CAPRILE DI LIGONCHIO (1 luglio 2008) - Sempre più spesso ci si rammarica per le antiche maestranze che, causa il progresso tecnologico e l’ottimizzazione dei tempi, si stanno perdendo.
Da anni sul nostro crinale non si vede più passare lo spazzacamino. Viso annerito dalla fuliggine, gli scopettoni e le scale fissate sul tetto dello sgangherato furgoncino. Non c’è più lavoro per i pulitori di tubi, salivano sul tetto ed inserivano lo spazzolone nel comignolo premendolo fino all’imbocco delle tubature, aggiungendo man mano le prolunghe in ferro sino a che lo si sentiva raspare nel cassetto sopra la stufa, come se un grosso uccello fosse finito là dentro. Il lavoro durava anche una mattinata, la spazzola scendeva a più riprese per staccare le incrostazioni di fuliggine accumulate durante la stagione invernale.
Oggi è sufficiente recarsi in un qualsiasi negozio-emporio di paese e acquistare una scatola di polvere speciale. Qualche cucchiaiata del prodotto nella bocca della stufa e si accende un bel falò. I vapori chimici risalgono le tubature e le nettano da ogni deposito fumoso.
A Caprile, frazione di Ligonchio, qualcuno contrario alle innovative diavolerie chimiche ha deciso che seppur il vecchio artigianato è in via di estinzione un metodo personal-originale per pulire la canna fumaria doveva pur esserci.
Siamo andati a casa del signor Giorgione da Caprile (il nome è di fantasia onde tutelarne la privacy) per una dimostrazione pratica. Giorgione ha risalito la scala a pioli appoggiata al pluviale della casa, una volta sul tetto è avanzato piegato in avanti per vincere la pendenza dello spiovente, raggiunto il comignolo ne ha rimosso il piccolo tetto che lo ripara, si è sfilato lo schioppo da tracolla, ha inserito le canne nell’apertura fino all’altezza del grilletto e ha esploso due fucilate. Il signor Giorgione è sparito avvolto da una nube grigiastra, al piano terra, la porta di casa si è spalancata e ne è emersa la moglie inseguita da un globo di fuliggine nerastra.
Il signor Giorgione ci ha garantito che il suo metodo è il migliore, se applicato due volte l’anno si otterrà una canna fumaria sempre sgombra da depositi fuligginosi. Unica controindicazione sembra rappresentata dal massiccio spostamento d’aria provocato dalle detonazioni, un globo d’aria che eruttando all’interno della stufa fa saltare i cerchi e spalanca gli sportelli, così “un po’” di fumo finisce per sporcare la cucina.
Qualche sprovveduto ha azzardato una variante, ma come ci ha raccontato il signor Giorgione ha fallito miseramente.
A Cinquecerri un tizio (Giorgione non ha voluto rivelare il nome) o perché sprovvisto di porto d’armi o nel vano tentativo di trovare una variante al metodo Caprile, ha lasciato cadere giù per la canna fumaria una mazza da quindici chilogrammi. Il poveretto non aveva calcolato che la casa accanto alla sua condivideva la stessa canna fumaria. La mazza, nella pesante corsa verso il centro della Terra, ha infilato la deviazione che raccordava allo sfogo fumogeno la stufa della signora Terè. La donna a quell’ora aveva già messo a bollire le verdure per il minestrone della sera quando si è vista piombare il blocco di ferro con manico dentro la pignatta.
L’esperimento a Cinquecerri si è rivelato disastroso, la massaia ha denunciato il vicino per danni. Ad oggi, il metodo del signor Giorgione da Caprile per la pulizia delle canne fumarie, rimane l’unico sostitutivo artigianale testato in luogo dello spazzacamino.
Gli spazzacamini ci sono eccome!
Gli spazzacamini godono per fortuna di ottima salute! Lo conferma l’ANFUS, associazione nazionale fumisti e spazzacamini, che conta ad oggi ben 450 aziende associate che si occupano di manutenzione, installazione e produzione di impianti fumari, caminetti, stufe, forni. Sono circa 5.000 i maestri spazzacamini in Italia e molte di più le famiglie che in Italia usano la biomassa legnosa come fonte di riscaldamento. Le nuove tecnologie, ovvero videocamere, analizzatori dei fumi e molti altri strumenti che si accompagnano ai tradizionali “bastoni”, sono parte integrante del quotidiano lavoro dei tecnici (spazzacamini) che si occupano di manutenzione degli impianti fumari. A dirla proprio tutta, grazie al lavoro dei “vigili del fumo” ne gioviamo in sicurezza, risparmio energetico e qualità dell’aria.
(Valentina Zini, ufficio stampa ANFUS)
Noi spazzacamini non siamo spariti… solo ci nascondiamo molto bene…
In effetti siamo pochi in confronto alla mole di lavoro esistente. C’è anche da dire che molti diventano clienti solo dopo episodi come quello narrato o anche più gravi. Per la tranquillità delle signore posso dire che oggi riusciamo a pulire le canne fumarie senza sporcare, e, cosa più importante, riusciamo a verificare il funzionamento dell’impianto e le eventuali manutenzioni o migliorie da apportare.
(Gerantonio Guarnieri)