E i soldi per gli studenti universitari dove sono? Si potrebbe compendiare semplicemente in questo modo, con espressione da "parlare come si mangia", l'ultima interpellanza inviata all'indirizzo dell'Amministrazione comunale di Castelnovo ne' Monti dalla "Lista civica", a firma di Robertino Ugolotti.
"In occasione della discussione del bilancio preventivo 2008 - ricorda Ugolotti - il nostro gruppo aveva presentato un emendamento, accolto dalla maggioranza, che richiedeva di istituire un fondo destinato al sostegno economico dei giovani del nostro Comune che si trasferiscono nelle vicine città per frequentare l’università".
Anche quest’anno, è facile previsione, i costi sostenuti dalle famiglie per l’istruzione incideranno notevolmente sui bilanci familiari: "Riteniamo irrinunciabile - scrive sempre il consigliere di minoranza - che anche il nostro Comune, al pari di altri (ad esempio Bologna), dia dunque un concreto sostegno alle famiglie promuovendo convenzioni con chi opera nel settore scolastico sia per diminuire i costi dei libri che per offrire pacchetti speciali".
Motivo per cui, rivolto all'Amministrazione, Ugolotti chiede "al sindaco ed all’assessore competente se ci si è attivati per rendere operativo il fondo economico a favore degli universitari e se è stato predisposto il regolamento che fissa le norme per accedere ai finanziamenti e se, oltre agli aiuti che vengono già erogati, è possibile prevederne un'estensione in tempi rapidi, dato in questi giorni le famiglie stanno già effettuando le prenotazioni per il prossimo anno scolastico".
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Pezzi correlati:
- Castelnovo / Bilancio 2008: il Consiglio dice sì (13 febbraio 2008)
Fascino della città
Sono una studentessa universitaria di Castelnovo, che, come altri miei compaesani/studenti, vive ormai più in città che in paese. Come cittadina posso dire che il Comune di Castelnovo non solo non aiuta finanziariamente gli studenti universitari, ma li lascia completamente soli senza nessun aiuto (vedi il problema di trovare casa in città, il trasporto per arrivare in città… ). Si parla sempre del futuro della montagna, ma non si pensa mai che una buona parte di giovani/adulti non vive più a Castelnovo se non nei week-end (anche se, visto quel che propone il paese nei fine settimana, la tentazione di rimanere in città è mooolto forte… ). Penso che basterebbe un piccolo aiuto economico e un po’ più di organizzazione per riportare su questi ragazzi, se no verranno persi per sempre, affascinati dalle tante opportunità che la città offre.
(L.B.)
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E se invece impiegassimo i soldi per favorire la permanenza dei giovani in Appennino anzichè in città? A proposito di abitazione, gli incentivi dei comuni devono essere per i giovani che vogliono rimanere e non per chi vuole partire, seppure in previsione di un alloggio temporaneo. Troppi studenti provano la città e poi non ritornano: è per questo che il premio va dato al giovane che qui vuole tornare. Comunque i promotori dell’iniziativa hanno avuto l’obiettivo, nobile, di formare le menti ‘montanare’. Allora il metodo può essere un altro e appunto più congeniale: si contribuisca sensibilmente ad abbattere le tasse universitarie, magari con un metodo meritocratico. Risultato? Risparmio economico (uguale) per le famiglie, incentivo a studiare bene e nei tempi previsti.
(Fulminant La Penna)