura lenta; poco davanti a me vi erano 4 macchine, 2 si distinguevano per avere un lampeggiante BLU spento “posticcio” sul tettuccio, riconoscevo la targa di un Corpo dello Stato; ma sin qui nulla di strano; la colonna prosegue diligente verso Reggio. Passiamo la prima galleria e nessuno sorpassa. Appena arrivati in prossimità dell’incrocio per la Gatta la 4^ macchina dietro l’ambulanza (targa dello Stato) accelera proprio 50 metri prima dell’incrocio, invadendo la corsia opposta e sorpassa a centro incrocio.
    INFRAZIONI COMMESSE: superamento limiti di velocità, sorpasso in incrocio, oltrepassato la doppia linea continua, divieto di sorpasso.
    Appena passato l’incrocio di Felina la 2^ macchina sorpassa le 2 macchine e l’ambulanza.
    INFRAZIONI COMMESSE: limite di velocità, oltrepassato la doppia linea continua, divieto di sorpasso.
    Li seguo a distanza, mi astengo dal riportare a che velocità hanno percorso il la variante di Felina.
    In prossimità di Ca’ del Merlo raggiungo la 2^ macchina in quanto aveva trovato traffico. Imbocchiamo la galleria del Seminario e la macchina che fa? Sorpassa 3 macchine; notate che non aveva nè il lampeggiante acceso nè le sirene.
    INFRAZIONI COMMESSE: sorpasso in galleria, limite di velocità, guida pericolosa, ecc ecc.
    Si prosegue, altri 2 sorpassi sotto la galleria prima di Casina.
    INFRAZIONI COMMESSE: sorpasso in galleria, limite di velocità, guida pericolosa, ecc ecc.
    Mi fermo; aggiungo solo che ha passato gli abitati della Vecchia ad oltre 90/100 all’ora.
    Nei pressi della pineta di Vezzano ho visto una pattuglia della Polizia stradale, mi sono fermato ed ho chiesto agli agenti se era normale un comportamento così. Loro gentilmente mi hanno spiegato che non era ammesso un comportamento del genere, che in base al mio racconto, non avendo nessuna SIRENA O LAMPEGGIANTE acceso, non potevano fare ciò, anzi anche in emergenza vanno rispettate le norme di sicurezza.
    Sin da piccolo ho creduto che i primi a dare l’esempio dovevano essere i TUTORI dello STATO, sono loro che educano noi automobilisti un po’ indisciplinati a rispettare le regole; ora mi devo ricredere, quello che ho visto e di cui sono stato testimone è stato senza dubbio UN PESSIMO ESEMPIO.
    Successivamente, indagando, ho saputo che questi TUTORI DELLA LEGGE rientravano da un pranzo consumato nella nostra montagna. Forse avevano fretta? MA non sta a me dare risposta, so solo che noi SFIGATI cittadini che ci rechiamo a Reggio per lavoro dobbiamo rispettare le regole, pena verbali o ritiro patenti; loro alla faccia tua sorpassano, sorpassano e vanno alla velocità che gli pare. Per ultimo, forse bisognerebbe rivedere i limiti della SS63 e forse anche il tratteggio delle LINEE: non si può più sorpassare, se non infrangendo le regole. Non dimentichiamoci che siamo oramai nel 2009 e l’efficienza dei mezzi è diversa da quando mio padre con la sua Fiat 500 andava a Reggio per lavoro.
    Grazie come sempre.

    (Roberto Malvolti)