Come già reso noto su questo stesso sito, nella nostra montagna, ha ripreso vita l’antica Confraternita di Maria SS. del monte Carmelo con la benedizione del Vescovo Mons. Adriano Caprioli su apposita pergamena. In tale documento compaiono oltre ad una breve storia del Carmelo anche le iconografie di alcuni provvidenziali “ritrovamenti”dello scorso anno: il Registro della Confraternita datato 1872 di cui è effigiata la prima pagina autografa del Rettore Don Domenico Antichi, un’ immagine della Madonna del Carmelo ed un antico “scapolare”.
Il Carmelo (o Carmine) è presente a Reggio Emilia e provincia da almeno cinquecento anni. Nella nostra montagna la prima fraternità laicale del Carmelo nasce a Campolungo nel 1636. Nel 1872 fu confermata da Papa Pio IX e da frate Luca di S. Giovanni della Croce, generale dei Carmelitani Scalzi. Da allora gli associati, ci riferiamo alla Confraternita di Campolungo, sono stati 1.072 e 23 di essi sono ancora viventi.
Il 16 luglio prossimo, festa della Madonna del Carmine, nella Chiesa di Campolungo avrà luogo una solenne celebrazione liturgica (aperta a tutti) con la partecipazione di P. Claudio Truzzi, storico dell’Ordine, inviato appositamente dal Provinciale dei Carmelitani nel corso della quale verranno imposti gli scapolari ai nuovi associati.
Ora che cos’è questo scapolare che hanno portato Santi del calibro, per citarne alcuni, di San Carlo Borromeo, Sant’Alfonso Maria de’ Liguori, San Giovanni Bosco, il Santo Curato d’Ars, Santa Faustina Kowalska, San Luigi Maria Grignon de Monfort, San Pio da Pietralcina e svariati Pontefici tra i quali il compianto Giovanni Paolo II ? E che cos’è la devozione ad esso legata che ha ripreso vita in tutto il mondo cattolico, soprattutto nei paesi come l’Italia, la Spagna e l’America Latina ?
Notizie storiche sullo Scapolare del Carmine
Scapolare” viene da “scapola” e indica quell’indumento indossato da monaci e frati nel Medio Evo a ricoprire il petto e le spalle (in latino: scapulae). Serviva generalmente per i tempi di lavoro, così da proteggere l’abito e non insudiciarlo. Il suo valore simbolico, era quello del “dolce giogo ” di Cristo (Mt 11, 29). Nella foggia attuale esso è una copia in miniatura del suddetto abito : due piccoli lembi rettangolari di lana marrone di agnello (simbolo di Gesù, l’Agnello di Dio) uniti da due stringhe con disegnati rispettivamente l’immagine della Madonna del Carmine e del Sacro Cuore di Gesù . Il primo scapolare, detto famigliarmente anche “abitino”, deve essere di stoffa, benedetto e imposto da un sacerdote o un diacono. Quando lo si deve sostituire, non è più necessaria un’altra benedizione: basta procurarsi un altro scapolare e indossarlo. Papa San Pio X, andando incontro alle esigenze della vita moderna, concesse di sostituire lo scapolare con una medaglia che, a differenza dello scapolare, deve essere benedetta quando si cambia.
La devozione dello Scapolare nacque il 16 luglio 1251 quando la Madonna apparve a San Simone Stock, padre generalizio dei Carmelitani come risposta alle sue suppliche di assistenza in un momento di grave difficoltà per l’Ordine.
Mostrandogli lo Scapolare Nostra Signora disse: “Prendi, diletto figlio, questo abito del tuo Ordine. Questo è il segno della mia protezione su di te e su tutti quelli che lo porteranno. Questo è il privilegio che Io concedo : chiunque morirà rivestito di questo Santo Abito, non soffrirà le pene del fuoco eterno; questo è un pegno di protezione, una difesa contro tutti i pericoli”.
Circa ottanta anni dopo la Regina del Cielo apparve a Jacques Duèze (il futuro Papa Giovanni XXII) dicendogli : “coloro che sono stati rivestiti di questo Santo Abito saranno tolti dal Purgatorio il primo Sabato dopo la loro morte”. Questa promessa della Regina del Carmelo è universalmente nota come “Privilegio Sabatino” dal decreto emesso da Papa Giovanni XXII il 3 marzo 1322, confermato nel 1620 da Papa Paolo V. Nello scorso secolo, Papa Benedetto XV, come segno della sua approvazione, concesse un’indulgenza di cinquecento giorni ogni volta che lo Scapolare veniva baciato.
Lo Scapolare viene annoverato tra i sacramentali ovvero “ … segni sacri per mezzo dei quali, con una certa imitazione dei sacramen¬ti, sono significati e, per impetrazione della Chiesa, vengono ottenuti ef¬fetti soprattutto spirituali ” (Cfr. n. 1667 del Catechismo della Chiesa Cattolica ) .
