E' entrato nel vivo della fase operativa “Parco nel Mondo”, il progetto triennale, promosso dal Parco nazionale dell’Appennino tosco-emiliano e gestito dalla Comunità Montana della Garfagnana, per una “cittadinanza affettiva” degli emigrati dell’Appennino e per lo sviluppo sostenibile del territorio. Una serie di iniziative di estrema rilevanza, tanto a livello culturale quanto in ambito turistico-economico, finalizzate ad avviare o consolidare flussi di ritorno, sia in forma stabile che di soggiorni a scopo turistico-ricreativo, ad incentivare i processi formativi ed informativi da e per le destinazioni di emigrazione, utilizzando moderne tecnologie, ed a sviluppare, nei modi più opportuni, alcune particolari attività economiche compatibili, come la valorizzazione e la commercializzazione dei prodotti tipici di qualità ed un recupero edilizio rispettoso dei caratteri storici e rivolto ad una promozione della residenzialità.
Nella prima fase, ormai conclusa, è stata condotta, da parte di 5 giovani borsisti neolaureati, una mappatura dell’emigrazione nei 14 Comuni facenti parte del Parco e, grazie alle indagini effettuate nelle anagrafi ed ai dati dell'A.I.R.E. (Anagrafe degli Italiani all'Estero), è stato possibile creare un aggiornato database che ha consentito di individuare oltre 2.300 nuclei famigliari di emigranti residenti stabilmente all'estero, ai quali è stata inviata una lettera di presentazione del progetto.
Un messaggio breve, ma profondamente efficace e significativo, con il quale il presidente del Parco dell'Appennino, il presidente della Comunità Montana ed i sindaci, a nome del borgo di origine del destinatario, lo invitano a riprendere i contatti con la propria terra, garantendo un concreto supporto nel caso in cui il soggetto sia intenzionato a trascorrere una vacanza in zona, sia interessato a trovare un alloggio o, semplicemente, voglia ritrovare le proprie radici culturali e familiari. Un modo quindi per organizzare momenti di incontro, conoscenza reciproca e scambio tra residenti ed emigrati.
Per agevolare chi, pur essendo discendente di italiani, non ha mai acquisito o non ha conservato una padronanza appropriata della lingua, la lettera è tradotta anche in inglese, francese, spagnolo e portoghese e contiene preziose indicazioni e riferimenti per ottenere maggiori informazioni.
“Parco nel Mondo – spiega il presidente del Parco dell'Appennino Fausto Giovanelli – vuole trasformare l’emigrazione da privazione e diminuzione delle potenzialità del territorio a ricchezza, risorsa aggiuntiva, apertura al mondo, recuperando parte del valore socio-culturale perduto. Per chi è emigrato la qualificazione di Parco nazionale, dei territori abbandonati nel passato perché poveri o marginali, può rafforzare senso e sentimenti di appartenenza e rinnovare l’interesse per i borghi appenninici ove migliaia di persone conservano ancora oggi le loro radici personali o familiari.
Il progetto intende affrontare la sofferenza principale del crinale, che è la perdita della presenza umana. Per riportare persone in montagna, partiamo da coloro che hanno lasciato il cuore in questi posti: si tratta di un immenso patrimonio che non va abbandonato, ma valorizzato al meglio per recuperare relazioni umane, sociali ed economiche”.