GOTTANO DI VETTO (19 giugno 2009) - “Un crollo largamente annunciato” l’architetto Giuliano Cervi. Non usa mezze parole per denunciare quanto di incredibile (o meglio prevedibile) è avvenuto nel ‘cuore’ storico del paese gioiello dell’Appennino Reggiano: Gottano di Sopra, a Vetto.
Nella notte crolla l’entrata di levante del paese
Nella notte tra mercoledì 18 e giovedì 19 giugno, infatti, le violente piogge dei giorni scorsi hanno determinato, dopo anni di incuria, il crollo di una parte Cinque-Seicentesca in uno dei borghi più caratteristici e di pregio per la nostra montagna. L’entità del danno è di immani proporzioni perché le rovine hanno trascinato con sé, oltre a un metato dell’Ottocento, parte di un’abitazione del Cinquecento, con pregevoli sassi decorati da piciarìn dei tempi in stipiti caratteristici della nostra edilizia antica.
Il crollo è avvenuto proprio a ridosso delle volte più antiche del paese, probabilmente databili a secoli ancora precedenti e miracolosamente intatte. Compromessa la sicurezza alla volta di acceso del borgo, da levante.
Il vincolo della Sopraintendenza e il lavori di un restauro che non decollano
La parte interessata dal crollo era stata acquistata alcuni anni fa dalla società Julienne, appositamente costituita – si legge sul loro sito - con “l’obbiettivo di creare una struttura importante, per sviluppare nuove idee nel settore edile e più specificatamente a interventi importanti, sia su progetti nuovi che su progetti di vero recupero edilizio, come a Gottano di Sopra”.
Qui avrebbero dovuto andare in scena due interventi: uno per la realizzazione di un nuovo centro residenziale di 7 abitazioni all’ingresso del paese (si veda il sito www.gottanodisopra.it) e uno per la ristrutturazione della parte storica, oggi di nuovo crollata. Nonostante l’assenso del Comune al progetto preliminare, la Soprintendenza ha richiesto una modifica del progetto sul nuovo, ritenuto evidentemente non conforme. Nel mentre non è partita nemmeno la ristrutturazione della parte antica che, così, continua a crollare.
“Il borgo storico più importante: vera porta del Parco Nazionale”
A Gottano di Sopra si può respirare ancora l’ultimo medioevo. I suoi abitanti, però, avevano rischiato di scomparire. Poi, dalla fine degli Anni Novanta, alcune persone, anche per nulla originarie del posto, hanno deciso di trasferirsi qui, o di sistemare alcune case dei propri avi. Si è pure costituita un’associazione per le attività del paese e il restauro dell’antico Santuario della Madonna delle Formiche.
“Il borgo di Gottano – spiega Giuliano Cervi - pur in parte disabitato resta uno dei più interessanti della nostra montagna per il grande patrimonio di architettura rurale dei secc. XVII e XVII che possiede”.
Ora sta crollando nel cuore…
“Purtroppo – risponde l’Architetto - gli allarmi lanciati in diversi momenti e da anni per lo stato di degrado non hanno smosso interventi significativi ed oggi assistiamo a questo crollo preannunciato”
Un danno di grandi proporzioni?
“Sì. Perché Gottano può essere definito come il borgo storico più importante della parte reggiana della Val d'Enza, una sorta di cerniera tra le terre del Parco nazionale e le Terre Matildiche. Quanto avvenuto è un fatto grave, un brutto segnale, per un borgo che ha (aveva?) una grande potenzialità dal punto di vista culturale e turistico e che è anche una vera e propria ‘Porta del Parco Nazionale’”.
Il Comune: ordinanza di ripristino. Pronto il progetto di riqualificazione ma sulla parte pubblica
I fabbricati di Gottano, naturalmente, sono a vincolo della Soprintendenza ai Beni Culturali. A seguito del precedente crollo, in questo caso dieci metri più sopra a ridosso di un incantevole ballatoio, nel 2005 gli abitanti del posto avevano raccolto firme per avviare un “Piano pilota di intervento e salvaguardia paesaggistica di Gottano”.
“Il progetto per la riqualificazione di Gottano, curato dall’architetto Castagnetti, è già stato fatto ed è in graduatoria in Regione per 400.000 euro – spiega Sara Garofani, sindaco di Vetto, che da tempo caldeggia l’ingresso di Gottano di Sopra nel Parco Nazionale - altrettanto vale per il borgo del Castello del capoluogo. Potremo intervenire, però solo nella parte pubblica di nostra competenza, in particolare per riqualificare l’antica viabilità comunale in acciottolato, per l’illuminazione e per l’interramento della rete tecnologica. Inoltre, ci è stato donato un lavatoio che vorremo recuperare a beneficio della collettività”.
E il crollo avvenuto?
“Il nostro ufficio tecnico, d’intesa con la Soprintendenza, ha concesso da più di un anno alla proprietà privata la concessione per la ristrutturazione dell’immobile. Purtroppo i lavori non sono partiti e c’è stato un ulteriore crollo. Due settimane fa avevamo emesso un’ordinanza alla proprietà per la messa in sicurezza della viabilità pubblica. Ordinanza che abbiamo riemesso oggi per il ripristino della sicurezza della strada pubblica che passa proprio sotto le antiche volte”.
Gabriele Arlotti, ha collaborato Pietro Ferrari
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Ritorno alla vita (per quanto?)
Caro Gabriele, complimenti! Sei stato molto bravo: mi hanno riallacciato il telefono e ritorno tra i vivi. Lunedì abbattono i resti pericolanti, ma con questi ho travi e travetti in comune, speriamo siano all’altezza. Rivoglio i tecnici medievali!
Spero anche di rientrare nell’anonimato, è la mia dimensione. Ciao, un abbraccio da Tiziana C. e da Gottano.