La dopamina è un neurotrasmettitore prodotto dal nostro cervello, che svolge importanti funzioni nella regolazione dell'umore. La letteratura scientifica internazionale da anni ne ha messo in luce l'importanza nel promuovere sensazioni positive quali il piacere, la ricompensa e la felicità.
Alcuni ricercatori di San Francisco hanno recentemente suggerito un nuovo ruolo della dopamina, ossia la mediazione dei sentimenti di paura e terrore tramite l'azione su zone del cervello adiacenti a quelle che mediano il piacere (situate nel nucleo accumbens).
Le ricerche condotte in precedenza sul nucleo accumbens, infatti, mostrano come questo sia implicato non solo nella ricompensa, nel sorriso, nella ricerca del piacere (cibo, sesso, droghe) e nella dipendenza, ma anche nella paura.
Nell'esperimento condotto sui ratti dai ricercatori americani, l'iniezione di dopamina nella zona frontale del nucleo accumbens ha provocato la comparsa dello stimolo della fame, mentre l'iniezione nella parte posteriore ha portato lo sviluppo di un comportamento difensivo, simile a quello che si nota quando il ratto è di fronte a un predatore. Entrambi gli effetti sono stati spiegati tramite la distruzione del glutamato che la dopamina causa.
Disfunzioni nel sistema della dopamina sono state ipotizzate per molteplici patologie, quali il morbo di Parkinson, la schizofrenia e la depressione, oltre che nella generazione dei fenomeni di dipendenza (da sostanze e da comportamenti quali sesso, aggressività, virtuale, ecc). Farmaci che simulano o potenziano la sua azione sono oggi impiegati nel trattamento del morbo di Parkinson e come antidepressivi.
Questa recente scoperta apre la strada alla comprensione di quali meccanismi fisiologici e fisiopatologici stanno alla base di alcune patologie, associate anche a un eccesso del sentimento di paura.
Ipotesi biologica
Complimenti, Chiara, per questo articolo. In ambito psicologico Robert Cloniger ha ipotizzato che a seconda del tipo di neutorasmettitore in eccesso o in difetto (serotonina, dopamina o noradrenalina) l’individuo può sviluppare alcuni tipi di dipendenza piuttosto che altre. Ipotesi che fa risalire a un fattore biologico il comportamento nocivo per la salute. Area ancora da indagare a fondo ma molto interessante.
(Ameya G. Canovi)