In riferimento ai commenti apparsi sul nostro sito al comunicato stampa della Matilde spa concesso alla società “Andare a Canossa”, di proprietà di Mario Bernabei, ex vicepresidente della medesima Matilde spa, ci scrive l’interessato.
Ecco il suo intervento.
“F.L.P. magari ha letto bene, di sicuro ha capito male.
Non c’è nessun conflitto di interessi perché è stato sciolto ante litteram. Mario Bernabei, che si occupa dei Castelli matildici da oltre dieci anni, è diventato cinque anni fa vice presidente di Matilde di Canossa S.p.A.
Oltre un anno fa ha lasciato l’incarico e la società proprio perché, avendo deciso di avviare una impresa privata “Andare a Canossa”, ha rilevato a proprie spese due immobili nel borgo.
Di uno di essi i giornali hanno parlato ampiamente quando chiuse i battenti il negozio di souvenir che vi era collocato. Comune, Provincia e Matilde nulla hanno fatto, pur potendolo fare, per acquistarlo o prenderlo in affitto.
D’altro canto l’interesse di Matilde S.p.A. per un trasferimento della sede presso il Castello di Canossa è stato da tempo annunciato e anche richiesto. Così come è stata richiesta, con proteste anche vivaci apparse sulla stampa, l’organizzazione di un minimo di accoglienza nel luogo storico più noto e importante della nostra provincia.
L’interesse pubblico e la economicità della scelta sono fuori discussione, sfido a trovare una società che spende così poco per sede e servizi di segreteria e reception del pubblico.
Alla piena regolarità formale e giuridica di quanto comunicato dalla società, vorrei aggiungere qualche considerazione più “umana” e diretta.
Mario Bernabei si è trasferito fisicamente nel borgo di Canossa. Vive e lavora lì a tempo pieno come privato e operatore per una scelta che è, con ogni evidenza, anche una scelta di vita e di passione.
Se ci sarà un ritardo nella conclusione dei lavori per la reception a Canossa, sarà anche perché il titolare si è procurato una frattura, facendo il muratore in proprio.
Il paragone tra Silvio Berlusconi e Mario Bernabei forse deriva da qui: dalla metafora del presidente-operaio. Per il resto, è francamente comico”.
Firmato: Mario Bernabei
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Pezzi correlati:
- La sede della Matilde spa? E' a Canossa presso il Centro turistico Andare a Canossa. Un contributo di 30.000 euro per una triplice esigenza (25 giugno 2008)
Amici degli amici
Se non avesse avuto la certezza di un accordo futuro con la S.p.A Matilde per affittare quei locali ed i relativi servizi che la sua “Andare a Canossa” fornirà, avrebbe acquistato quei locali e sostenuto le relative spese per ristrutturarli? Niente da eccepire sulle regolarità formali dell’operazione, molto da eccepire sul fatto che l’affidamento di servizi da parte di enti pubblici avvenga in forme e modi che fanno pensare a poca trasparenza ed agli amici degli amici.
(Laura Benassi)
Ma questi non sono gli unici soldi che riceve!
Salve. Sono un produttore e chiedo se, tramite il vostro sito, posso segnalare quanto segue. Alcune settimane fa ci è stato richiesto, dall’associazione “Strada dei vini e dei sapori Colli di Scandiano e Canossa”, di poter effettuare la vendita dei nostri prodotti presso il nuovo punto di informazioni “Andare a Canossa”. Questo, però, a patto di un contributo economico. Infatti è stato siglato un altro accordo economico a favore di “Andare a Canossa”: la “Strada dei vini” pagherà un contributo economico (rifacendosi sugli associati che aderiranno) a favore della società del signor Bernabei, che si adopererà per la vendita dei prodotti delle nostre aziende, trattenendosi il guadagno a suo favore. La nostra azienda non ha deciso di aderire a questa soluzione che, di mercato, ha ben poco. Quello della Matilde non è evidentemente l’unico contributo concesso a questa ditta.
(Commento firmato)
Promozione???
Vorrei fare i miei complimenti al produttore che ha mandato la sua testimonianza perchè esprime molto bene quella che è la politica della “Strada dei vini e dei sapori” nonchè dell’associazione “Andare a Canossa”… Utilizzare finanziamenti pubblici per fare pubblicità alle proprie iniziative private utilizzando il lavoro, quello sì meritevole, di artigiani e produttori che invece lavorano sul serio… Questo è il nuovo che avanza!!!
(Cristina)