Ai devoti dello scapolare è raccomandata in modo speciale la recita del rosario, come colloquio giornaliero con la propria Signora e Sorella. Quest’ultimo è un aspetto particolare della spiritualità carmelitana che vede in Maria non solo la Madre e prima ancora nel Medioevo la “Domina” ovvero la Signora per eccellenza , come ci ha recentemente ricordato P. Claudio Truzzi nella conferenza tenuta a Campolungo, ma anche e soprattutto una “sorella” essendo a tutti noto che una madre spesso rimprovera i figli mentre una sorella ha con i fratelli un rapporto differente ed ispira confidenze che non si farebbero neppure alla mamma.
Per più di settecento anni, le promesse dello Scapolare si sono dimostrate teologicamente valide e confermate da miracoli che il Beato Claudio de la Colombière ha definito “più numerosi e autentici” di ogni altra devozione sacra.
Forse non a tutti è noto che a Fatima, il 13 ottobre 1917, le apparizioni si conclusero con la visione da parte dei pastorelli di Maria non come siamo abituati ad immaginarla dalla nota statua bensì con quella classica della Madonna del Carmelo con lo scapolare in mano a significare, ne sono più che certo, che la Beata Vergine non dimentica le promesse del passato (Monte Carmelo, Scapolare), è sempre attenta al nostro presente ed alle nostre necessità più di quanto possiamo sperare invitandoci ad una stretta confidenza con Lei (cfr. devozione al suo Cuore Immacolato espressamente richiesta a Fatima), è tutta protesa alla gloria finale escatologica, profetizzata in Apocalisse 12, 1-18, che è il trionfo di Maria e conseguentemente del regno di Dio.
Lucia, divenuta monaca di clausura delle Carmelitane Scalze, diede le seguenti testimonianze : “ la Beata Vergine Maria desidera che la devozione al Santo Scapolare sia divulgata” e che “ Nostra Signora teneva lo Scapolare nelle Sue Mani perché vuole che tutti noi lo portiamo” precisando che nel messaggio della Madonna “il rosario e lo scapolare sono inseparabili”.
D’altronde le due principali devozioni mariane che hanno resistito alla prova del tempo, essendo le uniche a diffusione mondiale, ce lo ha confermato P. Claudio la sera del 18 maggio scorso a Campolungo, sono proprio il Rosario e lo Scapolare
Certo occorre precisare che lo Scapolare non è un amuleto ovvero un oggetto di protezione magica e di per sé è non è garanzia automatica di salvezza dal momento che nessuno è dispensato dal vivere un vita autenticamente cristiana.
Come sacramentale esso è però un segno "forte" approvato dalla Chiesa da molti secoli poiché rappresenta l'impegno di seguire Gesù come Maria ( Conc. Vat. II ; LG VIII, 67 : Il santo Concilio esorta tutti i figli della Chiesa a promuovere generosamente il culto, specialmente liturgico, verso la beata Vergine, ad avere in grande stima le pratiche e gli esercizi di pietà verso di lei, raccomandati lungo i secoli dal magistero della Chiesa), aperti a Dio e alla sua volontà ( Lc. 11, 27-28 : 27 Mentre diceva questo, una donna alzò la voce di mezzo alla folla e disse: «Beato il ventre che ti ha portato e il seno da cui hai preso il latte!».28 Ma egli disse: «Beati piuttosto coloro che ascoltano la parola di Dio e la osservano!».), nella luce della fede, della speranza e dell'amore al prossimo ( 1 Cor 13,13: 13 Queste dunque le tre cose che rimangono: la fede, la speranza e la carità; ma di tutte più grande è la carità!), pregando costantemente e scoprendo Dio presente in tutte le circostanze ( Mt.7,7 : 7 Chiedete e vi sarà dato; cercate e troverete; bussate e vi sarà aperto;8 perché chiunque chiede riceve, e chi cerca trova e a chi bussa sarà aperto), un segno che introduce nella famiglia del Carmelo (Cfr. B.V del Carmelo a S. Simone Stock : “ Questo è il segno della mia protezione su di te e su tutti quelli che lo porteranno…”), un segno che alimenta la speranza dell'incontro con Dio nella vita eterna sotto la protezione di Maria Santissima. (Cfr. B.V del Carmelo a S. Simone Stock : “Questo è il privilegio che Io concedo : chiunque morirà rivestito di questo Santo Abito, non soffrirà le pene del fuoco eterno; questo è un pegno di protezione, una difesa contro tutti i pericoli”).
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Concludendo, tutto quanto appena detto è ben sintetizzato nella formula liturgica dell’imposizione dello Scapolare che di seguito riporto.
Imposizione dello Scapolare
Ricevi questo Scapolare segno di una relazione speciale con Maria, la Madre di Gesù, che ti impegni ad imitare. Questo Scapolare ti ricordi la tua dignità di cristiano, la tua dedizione al servizio del prossimo e all' imitazione di Maria. Portalo come segno della sua protezione e come segno della tua appartenenza alla famiglia del Carmelo. Sii disposto a compiere la volontà di Dio e ad impegnarti nel lavoro per la costruzione di un mondo che risponda al piano di fraternità, giustizia e pace di Cristo.
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Pezzi correlati:
- Il carmelitano Padre Claudio Truzzi a Campolungo (17 maggio 2008);
- La Confraternita di Campolungo (31 maggio 2008)