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Un paio di calze? 200 euro

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TOANO (28 luglio 2008) - La debolezza psicologica di una famiglia, l’arroganza e truffaldaggine di un uomo, l’intervento risolutore dei carabinieri. E’ la sintesi di una storiaccia che giunge dal toanese, dove un extracomunitario avrebbe fatto di una famiglia la sua principale fonte di reddito trasformandola in una sorta di gallina dalle uova d’oro. L’uomo, con cadenza settimanale, andava a trovare la famiglia, obbligandone i componenti - sofferenti di ritardo cognitivo mentale - ad avere in dono denaro per potere acquistare calze, pantaloni a prezzi assolutamente esosi. Attraverso le minacce riusciva ad ottenere per un paio di calze 200-300 euro.

E se da un lato il timore di ripercussioni aveva indotto la famiglia a chiudersi in assoluto silenzio, grazie ai servizi sociali e al personale che la segue costantemente, la vicenda è rimbalzata negli uffici della caserma dei Carabinieri di Toano, dove i militari hanno avviato le indagini ponendo fine a questa vicenda.

Con le pesanti accuse di circonvenzione di incapace ed estorsione i Carabinieri della stazione di Toano hanno così denunciato alla Procura della Repubblica presso il tribunale di Reggio Emilia un 37enne di nazionalità marocchina residente a Toano, nei cui confronti i militari del maresciallo Fabrizio Magri hanno acquisito incontrovertibili elementi di responsabilità che lo vedono ora chiamato a rispondere di tali reati.

L’aspetto inquietante e che preoccupa è che la vicenda portata alla luce dai Carabinieri di Toano potrebbe essere la punta di un iceberg di una condotta reiterata da parte dell’indagato nei confronti di altre famiglie deboli, motivo per cui su questo fronte le indagini ora si stanno indirizzando, nella speranza che le stesse vittime trovino il coraggio di rivolgersi ai Carabinieri rompendo il muro di paura come quello che aveva avvolto la famiglia uscita dall’incubo dopo oltre un anno di taglieggiamenti.

Lasciando che le indagini chiariscano quest’aspetto (sarebbero tre-quattro i casi al vaglio dei Carabinieri di Toano), l’odierna vicenda ha visto l’importante sinergia avuta dai servizi sociali e dal personale dell’ente che segue la famiglia con i militari che, riusciti ad entrare in contatto con il capofamiglia, hanno raccolto la denuncia avviando le indagini culminate con la denuncia del 37enne.

Secondo quanto emerso, l’uomo, dal 2007 ai primi di maggio di quest’anno, con cadenza pressoché settimanale si presentava presso l’abitazione della famiglia in questione, avvicinando i due figli, entrambi sofferenti come i genitori di ritardo mentale cognitivo, obbligandoli ad acquistare capi d’abbigliamento a prezzi esorbitanti.

Un paio di calze a 200 euro, 195 euro per dei jeans, ma anche piccole quote ammontanti a 50 euro senza acquisti, con la promessa che non sarebbe più tornato: vendite che ovviamente andavano a buon fine, nonostante i prezzi praticati, perché l’improvvisato ambulante minacciava i clienti di fargli del male arrivando addirittura a sostenere di possedere un fucile a casa che avrebbe utilizzato contro di loro. Arma che non è stata trovata nella perquisizione eseguita questa mattina dai Carabinieri toanesi, che hanno dato esecuzione al provvedimento che la Procura della Repubblica presso il Tribunale di Reggio Emilia ha emesso nei confronti dell’indagato chiamato a rispondere dei reati di circonvenzione di incapaci ed estorsione.