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Un cinghiale albino a Ramiseto!

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GAZZOLO DI RAMISETO (19 luglio 2008) – Un piccolo cinghiale albino si aggira nel ramisetano. Il singolare avvistamento è opera di due vettesi di ritorno da un’escursione questa settimana. E’ avvenuto nei pressi della area artigianale di Gazzolo: “non è la prima volta che vediamo cinghiali – spiegano i due Vettesi a Redacon – ma questo incontro ci ha colpito particolarmente”.
“Mentre tornavamo dal Ventasso con la nostra auto, al limitare del bosco – proseguono i due signori di mezza età – abbiamo visto questo animale davvero particolare: un piccolo di cinghiale completamente bianco, come un albino. Però, particolarità, aveva le zampette scure”.

Un cinghialino albino significherebbe che esso è privo di melanina (malattia nota come ‘albinismo’ presente anche nell’uomo), cioè il pigmento che colora occhi, pelle, crini. Ma in questo caso le zampette erano scure. Forse perché sporche? O perché si tratta di un finto albino? A quanto pare di capire dalla bibliografia gli animali possono essere albini anche parzialmente.

Certo è che questo cinghialino bianco sta destando molta curiosità. Anticamente era addirittura un prezioso simbolo araldico, nonché ambito trofeo per i cacciatori.

Per questo animale, però, il colore bianco non deve essere portatore di particolare fortuna. Perché il colore, nel cinghiale come nelle altre specie selvatiche, ha una importanza fondamentale: i pigmenti sono sostanze chimiche in grado di funzionare da creme protettive naturali e servono ad assorbire la luce. Chi è privo di questi pigmenti è condannato a una vita crepuscolare, al riparo dai raggi solari. Soprattutto il colore di peli e crini fa per gli animali il servizio di una buona "tuta mimetica". Quando sono bianchi, gli animali selvatici costituiscono un pericolo per l’intero gruppo, per cui spesso sono banditi dal branco.

Intanto tra la collettività, solitamente avversa a questi animali non proprio innocui per l’agricoltura, si è sparsa la voce e non dispiacerebbe ai più che questo cinghialino bianco la facesse franca alle doppiette in stagione di caccia.

(Gabriele Arlotti)