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Sui rifiuti si spaccano gli Alpini?

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Nella serata di martedì si è conclusa a Roma presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri la lunghissima riunione per fare il punto sull'emergenza rifiuti, peraltro sempre più drammatica.
Entro venerdì il governo trasformerà tutti i provvedimenti in Decreto Legge che all'inizio della prossima settimana affronterà l'iter approvativo parlamentare con procedura d'urgenza.
All'interno di questo Dl ci sarà anche la formalizzazione legislativa dei pieni poteri a Bertolaso. In questo ambito andranno ascritti quei provvedimenti di totale ed autonoma pertinenza del sottosegretario all’emergenza rifiuti, quale, appunto, la richiesta di intervento agli Alpini. Allo stato non si è ancora espresso sulle "regole d'ingaggio" anche se da informazioni trapelate dal suo staff gli Alpini dovrebbero svolgere compiti o di informazione o di sussistenza. Per essere chiari nel primo caso si tratterebbe di ruoli relativi all'informazione della popolazione su raccolta differenziata, gestione dei rifiuti.. Nel secondo la gestione, all'interno di strutture del demanio, di magazzini, mense…. La posizione ufficiale dell'Associazione nazionale alpini (Ana) è di totale collaborazione con Bertolaso ed in questo senso è stata data ampia disponibilità da parte della maggioranza dei presidenti sezionali. Tutta da verificare però l'assenso degli Alpini che al momento appaiono quanto meno assai dubbiosi e molto scettici su tale impegno. Emblematica la situazione della Sezione di Bergamo che conta 60 gruppi per un totale di circa 25.000 Alpini iscritti di cui circa 1.500 impegnati nella Protezione Civile. Ad oggi la disponibilità ad operare in Campania è giunta da non più di una ventina di uomini. Ad ogni buon conto già venerdì sera la sede nazionale di Milano sarà ufficialmente messa a conoscenza se, dove e cosa andranno a fare gli Alpini in Campania e già a Luino (Varese), dove questo fine settimana è in programma la grande esercitazione nazionale di Pc del 2.o raggruppamento (l'anno scorso venne fatta a Castelnovo Monti), se ne saprà "qualcosa" di più certo ed ufficiale. Fin qui, ad ora, lo stato dell'arte ufficiale di tutta questa faccenda.
Sempre sulla questione registriamo l’intervento di Paolo Comastri, che pur essendo il responsabile della comunicazione della Sezione Reggiana, tiene a precisare di parlare a titolo del tutto personale.
“Tutta questa storia – dichiara Comastri a Redacon - è nata con certa dose di superficialità nel momento in cui, seppur informalmente e... nel fresco dei giardini del Quirinale, "qualcuno" ha concesso piena disponibilità dell'Ana ad intervenire in Campania”.
Cosa non ha funzionato in questo approccio?
“Che non sono stati valutati i rischi, non è stata considerata la complessità e la delicatezza dell'operazione, dando per scontata la solita ‘obbedienza’ dell'Alpino brontolone che poi alla fine dice signorsì e ubbidisce. Nel nostro gergo si dice ‘tira e tas’”.
Ma non è la prima volta che gli Alpini sono chiamati in situazioni di emergenza…
“Ma un conto è intervenire in caso di calamità naturali – dice Comastri - quali criticità idrogeologiche o cose del genere, un altro, ben diverso, è ‘entrare’ in questa specie di girone dantesco che è il problema della spazzatura in Campania. Ammesso e non concesso che gli Alpini vadano ‘solo’ a fare informazione, ma chi se la sente di, per esempio, gestire un banchetto informativo nelle zone a più alta criticità nell'emergenza rifiuti? E chi ha orecchie per intendere intenda... E poi ancora. Si pensa davvero che se anche fossero tra i 1500 e i 2000 (questa sarebbe la ‘necessità’ di Bertolaso), gli Alpini in ‘servizio’ in Campania questo rappresenterebbe un contributo determinante?”
Tutto questo, comunque, sarebbe in linea con l’impegno secolare degli Alpini.
“A Milano alla sede nazionale invocano un indubbio ritorno d'immagine da questa operazione e un senso di obbedienza alle Istituzioni insito e proprio degli Alpini da non disattendere. E ci mancherebbe! Credo tuttavia che gli Alpini non abbiano certo bisogno di essere coinvolti nell'emergenza rifiuti per dimostrare quanto è radicato nel loro Dna il donarsi agli e per gli altri. Lo conferma inequivocabilmente la loro storia passata e soprattutto recente! Ma con la monnezza no! per favore! Se poi tutto questo, come dai sempre più ‘assordanti’ rumor provenienti dalla sede nazionale, fa parte in un ‘gioco’ relativo ai presenti ma soprattutto futuri equilibri in seno al Consiglio Nazionale Ana, beh davvero si inizia a percepire l'olezzo proprio della monnezza… ”.

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