Riceviamo e pubblichiamo.
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La strada che porta a Costa-Casone-Spigone è un tratto della nostra viabilità interna che riveste oggettiva e indiscussa importanza, vuoi perché serve una zona rimasta fortunatamente popolata e sede di attività economiche, vuoi perché funziona da segmento di passaggio/collegamento verso altre aree del territorio comunale e merita pertanto costante attenzione quanto ad interventi manutentivi.
Non a caso nell’avanzare i nostri emendamenti al bilancio di previsione 2006 proponevamo che per le opere ivi previste nell’arco del triennio 2006/2008 venisse aumentata la quota dei lavori già a partire dal primo anno, cioè il 2006, per la quale quel bilancio stanziava solo 10.000 euro rispetto ad un totale calcolato in 260.000 euro.
Quanto a coprire le conseguenti maggiori uscite economiche sullo stralcio 2006 (uscite che peraltro si configuravano come una semplice anticipazione di spesa e non come un aggravio di costi) dicevamo allora che potevano reperirsi risorse andando a diluire nel tempo talune opere di arredo urbano in programma per la frazione capoluogo, sembrandoci di dover dare nella fattispecie priorità all’intervento sulle strade, vale a dire la manutenzione viaria (una tesi che abbiamo sempre sostenuto, come principio generale, anche per non penalizzare chi risiede nelle zone più decentrate del nostro Comune).
Nel percorrere questo tronco viario saltano all’occhio diverse criticità, ancorché di diversa graduazione, che ci sentiamo comunque di dover elencare:
1. chi, non pratico dei nostri luoghi e alla giuda di un mezzo pesante, svoltasse dalla via provinciale per via Micheli, intenzionato a dirigersi verso il Casone, quando giunge all’altezza del parco giochi non vi trova alcun cartello segnaletico, e potrebbe essere pertanto indotto a proseguire lungo via Micheli, salvo poi incontrare poco più avanti eventuali difficoltà di manovra causa le dimensioni e l’andamento della strada. In detto punto, cioè al bivio tra via tra via Micheli e via degli Alpini, andrebbe altresì sistemata la segnaletica orizzontale, ivi compresa la linea bianca di mezzavia, così da rendere più chiaro l’ordine delle precedenze, e ci sembrerebbe pure utile che la linea mediana proseguisse lungo via Moro;
2. ma anche sul tragitto inverso, cioè nello scendere, non mancano i problemi di segnaletica. Sotto all’abitato del Casone incontriamo un avviso di “strettoia”, ad inizio guard-rail, che precede un secondo cartello (con altro tipo di indicazione) reso però invisibile o quasi dalla vegetazione che lo avvolge, e che si estende anche al ciglio stradale dopo aver ricoperto il corrispondente tratto di guard-rail. Viene anzi da chiedersi se la rimozione di detto strato di arbusti non porterebbe ad un ampliamento della platea stradale, atteso che qui si viene giustappunto avvertiti del restringimento. Questo non è peraltro l’unico segmento del percorso in cui la vegetazione laterale deborda nei termini avanti descritti;
3. anche più a valle, prima che la strada si congiunga con la circonvallazione Nobili, osserviamo la presenza di un cartello stradale quasi interamente sommerso dalla vegetazione, che da quanto è dato vedere segnala un limite di velocità. Noi non sappiamo se l’installazione di questo cartello avesse o meno carattere permanente, ma ci sembra che il medesimo non possa comunque rimanere nell’attuale stato;
4. nel prendere atto che vi sono tratti del percorso in cui si è provveduto al rifacimento del manto di asfalto, dobbiamo parimenti constatare che ne restano diversi altri in cui il fondo stradale si presenta ancora deteriorato e anche sconnesso;
5. il ripristino del piano stradale non è tuttavia l’unico intervento di manutenzione di cui abbisogna questa trafficata via comunale. Vi sono infatti tratti che andrebbero provvisti di protezione laterale, e andrebbe possibilmente ricavata una qualche piazzola di “scanso”, dove possa cioè scostarsi un automezzo quando per ragioni di spazio deve lasciare il passo ad un altro. Un esame più complessivo del tracciato potrebbe poi evidenziare la necessità di procedere ad altri interventi “strutturali” su questa arteria, che obiettivamente non si presenta nelle migliori condizioni (anche sul piano dell’immagine nei confronti di chi viene a visitare il nostro territorio).
Andando a vedere i progetti formulati in proposito nelle relazioni previsionali e programmatiche che si sono succedute in questi anni (come proposte della giunta discusse in Consiglio) si può osservare che:
• quella relativa al triennio 2006-2008 prevedeva interventi di manutenzione straordinaria da distribuire sull’arco dei tre anni per un costo stimato in 260.000 euro, di cui come abbiamo già detto 10.000 sull’esercizio 2006;
• l’anno dopo il progetto ha preso il nome di recupero ambientale e paesaggistico della strada comunale Costa e Casone 1° e 2° stralcio. Nel senso che la sua realizzazione doveva svilupparsi nel biennio 2008-2009, con un costo totale stimato in 310.000 euro che si prefiggeva anche il recupero dei muri a secco costeggianti la strada;
• quest’anno il recupero è diventato anche funzionale, e si è ritornati al criterio triennale, nel senso che i 400.000 euro calcolati come spesa (di cui 340.000 in forma di contributo regionale) tornano ad essere distribuiti su tre anni e si prefigura di poter destinare al 2008 la somma di 120.000 euro.
A fronte di quanto sopra si è a chiedere al sindaco di Vetto di voler aggiornare il Consiglio in ordine all’andamento dei lavori riguardanti l’anzidetto tronco stradale. Si domanda altresì di conoscere le ragioni per le quali su tale tronco stradale non si sia proceduto agli interventi di prima manutenzione, vedi, come si diceva, il rimuovere la vegetazione debordante sulla strada ovvero che contorna i cartelli stradali.
(Giovanni Ferrari, Paolo Bolognesi e Danilo Giansoldati, consiglieri comunali di minoranza a Vetto)