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Come una calamità

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APPENNINO REGGIANO (17 giugno 2008) - Cosa è successo e cosa sta accadendo in Appennino? La notte di ‘folle’ pioggia della notte di venerdì 13 giugno dove e quanti danni ha fatto? Quali le cause? E cosa sta accadendo da qualche mese a questa parte?

Diamo un’occhiata nei Comuni e alle rispettive viabilità momentaneamente interrotte.

CANOSSA

Temporaneamente chiusa la strada Vedriano-Roncovetro. Sempre a causa di una colata di fango è stata temporaneamente chiusa la strada Roncovetro-Cadrazzole. Massi sulla strada Pietranera–Mulino Zannoni ne hanno determinato la chiusura. Allagamenti sulla Albereto-Trinità e sulla Roncovetro-Cadrazzole. Allerta per il rio che scorre presso il ristorante Pagoda. I mezzi comunali hanno operato per riattivare i transiti.

CASINA

Appare la zona più colpita, in particolare nella valle del Tassobbio.
A Mulino del Tasso e Canala strade invase dal fango che ha altresì isolato case e ristorante, per cui è dovuta intervenire la Protezione civile. Allagata la zona sportiva in via Simonini e la palestra, oltre che la zona della piscina e il lago dei Pini, con alberi sradicati e modesti smottamenti. La ss è stata invada da numerosi detriti che hanno necessitato dello sgombero. Il Crostolo ha parzialmente esondato a Canala, Mulinetto e Bocco. Il Tassobbio è straripato a Cortogno, Molino Cortogno, Ariolo (dove sono state gravemente danneggiati gli accessi al Mulino). Ha esondato pure il Rio Dorgola, con danno alle strade di collegamento al Lago Mulino del Tasso. Allagamenti anche in alcune strade del centro di Casina e alle località Casa Masello, Casaleo, Moncasale, La Borra, Le Vaglie, La Lama.

CARPINETI

Detriti e massi hanno determinato la temporanea chiusura di strade comunali. Mezzi municipali e privati cittadini all’opera per ripristinare la normalità.
Esondazione del Tresinaro nei coltivi limitrofi.

VIANO

Di nuovo in movimento la frana di Formicaio, al punto di determinare la chiusura della fondovalle Carpineti Viano.

BAISO

Altrettanto dicasi per la frana di Fontanella che minaccia ora la provinciale Baiso-Roteglia.
A Muraglione di Baiso per lo straripamento di un Rio è andata allagata per la quarta volta l’abitazione di Casa del Pastore, distruggendone l’auto e arrivando a 1 metro di acqua e fango di altezza.

* * *

SOLO I FIUMI HANNO RETTO

Hanno tenuto botta Secchia e Enza. Quest’ultimo a Sorbolo sabato alle 12 aveva toccato i 9 metri di profondità con una portata di 10 metri cubi al secondo, mentre il primo nella notte di sabato era arrivato ai 11,25 metri di profondità a Ponte Veggia, con 103 metri cubi al secondo di portata (divenuti a Ponte Baccello)!

ANCORA DANNI: A TURISMO E PARMIGIANO REGGIANO

L’insieme dei danni da esondazioni è da sommare alle perdite per i mancati introiti del turismo in Appennino, alle tante manifestazioni sul territorio andate disdette e, soprattutto per gli agricoltori, all’impossibilità di eseguire i consueti lavori di campagna, prima fra tutte la fienagione. Il motivo? La il persistere della piovosità e l’assenza del sole.
“Chi produce Parmigiano Reggiano – spiega a Redacon Ivano Pavesi, presidente del Consorzio per la Valorizzazione dei Prodotti dell’Appennino (Conva) – era già aggravato da ben alte problematiche, prime fra tutti i modesti prezzi di vendita del prodotto e l’innalzamento dei costi di produzione, ora il 2008 si presenta col malus del danno alla produzione più importante nei campi: il primo taglio. Ancora una volta la montagna paga un conto salatissimo a tutte le avversità”.

I PERCHE’ DI UN FENOMENO

Indubbiamente eccezionale è la piovosità registrata e, soprattutto, l’intensità con la quale essa è caduta dal cielo, superiore ai 70 mm in poche ore. Questo stato aggravato dalla saturazione dei torrenti a causa delle precipitazioni dei giorni scorsi ma anche da una manutenzione che vorremmo più capillare di torrenti e rii: non c’è sempre chiarezza sui ruoli di queste competenze e, ogni volta, la carenza di risorse è la prima imputata. Che dire poi dell’abbandono dei terreni e della secolare meticolosità dei (tanti) agricoltori (di un tempo) nel preservare la funzionalità di fossi e carraie? L’Appennino, in queste occasioni, mostra sempre più le proprie rughe: in caso di pioggia se lasciato a se stesso rotola a valle.

(Gabriele Arlotti)