Riceviamo e pubblichiamo.
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Domenica scorsa, 29 giugno, c’è stata a Felina la Festa della Canapa: né morti né feriti, come avrebbe lasciato attendere la forte campagna di contrasto alla festa e come probabilmente qualcuno avrebbe sperato. Invece niente, tutto tranquillo sul fronte del Parco Tegge.
Abbiamo partecipato al dibattito che abbiamo trovato vivace, partecipato e sconclusionato ma interessante.
Interessante la relazione del dr Belotherkovsky sull’olio dal seme (esatte le proporzioni fra gli omega 3 e 6) anche se ha dovuto insistere, almeno tre volte, sul fatto che nei semi non c’è contenuto in thc. Thc (tetraidrocannabinolo) che è invece contenuto in massima parte nelle vescicole delle brattee degli ovai della pianta, insieme al cbd (cannabidiolo), come ha ben spiegato il ricercatore dell’ISCI Salvatore Casano nella sua bella relazione agronomica sulla canapa.
Interessanti le posizioni dell’ass.re provinciale Giuliano Spaggiari che ha spinto per un’agricoltura di nicchia al servizio di una filiera (purtroppo inesistente) sia sul tessile e sulla carta che sull’energia da biomasse non alimentari. Due nicchie di mercato interessanti sia per la canapa che per la ricostruzione/diversificazione dell’agricoltura montanara. Peccato che si ce ne renda conto adesso che sono finite le misure comunitarie a sostegno della reintroduzione della canapa da fibra.
Tranquillizzante il contributo farmacologico di Chiara Roni che con Paul Armentano ci ha ricordato che con la presenza sul mercato del Marinol (canapa sintetica) si è liberalizzata la vitamina C e si sono vietate le arance, tutto naturalmente a favore della grandi industrie farmaceutiche.
Valdesalici e Battini si sono battuti per la libertà: Valdesalici per la libertà di accesso alla canapa terapeutica dei malati di AIDS, di SLA e di tutti coloro che per ragioni compassionevoli meritano almeno un interesse antispastico, antidolorifico, anticonvulsivante...
Battini per la limitazione del danno e la libertà di scelta, con l’invito a mettere la testa in ciò che si fa, perché siano evitati inutili rischi, perché ci si riappropri della propria salute privata e collettiva e si ritorni ad essere registi del proprio destino.
I relatori e il pubblico hanno avuto modo di esprimere il proprio punto di vista molto serenamente e, purtroppo, il contrasto evidente che si poteva sperare di accendere in modo da inasprire il confronto affinché si rendessero evidenti le parti, il contrasto e il confronto tra posizioni radicalmente diverse purtroppo non c’è stato e ce ne dispiaciamo perché sarebbe servito a rappresentare nella realtà ciò che si era svolto fino al giorno prima sul palcoscenico dei mezzi d’informazione.
I banchetti che hanno esposto i prodotti derivati dalla canapa: tessile,cosmetici,alimentari, hanno risposto con pazienza alle domande delle persone interessate ad uno sviluppo ambientale eco sostenibile.
Molto interessante la mostra degli oggetti antichi per la lavorazione e la dimostrazione di tessitura della canapa che ha punto nel vivo i ricordi dei meno giovani,riportandoli indietro nel tempo,quando la canapa rappresentava una fonte di sostentamento rispettata da tutti.
Sereno il clima esterno espositivo-musicale. Buona la birra. Troppo dolce il canapino, come al solito!
(Lo staff "Festa della Canapa")
Evento partecipato
Peccato che non siano state presenti le persone che erano contrarie alla festa e che l’avevano dipinta come un inno alla droga o alle canne. Avrebbero potuto imparare qualcosa e migliorare la loro abbondante “ignoranza” in materia. Presto saranno visibili sul sito http://festadellacanapa.splinder.com le foto dell’evento, così alcune persone potranno vedere coi propri occhi la gente “terribile” che era presente alla festa… Tante le mamme con i bambini e tanti anche i bambni un po’ più cresciuti.
(Mattia Rontevroli)
Nessun dubbio
Nessun dubbio sulla civiltà superiore di chi ha capito che, per sopravvivere in questo mondo, abbiamo bisogno dei “maiali vegetali”, cioè piante di cui si può sfruttare tutto e non buttare via nulla. Mentre in Italia continuiamo a parlare, i nostri grandi stilisti fanno man bassa di nuovi tessuti naturali da impiegare nelle collezioni. Viva la canapa, bravi ragazzi.
(Matteo Olivieri)
Complimenti!
Complimenti ai ragazzi che hanno organizzato la festa della canapa; è stata una festa bellissima, un connubio perfetto tra divertimento e cultura, peccato non fossero presenti quelli che… della canapa non sanno niente. Avrebbero avuto la possibilità di farsi una cultura ed evitare in futuro le pessime figure del passato.
(Monica Belli)