Voglio una vita rallentata. Parafrasando – ma in barba – a quel che diceva Vasco. E.T., l’alieno che ogni settimana fa recapitare al settimanale diocesano La Libertà le sue osservazioni del pianeta Terra – e più in specifico di quella piccola porzione corrispondente alla provincia reggiana – si sofferma stavolta sullo “Show festival” andato in scena dieci giorni fa in quel di Felina.
“Nel vostro mondo che corre senza prendersi, la parola magica per addomesticare il futuro sembra diventata questo aggettivo, slow, rigorosamente inglese forse per esaltare chi è più lento di comprendonio”. Inizio sparato.
“Se Napoli l’anno scorso ha vinto il premio come città extra-slow nello smaltire la monnezza, quest’estate è toccato a Felina ospitare un weekend tra abbuffate di specialità enogastronomiche (garanzia di una digestione slow) e distese di bancarelle dell’artigianato artistico. Più che slow uno show da ventimila visitatori. Con le vie principali chiuse alla macchine; infatti il traffico scorreva particolarmente adagio”.
E.T. giochicchia: “A scanso di malintesi, sulla statale – qui Gatta (o comunque Felina) ci cova – era stato piazzato un bell’autovelox: lenti o multati”.
Il sindaco e con lui Castelnovo ne’ Monti sono da poco a capo della rete internazionale delle Cittaslow. L’alieno ci marcia: “Dopo che con le sue intuizioni un Marconi (Guglielmo) ha dato il via all’inarrestabile accelerazione delle comunicazioni umane, un altro Marconi (Gian Luca) si fa promotore del loro rallentamento”.
Ed infine, il terribile extra-esserino chiude salutando, per questa settimana, i terrestri: “Una giusta battaglia quella del sindaco: meno stress fa stare bene. Meglio capirlo prima dei 70 anni, altrimenti non si è lenti ma tardi… “.
Caro E.T., se anche il suo pianeta vuole entrare nella rete delle Cittaslow…
L’ironia corretta e stimolante di E.T. risente purtroppo della sua prolungata permanenza nello “spazio”. La filosofia delle cittaslow non rallenta le comunicazioni tra gli umani ma cerca di riscoprirle nella loro vera origine, nella loro verità e tradizione, rivalutando il legame dell’uomo con la terra, la sua terra che dà cibo, acqua e vita. Riscoprire il piacere e la forza delle tradizioni non solo legate al cibo e all’ambiente ma anche al rapporto tra l’uomo, gli altri e la sua terra non sono un segnale o sintomo di “lentezza mentale o abbuffate alimentari” ma rappresentano la consapevolezza delle origini e della storia della civiltà della propria comunità.
Caro E.T., se passa da Castelnovo ne’ Monti si fermi; visiteremo “l’orto in condotta” fatto dagli alunni delle scuole medie con l’aiuto dei loro nonni, la Condotta slow di Felina, le nostre latterie, le nostre valli e i nostri monti. Non abbia fretta, nonostante l’astronave sia sicuramente molto veloce, e si presenti il 13 settembre a Castelnovo per il primo coordinamento internazionale della rete delle Cittaslow. Conoscerà amici tedeschi, polacchi, inglesi, svizzeri, norvegesi, svedesi, austriaci, coreani, giapponesi, italiani, australiani, ecc., insieme ai quali potrà conoscere meglio ed apprezzare la rete delle cittaslow. A proposito, se il suo pianeta vuole essere certificato ed entrare nella rete faccia domanda, la sosterrò, purchè abbia i requisiti, molto volentieri.
(Gian Luca Marconi, sindaco del Comune di Castelnovo ne’ Monti)