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IL PERSONAGGIO / Un tuffo al cuore quella macchina da battere per le vie del paese

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Marsilio Parolini ha nel cuore la sua Tizzolo. Pur nato a Milano nel 1949 non c’è estate che non manchi nella sua abitazione, pronto a condividere con i tizzolesi lo spirito di comunione che qui ancora si assapora. Un esempio? Beh, l’imminente festa del gnocco del prossimo 12 agosto che, abitualmente, richiama qualche migliaio di persone. Qui si distribuisce gnocco gratuitamente e Marsilio Parolini indossa la duplice veste di vettese doc e, pure, quella a lui congeniale di animatore ed esperto di giochi.

“Lo so che gnocco pretende il ‘lo’ davanti, ma noi la chiamiamo apposta così perché così noi diciamo – scrive sul suo bel sito -. A parte queste considerazioni lessicali, la festa nasce nel 1973 da un’idea di Giancarlo, un ‘villeggiante’, che propone di cuocere il gnocco fritto in piazza e di mangiarlo insieme con i salumi tipici ed il vino buono tirato fuori da quelli che lo sanno fare. Si invitano i parenti e gli amici delle frazioni vicine, si balla e si fanno giochi per i bambini. L’anno dopo si ripropone con i bambini che fanno i manifesti e con l’invito a tutti i paesi vicini. Tanta gente, contenta ed allegra, mangia e beve con una piccola offerta e gioca alla pentolaccia che ci permette di racimolare qualche soldino. Col passare degli anni è diventato l’appuntamento fisso dell’estate del circondario”.

Ed ecco Marsilio pronto a mettere al servizio le sue doti a questa festa di paese dove ognuno dà il suo contributo. “Pian piano ci siamo organizzati. Abbiamo superato le mille presenze con gente che veniva da Reggio, Parma e Bologna. Ora è famosa come la festa del 'lancio dell’uovo' dove si mangia e si beve gratis. La data è fissa: 12 agosto e non cambia”.

Cosa ha portato questa festa?
“La positività della festa ha comportato anche il cambiamento dei rapporti tra gli abitanti che si sono ritrovati più uniti e amici, disposti a collaborare nella realizzazione di semplici opere comuni e nell’acquisto di strumenti che ogni famiglia può riutilizzare. ‘Curscee’ nelle serate estive è piena di gente che chiacchera e si racconta, con i pochi bambini che giocano e gridano e con le urla di sottofondo che al termine di ogni mano di briscola o scopa si ergono potenti dal tavolo di gioco, su cui non manca mai un bicchiere di quello buono”.

La questione funziona tanto che in anni in cui va di moda il disimpegno a Tizzolo…
“Nel 2002 è stata ufficialmente costituita l’Associazione culturale ‘Quelli di Tizzolo’. Ciò ci ha permesso di avere una figura giuridica e quindi maggiore visibilità, di essere in regola con le leggi tributarie e le norme igieniche, e soprattutto di ricevere contributi da sponsor le cui pubblicità appaiono nei manifesti e nei ‘Quaderni di Tizzolo’ che illustrano mediante vecchie fotografie la vita e i personaggi di questo paese”.

E qui le sorpese, perché Quaderni di Tizzolo dopo aver pubblicato nei numeri precedenti la vita di un tempo (compreso una incredibile foto del 1990 dove Amos Nobili si cala nel pozzo per operazioni di manutenzione!), i personaggi, le immagini della festa e del paesaggio di questa zona dell'Appennino, è la volta dell’antica trebbiatura con la ‘macchina da battere’, così come documentata in scatti e immagini che chi ha almeno 30 anni porta ancora nel cuore.

“Ora l’associazione – scrive Marsilio sul suo sito - ha un minimo di denaro che potrebbe spendere per realizzare qualche progetto: rifacimento dell’Oratorio, punti luce e marciapiedi caratteristici, parcheggio, sede e luogo di ritrovo, magazzino del materiale. Difficoltà burocratiche lasciano in attesa l’Oratorio. Difficoltà finanziarie del Comune di Vetto non mettono in moto i lavori per il parcheggio. Siamo in attesa perché occorrerebbe fare un progetto unico… I sogni ci sono! Guai agli uomini che non hanno sogni!”.

(Gabriele Arlotti)