Una nota dell'ufficio stampa del consigliere regionale Fabio Filippi "apre le acque" di un nuovo capitoletto della storia infinita della "digadivetto" (sì, così, tutto attaccato: suona così bene... ).
Ieri l'altro il presidente del gruppo regionale del Popolo della Libertà-GDL Fabio Filippi ha avuto un colloquio a Roma con il ministro della tutela del territorio e del mare, Stefania Prestigiacomo.
"Nonostante la ricchezza di acqua di questi mesi - recita il comunicato - Filippi ha sollevato al ministro le problematiche di natura idrica che da decenni colpiscono le province di Reggio Emilia e Parma, i disagi a cui sono costretti gli agricoltori e il mondo produttivo in generale, e ha rilevato la necessità di realizzare un invaso idrico tra le due province".
A dispetto di quest'annata particolarmente piovosa, "spesso, nei periodi estivi, numerosi comuni della provincia di Reggio e Parma hanno avuto gravi problemi di siccità".
Arrivando a bomba, per Filippi "la costruzione di un invaso idrico nell’Appennino reggiano è l’unica via d’uscita ad un problema particolarmente sentito dai cittadini e dal mondo del lavoro reggiano e parmigiano. Del resto lo stesso Leonardo da Vinci sosteneva che i problemi di valle si risolvono a monte (quest'ultima cosa, precisa, l'ha scritta anche in un intervento inviato alle redazioni proprio nei giorni scorsi, ma in quell'occasione a proposito del sindaco di Ramiseto Dazzi, ndr)".
“Il luogo individuato – spiega sempre la nota – è sul fiume Enza affluente del Po. La diga di Vetto, o in alternativa quella della 'Stretta delle Gazze', rappresenterebbe un'importantissima opportunità per le nostre aree e per tutta la regione. Se sono 150 anni che si parla di un invaso idrico in queste zone è segno che il problema c’é”.
Il ministro Prestigiacomo, annuncia Filippi, "ha garantito un interessamento attivo ed un impegno politico al fine di trovare una soluzione al problema idrico".
Continua e conclude il Fabio nostrum: "Circa due anni fa i componenti della commissione ambiente della Camera, guidata da Ermete Realacci, si recarono sul Po per valutare i problemi della crisi idrica, e rilevarono l’importanza di realizzare un invaso a Vetto. E’ nostro dovere dare risposte ai cittadini risolvere una volta per tutte il problema idrico in Emilia. La Romagna lo ha già risolto con la costruzione della diga di Ridracoli. L’incontro con il ministro Prestigiacomo va in questa direzione. Raccolgo con soddisfazione le sue parole; se gli enti locali non metteranno i bastoni tra le ruote, come accade ogni volta che a Roma c’è Berlusconi, esiste la possibilità concreta di sciogliere un nodo vecchio di oltre un secolo.”
Speriamo bene
Ad ogni governo Berlusconi il consigliere Filippi ha una linea privilegiata con i ministri. Se questo aiutasse a migliorare le sorti della montagna sarebbe tutto molto bello. Speriamo che stavolta la cosa sia più concreta di quando incontrava l’allora ministro Lunardi e annunciava l’imminente Bocco-Canala (e come tutti sanno la Bocco-Canala è ancora un sogno e alla fine i soldi li ha annunciati il presidente della Provincia Sonia Masini). Speriamo che con la Prestigiacomo siamo più fortunati. Sarebbe ora di smetterla con gli spot e se veramente può fare qualcosa segua le indicazioni del suo presidente Berlusconi, che ha annunciato che il suo sarà il governo del FARE; sarà più utile alla montagna e alla sua parte politica.
(Robertino Ugolotti, membro direzione provinciale Udc)