Venerdì 4 luglio a Cortogno di Casina sarà ricordata una personalità indimenticabile dell’Appennino reggiano, il maestro Medardo Domenichini. A lui è dedicato un convegno, voluto dalla Proloco di Cortogno e dal Comune di Casina, al quale partecipano lo storico Giuseppe Giovanelli, l’ispettore scolastico Luciano Rondanini e Danilo Morini, oltre a rappresentanti di Casina e di Carpineti. Gli studiosi ne disegneranno il ritratto professionale, politico e civile; alcuni testimoni personali ne ricorderanno l’alta statura umana.
Piero Torricelli ricorda che “il maestro Domenichini, nato a Cortogno nel 1914, ha passato tutta la sua infanzia nella piccola frazione dove, tolti i periodi di seminario e di militare, ha vissuto sino al 1945. La comunità lo vuole ricordare per essere stato persona mite, buona, sensibile nei rapporti umani e nella solidarietà verso il prossimo, profondamente cattolico: caratteristiche nelle quali i Cortognesi si riconoscono”.
La comunità di Pantano, dove Domenichini fu condotto al finir della guerra dall’insegnamento e dall’incontro con la collega Angela Predieri (divenuta ben presto la sposa adorata), fu l’altra sua patria. La fine prematura lo colse nei primi giorni di giugno del 1982. Poco dopo chiusero i battenti anche le scuole di Pantano.
Così Giovanna Caroli, assessore alla cultura di Casina, descrive la presenza di Medardo Domenichini nella comunità: “La scuola del mattino del maestro Medardo si prolungava in mille iniziative per gli adulti il pomeriggio e la sera, ad esempio nel teatro, una casa per anni davvero di tutti, laica sebbene sorta all’ombra del campanile. Scuola e cultura erano fondamentali per creare veri uomini e cittadini consapevoli. Per quelle conoscenze, per quelle parole in più che, secondo don Milani, avrebbero reso 'meno servi e più liberi', il maestro Domenichini ha lavorato con impegno strenuo, intelligenza e fantasia, inventandosi metodi, strategie, esperienze per tutta la comunità”.
L’ispettore Luciano Rondanini, direttore didattico a Carpineti agli inizi degli anni ottanta, ne sintetizza così la figura: “Medardo Domenichini è stato uno degli eredi di quella tradizione di magistralità che ha caratterizzato la storia di tante nostre comunità locali. I maestri elementari sono stati maestri di popolo per antonomasia. Domenichini, come molti altri insegnanti della sua generazione, ha espresso quel senso di appartenenza alla comunità che è frutto di attaccamento politico, di fede religiosa, di passione civile”.
Medardo Domenichini fu cattolico di alta coscienza. Visse con viva adesione il Concilio Vaticano II, anelava che la chiesa ne uscisse mondata di ogni incrostazione di interessi politici: una chiesa che si aprisse al mondo moderno, in una visione planetaria. Approvava che il nuovo cristianesimo sferzasse le coscienze dei cristiani sull’imperativo della pace, sulla rimozione dell’ingiustizia, della fame, delle povertà, e sollecitasse il laicato a un ruolo più attivo e responsabile, in nome di una solidarietà senza confini.
“Egoismo e personalismi non facevano parte di lui, era un uomo davvero grande”, conferma Silvano Domenichini, cortognese e consigliere provinciale.
La comunità di Cortogno invita quanti lo conobbero a ricordarlo per raccoglierne l’eredità, facendo spazio all’ascolto.
L’evento si terrà nell’Area convegni della Proloco di Cortogno, con inizio alle 20,30. La riunione pubblica sarà preceduta da una messa in ricordo nella parrocchiale della frazione casinese, alle 20.
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MEDARDO DOMENICHINI, MAESTRO DI VITA E DI SCUOLA
Convegno
Cortogno di Casina – Area convegni
Venerdì 4 luglio 2008, ore 20,30.