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Il motocross e la campagna

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Ci giunge una lettera che ritorna sul problema delle "invasioni" dei mezzi motorizzati nelle campagne durante, ma non solo, le manifestazioni sportive che li vedono impegnati. Eccola di seguito.

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Abito a Gatta da diversi anni e ho potuto constatare che grazie a queste manifestazioni sportive l’affluenza dei motocrossisti che transitano nei nostri boschi e sentieri, in particolare nelle zone di Gatta e Ceriola, è notevolmente aumentata.

Mentre in passato i motociclisti erano tre o quattro e passavano solamente il sabato e la domenica, attualmente transitano squadre di 10/12 elementi che, infischiandosene dei divieti, percorrono le carraie boschive e i campi lavorati, provocando buche e avvallamenti, consentendo all’acqua piovana di causare smottamenti che rendono difficoltoso il transito dei mezzi agricoli. Tutto questo nonostante le numerose proteste e l’esposto presentato dagli abitanti della zona alle autorità.

Autorità che non hanno effettuato alcun controllo, limitandosi a citare su organi di stampa locale l’esistenza del divieto di effettuare motocross sui sentieri comunali.

Ho contattato personalmente diversi motocrossisti appellandomi ad un loro maggior senso di responsabilità e devo dire che molti hanno aderito di buon grado. In particolare i soci del Motoclub Crostolo hanno cercato di evitare comportamenti dannosi e si sono resi disponibili per il ripristino dei sentieri.

Ciò nonostante alcuni maleducati continuano a imperversare. Questa mattina (ieri, ndr) ho assistito all’ennesimo episodio. Verso le ore 11,30, sotto una pioggia battente, una decina di motocrossisti sono sbucati da uno di questi sentieri e, una volta imboccata la via asfaltata (via Bore, direzione incrocio con la provinciale), hanno danneggiato un argine che consentiva il defluire dell’acqua in un fosso laterale di scarico. La massa fangosa così deviata ha invaso la strada asfaltata e per l’ennesima volta il cortile di un’abitazione sottostante.

Pochi giorni prima il Comune di Castelnovo ne' Monti aveva provveduto alla pulizia di quel tratto di strada asfaltata perché oramai pericolosa per la circolazione. Visti gli inesistenti controlli delle autorità preposte, basterebbe veramente un minimo di impegno; come cittadini non ci resta che rilevare le targhe e segnalarle in un esposto all’autorità di P.S. o presentare denuncia-querela per danneggiamento all’A.G.

Tutti noi comprendiamo i benefici al turismo che la manifestazione sportiva in questione ha apportato, ma il danneggiamento che stanno avendo sentieri e carraie a lungo andare potrebbe tradursi in un costo elevato per la comunità in caso di incendi o calamità naturali.

Concludo infine dicendo che sono disponibile ad essere contattato da chiunque per cercare di porre fine a questi comportamenti maleducati di una, spero esigua, minoranza di pseudo sportivi.

(Flavio Veronesi, Gatta di Castelnovo ne' Monti)

2 COMMENTS

  1. Condivido
    Da inguaribile motociclista oltre che appassionato praticante di enduro, comprendo e condivido totalmente quanto esposto da Flavio Veronesi. Purtroppo oltre che constatare, semmai ne occorresse ancora una prova, che la madre degli imbecilli è sempre incinta, quanto da lui riportato rappresenta l’ennesima conferma che il problema della pratica del fuoristrada è quasi insolubile. A meno che davvero, e sottolineo davvero, tutte, e anche in questo caso sottolineo tutte, le autorità preposte attivino severi controlli. Il problema della targa… complimenti a chi riesce leggerle sotto un dito di malta. Ma questa non vuole essere null’altro che una constatazione. Purtroppo una forte sensibilizzazzione ed una capillare informazione come, ad esempio, fa il Moto Club Crostolo, non serve a nulla. Domenica pomeriggio ho personalmente incontrato enduristi reduci dalla zone di Gombio /Val Tassobbio devastate dal nubifragio. Meta voluta e cercata, a detta loro, per rendere ancora più tosta, da duri, l’uscita. Sono rimasto esterrefatto. Come si fa a ragionare dinnanzi a simili comportamenti? Chi scrive, unitamente a tantissimi altri, è quasi due mesi che non “esce”. Proprio per non creare danni inutili con un terreno pieno d’acqua. Nulla mi importa di passare da “sfigato”. Molto di più constatare come dinnanzi all’imbecillità, lodevoli e soprattutto costruttivi atteggiamenti come quello di Flavio Veronesi, si sciolgono come neve al sole.

    (Paolo Comastri)

  2. In compenso le autorità si preoccupano di….
    …fare la multa a me perchè due cani bastardini sono finiti nel bosco e a detta delle guardie forestali disturbavano la fauna… Una sola domanda: ma se due piccoli cani possono disturbare la fauna, squadre di 10 o 15 motociclisti non lo fanno???? Secondo me più dei miei cani (e sono venuto almeno tre volte a controllare che li avessi legati), e inoltre creano i danni di cui qui sopra… Ma nessuno li controlla…

    (Paolo Giuggi)