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Tra punire e amare: sempre perdonare!

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Un mio caro amico, avvocato civilista, si è messo in testa di introdurmi alla letteratura russa: ogni tanto mi spedisce trascrizioni di testi di Tolstoj o di Dostoewskij. Li avevo letti anni fa, da giovane, ed ora me li ritrovo sempre più attuali che mai. L’ultimo brano è tratto da uno dei capolavori di Tolstoj: RISURREZIONE.

L’autore russo fa dire al suo protagonista che «l’unico rimedio possibile al male spaventoso di cui soffrono gli uomini consiste nel riconoscersi colpevoli dinanzi a Dio e perciò inetti a giudicare e a punire». E’ più facile giudicare e punire che riconoscersi colpevoli di fronte a Dio e agli uomini, pur sapendo che non è per niente dimostrabile che «le punizioni diminuiscono il numero dei delitti e correggono i delinquenti».

Molti uomini non sarebbero cambiati se non avessero sentito parlare d’amore, se non avessero incontrato una donna o un uomo capace di amare, di perdonare, di dare speranza. Un ergastolano di Porto Azzurro, anni fa, ha trovato la voglia di cambiare in una lettera di una ragazzina. Nessuno gli scriveva: era un infame, avendo ucciso una bimba di nove anni dopo averla violentata. La ragazzina, che aveva scritto su consiglio di un suo compagno ergastolano, gli aveva toccato il cuore, sconvolgendolo: “Io non so chi tu sei, cosa tu abbia fatto. A nome di tutte le bambine del mondo, ti perdono”. Era una bimba di 9 anni. “L’infame”, leggendo quelle righe, scoppiò in lacrime. Da quel giorno trovò anche il rispetto dei suoi compagni.

Il perdono è l’unico miracolo alla portata di tutti! Il perdono è da Dio! Libera il cuore da rancori, dall’odio, dalla voglia di vendicarsi, restituisce alla libertà di amare. Perdonare non è da vigliacchi ma da uomini e donne coraggiose! Da ragazzino, quelle poche volte che mi capitava di litigare, il mio Don o la mia mamma mi invitavano subito a fare la pace, a non tenere giù il muso, a perdonare. Non so chi ha insegnato oggi ai nostri bimbi anche delle elementari frasi come: “Te la faccio pagare!”; “Ti aspetto fuori!”, “Io non perdono, prima o poi… ”. E’ dalla “guerra” che muoviamo ai nostri istinti di vendetta che può nascere la pace del cuore, la pace e l’armonia di una comunità: «perdonare sempre, perdonare tutti, perdonare un numero infinito di volte», è la risposta del Cristo a Pietro, a noi! E’ il nostro miracolo!